Presentato nella sezione Panorama alla 73esima edizione del Festival del cinema di Berlino, Inside è l'esordio cinematografico di Vasilis Katsoupis. Un film ambizioso che si regge interamente sulle spalle di un attore poliedrico come Willem Defoe, che qui interpreta un ladro di opere d'arte, Nemo, un'uomo disilluso che per soldi entra in un attico di New York per rubare una serie di opere lì presenti.
L'appartamento è però protetto da un incredibilmente complesso sistema d'allarme che una volta scattato sigilla la casa impedendo ogni tipo di fuga verso l'esterno. Nemo è così intrappolato in una lussuosa e inospitale prigione che lo taglia fuori da qualsiasi interazione con l'esterno. Le ore si trasformano in giorni, i giorni in settimane e mesi. Chiuso in una gabbia dorata, raggiunge i suoi limiti fisici ed emotivi. Durante la conferenza di presentazione regista e cast hanno potuto raccontare l'esperienza di questo progetto raccontando qualcosa in più sulle sue tematiche.
Una sfida
Willem Dafoe è assoluto protagonista del film. Quasi sempre unico personaggio in scena, è lui a plasmare letteralmente con le sue mani il set, adattandolo alla mente sempre più provata dalla reclusione del suo personaggio. Gli è stato chiesto come avesse deciso di partecipare a questo particolare progetto: "Molte cose mi hanno attratto in questo progetto, non avevo la sensazione che fosse un lavoro in solitaria, in parte lo è ma ci sono altri attori. La struttura mi era piaciuta molto: sapevo che avremmo girato in sequenza e questo era molto interessante. C'erano molti dettagli che non potevano essere definiti finché non si entrava in quello spazio, su quel set. Penso che questo sia un bel modo di lavorare: entrare in uno spazio, usare quello che hai a disposizione invece di portare un'idea e plasmare il tutto affinché quell'idea possa attuarsi. È stato eccitante e ho pensato che sarebbe stato una bella sfida farlo."
Inside, la recensione: Willem Dafoe in trappola tra le opere d'arte
L'importanza dell'arte
Vasilis Katsoupis ha subito parlato di quello che è l'argomento cardine del film: l'arte e il suo valore. L'intera narrazione del film sembra studiata per cerare nello spettatore domande sulla necessità o meno dell'arte, che anche in momenti di crisi è in qualche modo in grado di definirci come persone e come esseri umani. Il regista ha infatti affermato: "L'arte è molto importante nel mio film, volevo fosse così, è la coprotagonista insieme al design e all'architettura. È un importante mezzo di comunicazione e a volte lo dimentichiamo. Le persone hanno sempre comunicato con l'arte, anche in passato, per mostrarci le loro vite. In qualsiasi forma sia è la più importante traccia che possiamo lasciare su questo pianeta".