Dopo l'anteprima al Festival di Cannes 2023 e l'uscita in sala, Indiana Jones e il quadrante del destino è su Disney+ dal 15 dicembre. Indiana Jones 5 è il capitolo finale delle avventure del personaggio interpretato da Harrison Ford per 40 anni: con questo film l'attore ha infatti giurato di aver appeso al chiodo frusta e cappello.
L'universo di Indiana Jones però potrebbe continuare a vivere: c'è chi parla di una serie animata, chi di spin-off. Il premio Oscar Ke Huy Quan, che interpreta Short Round in Indiana Jones e il tempio maledetto, ha espressamente chiesto ai produttori Kathleen Kennedy e Frank Marshall un film dedicato al personaggio.
Ce lo hanno detto proprio loro, in questa intervista in cui ripercorriamo non soltanto l'ultimo, ma tutti i cinque film che hanno fatto la storia del cinema e non solo del genere avventura. I due giganti di Hollywood sono anche ironici: quando gli abbiamo chiesto se, da produttori, hanno fatto loro la battuta di Indiana Jones "fortuna e gloria", Kennedy ci ha detto: "Non è proprio un motto, ma è una grande battuta!"
Indiana Jones è l'avventura al cinema
Indiana Jones è un personaggio che ha appassionato il pubblico per 40 anni perché incarna lo spirito dell'avventura. E l'avventura non ha confini. Quali sono le qualità che rendono Indiana Jones chi è, secondo i produttori? Oltre alla faccia inconfondibile di Harrison Ford, ovviamente.
Kathleen Kennedy: "La curiosità è una parte enormemente importante dell'identità di Indiana Jones. Ama l'idea di esplorare e andare in posti sconosciuti. Scoprire il passato e conoscere la storia. E questo non ha nulla a che fare con il genere. Queste sono qualità che possono avere tutti. È per questo che è così amato come personaggio: le persone si possono identificare in lui".
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E come si resta curiosi come lui anche quando si diventa adulti? Sempre Kennedy: "Devi vivere: è l'unico modo per rimanere curiosi. Ci sono cose che non hanno niente a che fare con il nostro lavoro nel cinema, che fanno parte della vita quotidiana, che poi finiscono nelle storie che raccontiamo. Come narratori cerchi sempre di scrivere qualcosa di personale, qualcosa che abbia un significato. E spesso è qualcosa che viene dalla curiosità".
Indiana Jones e il quadrante del destino è un addio
Nel film Indy dice: "questa non è un'avventura". È quasi come se Harrison Ford stesso stia dicendo che il film è un addio. Di che tipo di addio si tratta? Per Kennedy: "Quando ti impegni a costruire storie che abbiano un significato, vuoi che il pubblico partecipi. E questo è un personaggio che abbiamo visto sullo schermo per tutta la sua vita. Il pubblico stesso è cresciuto insieme a lui: molte persone che hanno visto il film quando è uscito hanno avuto dei figli, a cui hanno fatto scoprire e amare Indiana Jones. È per questo che è un addio: Harrison Ford è arrivato a un momento della vita in cui non può continuare a interpretare il personaggio ed è per questo che era importante scrivere una storia che contenesse tutte queste emozioni".
Indiana Jones 5: le location italiane in Sicilia
Parte delle location di Indiana Jones e il quadrante del destino sono in Italia: si è girato in Sicilia e in particolare a Siracusa. Kennedy spiega che sono state inserite nella pellicola per dei motivi precisi: "Per il cibo! E il vino. La costa della Sicilia è uno dei posti più belli al mondo: è il luogo perfetto per dare il senso dell'avventura. C'è un forte senso di storia". Frank Marshall aggiunge: "Per noi era importante girare in location reali: volevamo mostrare al pubblico posti autentici".
Indiana Jones: da dove viene l'idea dell'aereo sulla mappa
Anche in Indiana Jones e il quadrante del destino c'è l'iconica scena dell'aereo che si muove sulla mappa. Ma come è nata l'idea? Era un modo per risparmiare? Ce lo ha spiegato Frank Marshall: "No, è stato fatto intenzionalmente. Ci siamo ispirati a serie tv anni '30 e '40: effettivamente lì la usavano per risparmiare soldi! E abbiamo mantenuto quell'idea visiva in tutti i film. Nel primo e nel secondo film abbiamo anche girato le scene in interni e quelli erano veri aerei".
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La morte di Indiana Jones: la vedremo mai?
Indiana Jones incarna lo spirito dell'avventura, dicevamo. E l'avventura non può morire: al massimo passa alla nuova generazione. Abbiamo chiesto a Kathleen Kennedy di prometterci di non farci vedere mai la morte di Indiana Jones. La produttrice l'ha fatto: "Nessuno ucciderà mai Indiana Jones! Non succederà mai. La cosa interessante di questo film è che ci sono diversi momenti nel finale in cui sembra che stia per succedere, ma invece non avevamo nessuna intenzione di farlo. Quando riprende il suo cappello sai che potrebbe essere pronto per un'altra avventura, anche se nel film non lo vediamo".
Indiana Jones: serie animata in arrivo?
Harrison Ford ormai ha un'età per cui è difficile che lo rivedremo con cappello e frusta in mano. Però potrebbe sempre doppiare una serie animata di Indiana Jones. È possibile? Per Kennedy: "Stiamo facendo molte conversazioni su questo, perché il pubblico vorrebbe vedere altro. Non stiamo lavorando ancora a niente in particolare, ma effettivamente l'animazione è una strada. Televisione con attori in carne ossa è più complicato. L'animazione invece è una reale possibilità. Vedremo".
Indiana Jones: una serie o un film su Short Round?
Ora che Ke Huy Quan ha vinto un premio Oscar ed è tornato a Hollywood dalla porta principale, si potrebbe pensare a una serie o un film su Short Round, ovvero il ragazzino che aiuta Indy in Indiana Jones e il tempio maledetto. Kennedy conferma che l'attore ha fatto una richiesta esplicita al riguardo: " Assolutamente: Ke impazzirebbe se lo facessimo. È venuto a chiederci proprio di un film dedicato a Shorty. Al momento siamo concentrati su Il quadrante del destino, accompagnando questo personaggio così iconico verso un finale soddisfacente. Ma non si può mai sapere".
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Perché Indiana Jones non ha la benda sull'occhio di Young Indiana Jones?
In USA, sulla ABC, dal 1992 al 1996 è andata in onda la serie tv Young Indiana Jones, che in Italia ha il titolo di Le avventure del giovane Indiana Jones. In quella versione della storia il vecchio Indiana Jones ha una benda sull'occhio. In Indiana Jones 5 ancora non ce l'ha. Abbiamo cercato di capire se quindi la serie non è considerata canonica oppure se scopriremo in un altro modo come si è ferito l'occhio. I produttori sono stati piuttosto vaghi a riguardo: "Non ha la benda ma ha sempre la sua cicatrice. Nel corso degli anni gli sono successe molte cose" ci ha detto Kennedy. Frank Marshall invece: "_È questo che lo rende così affascinante: fa errori, ma ha un grande senso dell'umorismo".
Indiana Jones e il de-aging su Harrison Ford
Per girare il prologo del film, in cui si vede un Indy molto più giovane, è stata usata la tecnica del de-aging su Harrison Ford. L'attore inizialmente non era felicissimo di essere "ringiovanito" artificialmente. Kathleen Kennedy ci ha spiegato come lo hanno convinto: "Si è convinto da solo: quando ha capito che non avremmo usato un'altra persona per farlo, ma che sarebbe stato un insieme della sua interpretazione durante gli anni, si è sentito molto meglio al riguardo".
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Quindi la CGI e l'intelligenza artificiale non sostituiranno mai gli attori? Sempre Kennedy: "Lo abbiamo sempre considerato uno strumento, mai come un modo per sostituire gli attori. Una macchina non può avere delle emozioni, fare delle scelte imprevedibili come fanno gli attori. È solo un aiuto per il racconto. Il pubblico ha bisogno di entrare in connessione con un vero essere umano, con cui entrare in empatia. La tecnologia è solo una parte del processo".
Qual è il futuro del cinema e della sala?
Kathleen Kennedy ha prodotto molti dei più grandi film del cinema americano. Oltre a Indiana Jones E.T. l'extra-terrestre, Il sesto senso, parte della saga di Star Wars, come produttrice esecutiva ha lavorato a Ritorno al futuro e I Goonies. Dopo tutti questi anni, crede ancora nel cinema? E che futuro ha la sala cinematografica? Secondo lei: "Basta guardare il finale di Cinema Paradiso: non c'è niente come entrare in un cinema ed emozionarsi per ciò che si vede sul grande schermo". D'accordo Frank Marshall: "Ci crederemo sempre. Amiamo moltissimo il nostro lavoro e guardare film sul grande schermo. È una passione che non finirà mai. Vedere un film con altre persone è qualcosa che non si può sostituire".