Dopo una lunga attesa dovuta a rinvii di vario genere, arriva ora nelle sale Uncharted, adattamento dell'omonimo franchise videoludico che, per stile e atmosfere, si rifà esplicitamente all'universo di Indiana Jones (il cui quinto capitolo uscirà nel 2023). Un'occasione ghiotta per tornare indietro e rivisitare, in ordine cronologico, i migliori eredi cinematografici o televisivi del celebre archeologo, le cui avventure continuano ad essere una fonte d'ispirazione costante, anche per i suoi stessi creatori.
1. All'inseguimento della pietra verde (1984-1985)
Uscito nello stesso anno di Indiana Jones e il tempio maledetto, e apprezzato per le sue atmosfere più leggere rispetto al cupo rivale. All'inseguimento della pietra verde è un'avventura dallo stampo squisitamente vintage, che ha contribuito alla consacrazione di Michael Douglas come star del cinema dopo gli inizi sul piccolo schermo e trasformato Robert Zemeckis in regista dal grande potenziale commerciale (il successo di questo film gli permise di girare Ritorno al futuro). Un anno dopo è uscito il sequel, meno brillante ma comunque gradevole, grazie all'affiatamento tra Douglas, Kathleen Turner e Danny DeVito (il quale era precedentemente stato considerato per il ruolo di Sallah nel franchise di Indy).
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2. DuckTales (1987-1990, 2017-2021)
Per esplicita ammissione di George Lucas, Indiana Jones deve molto ai fumetti di Carl Barks, l'ideatore di Zio Paperone, ed era quindi logico che DuckTales, adattamento delle medesime storie, si rifacesse al celebre archeologo: il font del titolo è identico, tanto per cominciare, e non mancano allusioni dirette come in un episodio dove Jet McQuack dice "Odio i serpenti! Ah no, quello è un altro". Un grande franchise da gustare in due versioni: l'originale del 1987, composta da una serie di tre stagioni e un sequel televisivo, e il reboot del 2017, dove il concetto stesso di avventura diventa parte integrante dell'arco narrativo ed emotivo dello show.
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3. La Mummia (1999-2008)
Se negli anni Trenta e Cinquanta la storia di un egiziano tornato dall'oltretomba era materia privilegiata per l'horror, negli anni Novanta la Universal ha preferito un approccio diverso con La Mummia, affidando a Stephen Sommers una rilettura del racconto dove l'importante è lo spirito avventuroso, assicurato da location mozzafiato, scene d'azione spettacolari e un trio di protagonisti che include un simpatico poco di buono. I due sequel non sono mai del tutto all'altezza del capostipite, ma in tutti e tre i casi una cosa è innegabile: Brendan Fraser, qui all'apice del carisma, meritava tutt'altra carriera negli anni successivi.
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4. Tomb Raider (2001 - presente)
E se Indy fosse una donna? Non è esattamente quello l'assunto di base di Tomb Raider (anzi, si decise di rendere il personaggio femminile proprio per evitare paragoni eccessivi con il dotto Jones), ma è innegabile la parentela stilistica tra i due franchise, entrambi a base di archeologia, località esotiche e misteriosi artefatti che potrebbero distruggere il mondo. Elementi che sono presenti anche nelle due incarnazioni cinematografiche delle avventure di Lara Croft: la prima, più apertamente paranormale, con Angelina Jolie, e quella attualmente in corso, più "terra terra" e con Alicia Vikander nei panni dell'avventuriera inglese.
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5. Il mistero dei templari (2004-2007)
Se adesso la Disney può attingere direttamente alla fonte, dopo aver acquistato la Lucasfilm dieci anni or sono, una ventina d'anni fa la soluzione migliore era reinventare il concetto in ottica americana, svelando i segreti dei padri fondatori ne Il mistero dei templari. Il tutto con abbondanti dosi di simpatia fornite da Nicolas Cage nei panni di Benjamin Gates, figura di culto da quando è uscito il primo trailer con l'immortale battuta "Ruberò la Dichiarazione d'Indipendenza". Non per niente sono quindici anni che i fan sperano in nuove avventure.
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6. Il Codice Da Vinci (2006 - presente)
Per ammissione dell'autore Dan Brown, il simbologo Robert Langdon è parzialmente basato su Indy, anche se le sue avventure sono decisamente meno esotiche: al posto della giungla, il suo terreno prediletto è il primo monumento importante o museo che gli capiti a tiro, con fatti strabilianti su opere d'arte di cui pensavamo di sapere tutto. Da questo concetto è nata una trilogia di successo con protagonista Tom Hanks, inaugurata da Il Codice Da Vinci, e da qualche mese la figura di Langdon è anche al centro della propria serie televisiva.
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7. Le avventure di Taddeo l'esploratore (2008-2017)
Qui l'omaggio è palese, dato che il protagonista de Le avventure di Taddeo l'esploratore si chiama Tad Jones. Siamo in ambito animato, con produzione spagnola, alle prese con un simpatico dittico che adatta gli stilemi di genere a un pubblico più giovane, con un approccio stilizzato a base di tecniche digitali. Ideale per chi vuole avvicinare i figli a questo tipo di avventura senza incappare nelle scene più cruente e/o spaventose del franchise di Indy.
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8. Le avventure di Tintin (2011)
Quando I predatori dell'arca perduta uscì in Francia, diversi critici sottolinearono le somiglianze con l'opera fumettistica di Hergé. Steven Spielberg, che non aveva mai letto gli albi, ne divenne un fan sfegatato e, con l'approvazione dell'autore, cominciò a lavorare a un adattamento di quelle avventure. Per l'esattezza Le avventure di Tintin, arrivato al cinema nel 2011 e realizzato con la performance capture, che restituisce il tratto stilizzato di Hergé pur adattandolo a un contesto tridimensionale, con inseguimenti che nulla hanno da invidiare alle opere live-action del regista. Stiamo ancora aspettando, fiduciosi, il sequel.
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9. Jumanji (2017 - presente)
Come riportare in auge il mondo di Jumanji in un'epoca in cui i giochi da tavolo non godono più esattamente della stessa popolarità? È la scommessa vinta dal secondo capitolo della saga, uscito nel 2017, dove il gioco stesso si adatta all'ambiente circostante e diventa un videogame, trasportando i giocatori in un universo fatto di giungle, belve feroci e artefatti magici. E al centro di tutto c'è Dwayne Johnson, degno erede della tradizione dell'avventuriero spavaldo e carismatico, a suo agio sia con i pugni che con l'ironia.
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10. Jungle Cruise (2021)
Ancora Johnson, ma in questo caso, con Jungle Cruise, si tratta di una trasposizione della celeberrima attrazione di Disneyland, dove la premessa di base - un'avventura sul fiume in mezzo alla giungla - è contaminata da componenti mitologiche più vicine al franchise dei Pirati dei Caraibi. Un'operazione efficace, grazie soprattutto alle interazioni fra Johnson e la co-protagonista Emily Blunt, già confermati per un seguito che, come già accaduto con le storie di Benjamin Gates, farà sì che la Disney abbia diverse opzioni al fianco dell'eroe primigenio, che tornerà al cinema tra poco più di un anno.
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