Sono passati trentacinque anni dall'uscita de I predatori dell'arca perduta, il quinto lungometraggio di Steven Spielberg che lanciò una delle saghe cinematografiche più fortunate ed amate di sempre: le avventure di Indiana Jones, professore d'archeologia impegnato in varie peripezie in giro per il mondo accompagnato da amici, nemici e, in un'occasione, suo padre. Nato dalla fantasia di George Lucas, il personaggio ha conquistato il box office a livello globale in quattro film (il quinto è previsto per il 2019), ed è anche stato protagonista di una serie televisiva, Le avventure del giovane Indiana Jones, in onda dal 1992 al 1996. Mentre aspettiamo il suo ritorno, i primi quattro film arrivano su Netflix, un'occasione ghiotta per ricordare la saga attraverso le carriere dei diversi partecipanti.
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Harrison Ford
Già una star in ascesa quando fu scritturato per la parte di Indy, Ford ha continuato a mietere successi nel corso dei decenni, inclusa una nomination all'Oscar come miglior attore per Witness - Il testimone e la possibilità di interpretare due volte la spia letteraria Jack Ryan, sostituendo Alec Baldwin in Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo. Alternando principalmente ruoli d'azione (Il fuggitivo, Air Force One) e parti drammatiche (A proposito di Henry, 42), si concede anche di tanto in tanto dei personaggi più leggeri, in commedie come Una donna in carriera, Il buongiorno del mattino e Anchorman 2 - Fotti la notizia. Attualmente sta rivisitando i suoi tre ruoli più noti: oltre ad aver firmato per un quinto Indiana Jones, è apparso in Star Wars: Il risveglio della forza nei panni di Han Solo e il prossimo anno lo rivedremo nella parte di Rick Deckard nel sequel di Blade Runner, diretto da Denis Villeneuve.
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Karen Allen
L'interprete della prima compagna cinematografica di Indy, Marion Ravenwood, ha avuto una carriera abbastanza sottotono dopo I predatori dell'arca perduta, soprattutto in seguito alla nascita di suo figlio nel 1990. La si è potuta vedere soprattutto in ruoli minori, in film come S.O.S. Fantasmi, Malcolm X e In the bedroom, ma è anche stata la protagonista femminile di Starman al fianco di Jeff Bridges. È tornata nei panni di Marion nel 2008, in Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo e si è dichiarata interessata a recitare anche nel quinto episodio. Fuori dal set lavora anche come insegnante di recitazione e yoga.
John Rhys-Davies
Dopo essere stato Sallah nel primo film, e prima di ritrovare Ford e Spielberg per il terzo, l'attore gallese ha recitato al fianco del connazionale Timothy Dalton in Agente 007, zona pericolo, e nel 2001 ha conquistato una nuova generazione di fan interpretando Gimli ne Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello (nei due capitoli successivi della trilogia ha anche prestato la voce a Barbalbero). Come doppiatore ha lavorato soprattutto con la Disney, in particolare nel ruolo del padre del protagonista in Aladdin e il re dei ladri, ma è anche stato Ade in alcuni episodi di Justice League. Sul piccolo schermo si presta regolarmente al fantasy: è stato un troll nella quarta stagione di C'era una volta, e interpreta il re degli elfi in The Shannara Chronicles. Ha rifiutato la possibilità di apparire nel quarto Indiana Jones, ma ha detto di essere disposto ad interpretare nuovamente Sallah nel quinto capitolo.
Denholm Elliott
Notissimo nella natia Inghilterra, Elliott deve la sua fama internazionale soprattutto al ruolo di Marcus Brody ne I predatori dell'arca perduta e Indiana Jones e l'ultima crociata. Tra le due avventure ha anche recitato insieme a Eddie Murphy e Dan Aykroyd in Una poltrona per due, ed è apparso in due film di James Ivory, Camera con vista e Maurice. Si è spento nel 1992 all'età di 70 anni, pochi mesi dopo l'uscita del suo ultimo film, Rumori fuori scena di Peter Bogdanovich. La sua morte è stata oggetto di un omaggio nel quarto episodio della saga di Indy.
Paul Freeman
L'interprete di René Belloq non ha più ritrovato lo stesso successo nei suoi altri ruoli, ma continua ad apparire regolarmente in diversi progetti cinematografici e televisivi, tra cui il recente Da Vinci's Demons. I fan del cinema di genere lo ricorderanno forse anche per essere stato un altro celebre cattivo, ma in un film assai meno riuscito: Ivan Ooze in Power Rangers - Il film. Inoltre è stato Moriarty nella commedia Senza indizio, rilettura parodistica delle avventure di Sherlock Holmes.
Ronald Lacey
Noto soprattutto per essere stato il malvagio Arnold Toht ne I predatori dell'arca perduta, l'attore inglese ha successivamente recitato al fianco di Clint Eastwood in Firefox ed è apparso in pellicole di genere come Buckaroo Banzai e Yado. Sul piccolo schermo l'abbiamo visto in Magnum P.I. (il cui protagonista, Tom Selleck, fu considerato per la parte di Indiana Jones) e Blackadder. Nel 1989, due anni prima della sua morte in seguito a problemi al fegato, è tornato all'universo di Indy interpretando un ufficiale della Gestapo ne L'ultima crociata.
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Alfred Molina
Nel 1981 era un giovane attore alla prima esperienza, oggi è un volto importante del cinema e della televisione. Noto particolarmente per il suo ruolo in Spider-Man 2, dove ha interpretato Dr. Octopus, è apparso anche in film come Frida, Il Codice Da Vinci, Chocolat, I Toni dell'Amore - Love Is Strange, Prince of Persia: Le sabbie del tempo e L'apprendista stregone. Per quanto concerne i programmi televisivi, ha recitato nel franchise di Law & Order e nella miniserie HBO Show Me a Hero. Il prossimo anno lo vedremo in Feud, nei panni del celebre regista Robert Aldrich.
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Kate Capshaw
Pur avendo continuato a recitare più o meno regolarmente fino al 2002, e potendo vantare nel suo curriculum una collaborazione con Ridley Scott (Black Rain - Pioggia sporca), l'attrice ha mantenuto un profilo relativamente basso dopo l'uscita di Indiana Jones e il tempio maledetto, dove interpretava la showgirl Willie Scott. Sul set di quel film ha conosciuto Steven Spielberg, che ha sposato nel 1991.
Jonathan Ke Quan
L'attore di origine vietnamita, che all'età di dodici anni ha interpretato Short Round nel secondo episodio della saga, ha ritrovato Spielberg - in veste di produttore - tramite I Goonies, dove è stato Richard Wang detto Data. È poi apparso in una manciata di progetti sia negli Stati Uniti che nei paesi asiatici (Taiwan, Giappone, Hong Kong), prima di ritirarsi dalle scene nel 2002.
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Sean Connery
Scritturato nel ruolo di Henry Jones Sr. perché, secondo Spielberg, "solo James Bond può interpretare il padre di Indiana Jones", l'attore scozzese si era congedato per la terza volta dal ruolo della spia inglese pochi anni prima, col film Agente 007 - Mai dire mai. Nel medesimo periodo ha vinto un Oscar grazie a Gli intoccabili e partecipato alla saga di Highlander, e successivamente ha recitato in pellicole di successo come Caccia a Ottobre Rosso, Robin Hood principe dei ladri e Dragonheart (la voce del drago nella versione originale è sua). Nel 2000 Gus Van Sant gli ha regalato uno dei suoi ruoli più belli con Scoprendo Forrester, mentre nel 2003 ha detto addio al cinema dopo l'esperienza poco felice de La leggenda degli uomini straordinari. La Disney ha dichiarato di voler provare a convincerlo ad interpretare ancora una volta il padre di Indy, nonostante il rifiuto in occasione del quarto film (dove Henry è ufficialmente morto da alcuni anni).
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River Phoenix
Fratello maggiore di Joaquin Phoenix e tra i più promettenti giovani attori degli anni Ottanta, l'interprete di Chris Chambers in Stand by me - Ricordo di un'estate fu scelto per il ruolo del giovane Indiana Jones ne L'ultima crociata su consiglio dello stesso Harrison Ford, con il quale aveva lavorato in Mosquito Coast. Successivamente è apparso al fianco di Keanu Reeves in Belli e dannati, e aveva iniziato le riprese di Dark Blood - uscito postumo nel 2012 - quando è morto nel 1993 in seguito a un'overdose. Avrebbe dovuto recitare anche in Intervista col vampiro nei panni dello scrittore, ruolo assegnato successivamente a Christian Slater.
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Julian Glover
Come Denholm Elliott, Glover era un apprezzato attore di cinema e televisione in Inghilterra (celeberrima la sua apparizione in Doctor Who) e si fece notare dal pubblico internazionale interpretando Walter Donovan, un ruolo che inizialmente lo intimidì perché non era sicuro di saper parlare con l'accento americano. Ancora oggi continua regolarmente ad apparire sugli schermi, solitamente in ruoli minori o camei come nella sequenza iniziale di Troy. È apparso nelle prime sei stagioni de Il trono di spade nei panni di Maester Pycelle.
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Alison Doody
L'attrice e modella irlandese, interprete di Elsa Schneider nel terzo capitolo della saga, era precedentemente apparsa nel franchise di 007 e continua a recitare ancora oggi, in progetti europei che passano per lo più inosservati. Il suo ruolo più notevole al di fuori de L'ultima crociata è stato quello di Rebecca Flannery in Major League - la rivincita, al fianco di Charlie Sheen.
Cate Blanchett
Desiderosa di interpretare un villain, l'attrice australiana si è calata con gusto nei panni della temibile Irina Spalko, uno dei tanti ruoli notevoli della sua carriera. Dopo l'esperienza sul set di Indiana Jones ha continuato ad alternare progetti più piccoli, come Carol e Blue Jasmine (per il quale ha vinto il suo secondo Oscar), e film più commerciali come la trilogia de Lo Hobbit, Dragon Trainer 2 o Cenerentola. Una dualità che continua tuttora: nella versione lunga di Voyage of Time: Life's Journey di Terrence Malick, vista alla Mostra di Venezia, è lei a fornire la voce narrante, mentre il prossimo anno la vedremo nel Marvel Cinematic Universe in Thor: Ragnarok dove interpreta Hela, la dea nordica della morte.
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Ray Winstone
Caratterista inglese noto per ruoli da duro, Winstone passa agevolmente da progetti più personali sul suolo nativo a film più ambiziosi realizzati secondo il sistema hollywoodiano. Nel 2011 ha ritrovato Martin Scorsese, che lo aveva già diretto in The Departed - Il bene e il male, per Hugo Cabret, mentre nel 2012 è stato protagonista di The Sweeney, rifacimento per il grande schermo di un noto poliziesco televisivo britannico. Negli ultimi anni l'abbiamo visto in progetti come Noah e Point Break, nonché nella sfortunata serie televisiva Of Kings and Prophets, cancellata dopo due episodi.
John Hurt
Dopo aver interagito con il celebre archeologo, Hurt ha partecipato ai capitoli conclusivi della saga di Harry Potter e recitato al fianco di attori come Gary Oldman e Colin Firth ne La talpa, dal romanzo di John Le Carré. Dal 2008 al 2012 ha prestato la voce al drago nella serie televisiva Merlin, e nel 2013 ha arricchito il cast di Doctor Who in occasione del cinquantenario del franchise. Gli avventori dei festival lo hanno potuto vedere di recente in due film presentati alla Mostra di Venezia: Jackie di Pablo Larrain e The Journey di Nick Hamm.
Shia LaBeouf
All'epoca della sua performance nei panni di "Mutt" Williams, alias Henry Jones III, il giovane attore era un divo in ascesa grazie al patrocinio di Spielberg, che lo fece recitare in film da lui prodotti come Disturbia e Transformers. Negli anni successivi, al di là di qualche performance notevole in progetti forti come Nymphomaniac - Volume 1 di Lars von Trier, LaBeouf si è fatto notare soprattutto per i suoi comportamenti strambi fuori dal set e iniziative bislacche come farsi filmare mentre guarda, ininterrottamente, tutti i suoi film. Si era vociferato di una possibile prosecuzione della saga di Indiana Jones con lui come protagonista, ma l'idea di sostituire Ford non fa attualmente parte dei piani della Lucasfilm.
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Jim Broadbent
Il caratterista britannico continua a recitare sia in progetti più piccoli, per esempio alla corte del sodale Mike Leigh (Another Year), che in opere più mainstream come Harry Potter e il principe mezzosangue e il recentissimo Bridget Jones's Baby, nel ruolo del padre della protagonista. Quest'anno è apparso anche in televisione, nella miniserie kolossal War and Peace, così come l'anno scorso nel thriller London Spy. Nel 2017 lo vedremo ne Il trono di spade.
Steven Spielberg (regista)
Già un nome di punta quando ha diretto I predatori dell'arca perduta, Spielberg rimane tuttora uno dei personaggi più popolari ed influenti nel panorama audiovisivo americano. Come regista ha continuato a mietere successi con pellicole come Jurassic Park, Minority Report e Prova a prendermi, e in due occasioni - Schindler's List e Salvate il soldato Ryan - ha vinto l'Oscar per la regia, sfatando il mito della sua filmografia fatta solo di titoli da multisala. Come produttore ha lanciato la carriera di Sam Mendes e contribuito alla realizzazione di Men in Black e Transformers, tra le altre cose. Sul versante televisivo, il suo nome è legato a progetti di genere come Taken e Falling Skies, ma anche alle miniserie belliche Band of Brothers e The Pacific.
George Lucas (produttore e soggettista)
Durante la realizzazione dei primi capitoli di Indiana Jones il suo creatore ha anche portato a termine la prima trilogia di Star Wars, la saga alla quale è poi tornato in qualità di autorità assoluta, anche come regista, nel 1999 con la realizzazione dei tre prequel. Dopo aver espanso ulteriormente i due franchise attraverso altri media, in particolare la televisione, Lucas ha annunciato il suo ritiro ufficiale - salvo ripensamenti legati a progetti più piccoli e personali - nel 2012, con la vendita di Lucasfilm alla Disney. Sulla carta funge ancora da consulente per i nuovi film di Star Wars, ma il suo controllo creativo è pari a zero.
Lawrence Kasdan (sceneggiatore)
Grazie alla sua sceneggiatura del primo episodio, Kasdan ha avuto l'onore/onere di partecipare alla scrittura de L'impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi. Nel corso degli anni Ottanta si è fatto notare anche come regista, firmando lungometraggi come Il grande freddo e Silverado, ma nei decenni successivi la sua carriera ha subìto un declino, il cui culmine è il mediocre L'acchiappasogni, uscito nel 2003. Su richiesta di J.J. Abrams è tornato all'universo di Star Wars scrivendo insieme al regista il copione de Il risveglio della forza, e intende congedarsi definitivamente dalla galassia lontana lontana con lo spin-off dedicato al giovane Han Solo, che avrà le fattezze di Alden Ehrenreich.
John Williams (compositore)
Fedele sodale di Lucas e Spielberg, l'autore delle musiche di Star Wars e Lo squalo continua a firmare regolarmente gli universi sonori delle pellicole di entrambi i registi/produttori. Ha inoltre firmato le colonne sonore di Mamma, ho perso l'aereo, i primi tre Harry Potter e Memorie di una geisha, conquistando numerose candidature all'Oscar (la più recente, da record in quanto la sua cinquantesima, l'ha avuta per il settimo Star Wars), vincendo l'ambita statuetta grazie a E.T. L'Extraterrestre e Schindler's List. Attualmente è al lavoro sulla musica per Star Wars: Episode VIII e, salute permettendo, dovrebbe riuscire a firmare anche la colonna sonora del prossimo Indiana Jones.