Nel 1968 l'ingegnere Giorgio Rosa aveva un sogno: rendere la sua isola, una piattaforma di metallo costruita al largo della costa romagnola, in acque internazionali, uno stato indipendente. Questo sogno aveva un nome: l'Isola delle Rose, trovato dall'ex soldato W. R. Neumann. Da quella storia vera Sydney Sibilia ha tratto un film, L'incredibile storia dell'Isola delle Rose, disponibile su Netflix. Per il ruolo di Neumann ha scelto l'attore tedesco Tom Wlaschiha, che abbiamo amato in Game of Thrones come Jaqen H'ghar.
E in qualche modo i due personaggi sono collegati proprio da questa fissa per i nomi: in Game of Thrones Jaqen H'ghar diceva ad Arya Stark "questa ragazza non ha nome", nel film di Sibilia W. R. Neumann suggerisce quello dell'isola di Giorgio Rosa (interpretato da Elio Germano). Come mai questa passione per i nomi? Lo abbiamo chiesto proprio a Tom Wlaschiha, in collegamento via Zoom: "Sembra che io sia ossessionato dai nomi! Non ci avevo mai pensato. È sempre più pratico se conosci i nomi di cose e persone. Nel nostro film il mio personaggio vuole dare al posto un nome orecchiabile, per attirare un gran numero di persone e rendere l'isola un successo". Impossibile non chiedergli del finale della serie HBO: "Sarebbe un discorso lungo. Credo fosse uno dei finali possibili. Ovviamente mi sarebbe piaciuto esserci".
L'Incredibile storia dell'Isola Delle Rose si interroga su cosa sia la libertà e sembra suggerire che essere davvero liberi voglia dire liberarsi della paura. È così? "È una domanda difficile" ci ha detto, proseguendo: "Credo che sia importante essere ottimisti e cercare di trarre il meglio da ogni situazione. Per esempio: è stato un anno difficile per tutti, ma nella vita dovremmo cercare sempre di avere un atteggiamento positivo. Certe cose non si possono cambiare e viviamo solo una volta: dovremmo cercare di farlo al meglio". E forse se ne è liberato davvero, visto che non ha avuto paura a girare le scene sugli sci d'acqua: "È stato fantastico: non ero mai stato sugli sci d'acqua, quindi ho preso delle lezioni prima di girare. Non pensavo fosse difficile. Poi però mi hanno dato degli sci vintage anni '60, di legno, e ci ho messo un po' a uscire fuori dall'acqua quando la barca mi trascinava. All'inizio non sembrava molto artistico".
La video intervista a Tom Wlaschiha
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L'Isola delle Rose e la voglia di cambiare il mondo
Nel film Neuman sembra proprio uno che ama godersi la vita. L'attore conferma che è davvero così: "È pieno di creatività: ho avuto il piacere di parlare con lui la scorsa settimana. È ancora vivo, ha quasi novant'anni, ci siamo parlati via zoom: sono rimasto stupito che, alla sua età, sia ancora pieno di spirito. Mi ha raccontato di quei giorni, di quanto sia stato bello, di come abbiano provato a realizzare il sogno di quest'isola, a trasformarlo in realtà. Spero davvero di avere il suo stesso spirito a quell'età".
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Alla fine di L'incredibile storia dell'Isola delle Rose Gabriella, la futura moglie di Rosa, che nel film di Sydney Sibilia ha il volto di Matilda De Angelis, dice che è importante almeno provare a salvare il mondo. Wlaschiha è d'accordo con lei: "Nessuno di noi può salvare il mondo da solo, ma, come ho detto, possiamo provare ad avere sogni e speranze e a renderli reali. Anche a piccoli passi quotidiani. È diverso per tutti. Credo sia il messaggio principale del film: non bisogna mai lasciar andare i propri sogni, per quanto impossibili possano sembrare".
E visto che si parla di utopie: se Tom Wlaschiha potesse costruirsi la sua isola, come sarebbe? "Non ci ho mai pensato: la costa tedesca è fredda la maggior parte del tempo, quindi non sarebbe divertente farla lì intorno. Sicuramente ci porterei amici e la famiglia. E magari del Cynar, come nel film. Forse un buon film. Uno su un'isola per esempio".
Tom Wlaschiha e il set italiano di L'Isola delle Rose
L'attore tedesco è anche doppiatore: ha una voce molto bella e una grande predisposizione per le lingue. Com'è stato imparare l'italiano? "Prima del film parlavo un italiano da spiaggia: sono venuto molto in Italia in vacanza e, visto che sono interessato alle lingue, conoscevo un po' di italiano quando abbiamo cominciato a girare. Ovviamente ho lavorato con il dialogue coach. La cosa complicata per me è che voi parlate in modo molto veloce e, visto che è una commedia, a volte qui era ancora più veloce. Sydney Sibilia è un regista molto preciso e voleva che le scene fossero perfette. È stata una grande sfida".
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Wlaschiha è anche nel cast della quarta stagione di Stranger Things, in cui interpreta un russo: è più difficile l'italiano o il russo? "Stiamo ancora girando Stranger Things. Sono cresciuto nella Germania dell'est, quindi ho studiato russo a scuola per otto anni. Non ho mai studiato italiano a scuola, solo in vacanza, ma posso dire che è una lingua più facile".
L'Isola delle Rose di Sydney Sibilia
Visto che ha detto che è un regista molto preciso, gli abbiamo chiesto come è stato lavorare con Sydney Sibilia: "È stato fantastico: il segreto di ogni buon film è una buona sceneggiatura. Sydney e Francesca (Manieri) hanno scritto un testo molto preciso. Lui aveva tutto il film già in mente prima di cominciare le riprese: sapeva esattamente cosa voleva. È stato impegnativo, ma anche molto divertente. È stato bello stare su quel set, perché essenzialmente è una grande piscina panoramica nell'acqua, si possono vedere i bordi che si fondono nel mare vero. Mi ha stupito che fosse fornita della tecnologia per fare onde, creare una tempesta. Mi ha affascinato molto".