Abbiamo visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare. Nella recensione di In vacanza su Marte, disponibile in noleggio e acquisto dal 13 dicembre su tutte le piattaforme digitali, ve le raccontiamo. Abbiamo visto Massimo Boldi e Christian De Sica ancora una volta insieme, dopo la reunion di due anni fa per Amici come prima, e stavolta in un cinepanettone come ai vecchi tempi, con in più la regia dello specialista Neri Parenti. E abbiamo visto queste figure ormai classiche del nostro cinema muoversi in uno scenario inedito, futuribile, come i viaggi su Marte, e interagire con un mondo di blogger e influencer. Ma, come diceva la famosa frase de Il Gattopardo, bisogna che tutto cambi perché tutto resti uguale. E In vacanza su Marte è il solito cinepanettone, a base di battutacce e situazioni imbarazzanti. A voi decidere se è un pregio o un difetto. È un film ambientato nel futuro, ma a noi sembra un vero e proprio ritorno al passato. Inteso, sia chiaro, come un passo indietro.
La trama: matrimonio su Marte
- Marte, il pianeta rosso, è ormai colonizzato. Con uno shuttle, facile come prendere l'aereo, ci si può arrivare per andare in vacanza. Ed è un po' uno di quei posti dove vale tutto, come Las Vegas: anche contrarre matrimonio senza essere ancora divorziato dalla moglie precedente. Ed è per questo che si reca su Marte Fabio (Christian De Sica): vuole sposare la facoltosa Bea (Lucia Mascino), perché solo così avrà il patrimonio promesso dalla madre di lei (Milena Vukotic), ma non ha mai divorziato dalla prima moglie Elena (Paola Minaccioni). Su Marte arriva anche Giulio (Alessandro Bisegna), il figlio di Fabio ed Elena, al seguito della ragazza Marina (Denise Tantucci), che vuole smascherare una coppia di finti fidanzati che fanno gli influencer (Fiammetta Cicogna e Francesco Bruni). Ma, quando Fabio regala al figlio Giulio un giro nello spazio, questo finisce in un buco nero e torna indietro come un vecchietto con l'aspetto di Massimo Boldi...
Se un diciottenne diventa Massimo Boldi
Il vero colpo di genio di In Vacanza su Marte è proprio questo. Il fatto che, mentre ti chiedi per mezz'ora dove sia finito Massimo Boldi e che ruolo avrà in un film in cui Christian De Sica sembra essere il mattatore assoluto, te lo ritrovi, dentro una tuta d'astronauta, nel ruolo in cui ti aspettavi di vedere un ragazzo. La vacanza su Marte - oltre che evadere da qualsiasi luogo geografico reale che, data la situazione, sarebbe stato impossibile raggiungere, ma anche scomodo citare - permette anche questo: di giocare con il tempo e mutare la relazione tra i due mattatori storici del Cinepanettone. De Sica e Boldi erano spesso due uomini che si ritrovavano insieme per forza, per una serie di sfortunati eventi: non erano mai stati padre e figlio, e la cosa, in teoria, permette una serie di gag diverse dal solito. In teoria: ma ne parleremo più avanti. Parte del divertimento dovrebbe stare nel vedere un giovane in un corpo da "grande", come in Big o Da grande, ma Boldi non è né Tom Hanks né Renato Pozzetto.
Un film... spaziale
Colpisce anche scoprire due figure classiche del nostro cinema comico in una cornice inedita: siamo abituati a vederli in vacanza, in montagna o in luoghi esotici, e trovarceli nello spazio è qualcosa di insolito, straniante. In vacanza su Marte ha almeno questo pregio, quello di aver osato, di aver fatto qualcosa di iperbolico. E le location, costruite al computer (tutto il film è stato girato in interni, a Cinecittà, davanti a un enorme schermo con immagini disegnate in computer grafica), inoltre gli arredi e i costumi, come le tute spaziali, non sono nemmeno fatti male.
Un cinema vecchio di 30 anni
Il punto, però, è che si è ambientato nel futuro un cinema vecchio di almeno trent'anni, e che aveva già mostrato la corda, nelle ultime apparizioni in sala, tanto che lo storico detentore del marchio "Natale a.." e "Vacanze di Natale", Aurelio De Laurentiis, aveva prima modificato la formula del suo Cinepanettone (con i film con Lillo e Greg diretti da Volfango De Biasi) e poi cancellato la serie. In vacanza su Marte riprende la solita pochade di tutte le volte, la farsa, la commedia degli equivoci. Matrimoni doppi, divorzi, matrimoni di interessi, scambi di persone. Ma, soprattutto, il film di Neri Parenti prova ancora a far ridere con battute grossolane e di bassa lega, che ormai al cinema non si sentono quasi più. Cose del tipo "Lady Gaga? Gagasotto", "Ha i capelli da puffa! Da gran puffana", e sono le più leggere. In vacanza su Marte è un film davvero volgare. A proposito: ovviamente non può mancare la battuta sui buchi neri...
Come si faceva una volta, ma...
E ovviamente non manca la solita gag intestinale. E poi si fanno le battute sui gay (che ovviamente non vengono chiamati solo così...), quelle che si facevano una volta, con le mossette che si facevano una volta. E le battute sulle donne facili , con quelle espressioni che ormai non si usano più. Sì, perché dall'ultimo cinepanettone che vedeva insieme Boldi, De Sica e Neri Parenti sono passati quindici anni, dall'ultimo cinepanettone classico con De Sica nove. E nel frattempo le cose nel mondo sono un po' cambiate: c'è più consapevolezza intorno ai diritti, la questione della parità di genere è un tema chiave di questi anni. Non siamo di quelli a favore del politicamente corretto a tutti i costi e ovunque, ma, al di là del fatto che simili battute siano potenzialmente offensive, il rischio è che un film simile sia davvero qualcosa di fuori dal tempo, come se, con una macchina del tempo, si fosse passati da quindici anni fa ad oggi senza aver assistito minimamente al dibattito presente nella nostra società. Perché poi il risultato è che queste gag non fanno ridere, perché nel frattempo in Italia è nata una nuova generazione di autori che fanno commedie di un altro tipo, perché con le piattaforme arriva anche qui la comicità internazionale, e così via.
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Lockdown all'italiana vs In vacanza su Marte
Viene naturale, alla fine, fare un confronto tra Lockdown all'italiana, uscito ad ottobre, e In vacanza su Marte. Il secondo vince per lo stupore, perché prova a osare, ad andare al di là del solito gioco. Il primo vince per il fatto (per quanto possa esserlo un film di questo tipo) di essere più misurato, meno volgare. In comune entrambi i film hanno Paola Minaccioni, lì protagonista assoluta, qui più defilata. E proprio la sua presenza ci fa venire in mente un pregio di questo film a cui va dato atto: il fatto di avere un cast di attori di un certo livello, da un'attrice storica del nostro cinema come Milena Vukotic a una giovane, gradevole realtà come Denise Tantucci, fino all'intensa Lucia Mascino, un'interprete che ci piace sempre vedere. O un attore come Herbert Ballerina, che arriva da un'altra generazione, un'altra comicità. Ecco: un nuovo modo di fare il cinepanettone potrebbe ispirarsi, ad esempio, alla comicità di Maccio Capatonda. Ma è solo una delle tante direzioni in cui potrebbe andare. Così andare su Marte potrebbe voler dire andare nel futuro anche nello stile, e non solo nell'ambientazione.
Conclusioni
Nella recensione di In vacanza su Marte vi spieghiamo che, al di là dell'ambientazione futuribile, si tratta del solito cinepanettone, a base di battutacce e situazioni imbarazzanti. A voi decidere se è un pregio o un difetto. È ambientato nel futuro, ma a noi sembra un vero e proprio ritorno al passato. Inteso, sia chiaro, come un passo indietro.
Perché ci piace
- L'idea di ambientare le vacanze su Marte è ardita, e originale.
- Alcune location, arredi e costumi sono ben realizzati.
- Ci sono ottimi attori non protagonisti.
Cosa non va
- Si cerca di far ridere con le solite battutacce: è un film molto volgare.
- Un certo modo di esprimersi è ormai superato, è come se non si fosse assistito ai dibattiti degli ultimi anni.
- E il risultato è che, in fondo, si ride poco.