Dopo essere diventato un fenomeno pop grazie al brano (e al video) Andiamo a comandare, in cui imboccava la tangenziale a bordo di un trattore, Fabio Rovazzi ci ha preso gusto con l'agricoltura e, per il suo primo film, ha deciso di affidarsi alle mani sapienti di Gennaro Nunziante, autore e regista di tutti i successi con protagonista Checco Zalone.
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La strana coppia è dal 18 gennaio nelle sale italiane con Il vegetale, in cui Fabio Rovazzi interpreta Fabio Rovazzi, personaggio che si chiama come lui, si muove come lui, ha i baffetti come lui, ma non è proprio lui, visto che è un ventenne neolaureato in Scienze della Comunicazione che cerca lavoro senza successo. Quando il padre, interpretato da Ninni Bruschetta, ha un grave incidente, Fabio decide di occuparsi della sorella minore, Nives, e per farlo accetta di andare a raccogliere pomodori fuori Milano.
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Deriso dalla sorella, illuso dalla maestra locale, schiacciato dal peso delle cassette di ortaggi, Fabio ha come unico confidente Armando (Luca Zingaretti), figura enigmatica che dispensa consigli, visto che pensa che la generazione del ragazzo sia composta solamente da bambocci che non sanno rimboccarsi le maniche.
Abbiamo incontrato Rovazzi a Roma, dove ci ha parlato di come in realtà la sua generazione, così come è sempre successo a ogni nuova, non sia ben compresa dalle precedenti perché semplicemente non ne fanno parte e non la capiscono, esattamente come succede al suo personaggio, che, per costruirsi un futuro che sembra sempre più incerto, si reinventa completamente.
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