Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re: le 10 scene indimenticabili, 15 anni dopo

Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re, usciva 15 anni fa nelle sale USA: rievochiamo il film di Peter Jackson attraverso 10 scene indimenticabili.

Meaning Frodo Baggins

Ad avere occhi nuovi. A questo servono i grandi viaggi. Così è successo al giovane hobbit dagli occhi chiari ma dallo sguardo non più cristallino come un tempo. Accade nell'indimenticabile e dolente finale de Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re, quando Frodo Baggins comprende che la pura spensieratezza della Contea non può più abbracciare il suo cuore cambiato, appesantito da un bagaglio troppo pesante da ignorare. Così, in quell'ultima immagine del film, con Frodo che regala a Sam, Merry e Pipino un ultimo sorriso raggiante, si racchiude il grande congedo di Peter Jackson nei confronti della sua stessa impresa cinematografica. Perché se il faticoso viaggio verso il Monte Fato, così straziante e tortuoso, ha alterato per sempre l'animo candido del nipote di Bilbo, la trilogia tolkienana diretta da Jackson ha cambiato il nostro modo di vedere le cose e intendere lo spettacolo del cinema.

Il Signore degli Anelli, riuscito nella folle missione di tradurre in immagini il denso immaginario ideato da J.R.R. Tolkien, ha alzato l'asticella della nostra meraviglia, ridefinito il concetto di stupore collettivo. Con la sua meravigliosa trilogia Peter Jackson è riuscito sia a sdoganare un genere prima allergico al grande schermo, realizzando uno dei migliori fantasy di sempre, che a imporre la sua iconografia al genere stesso. Dopo Il Signore degli Anelli, infatti, non c'è stato nano, elfo, orco o stregone visto su schermo che non si sia scontrato con Gimli, Legolas o Gandalf, anche solo per un attimo. Grazie a una cura artigianale per gli effetti speciali, a un digitale usato con saggia parsimonia e alla capacità di fornire al fantasy quel realismo storico in grado di renderlo credibile (ovvero quello che era riuscito a Tolkien nei romanzi), Il Signore degli Anelli ha valicato gli argini del fantastico, per diventare un capolavoro assoluto della storia del cinema.

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Consacrata da 17 Premi Oscar su 30 nomination, la trilogia tolkieniana ha seguito la lezione omerica che voleva ogni grande racconto epico diviso in tre atti (il viaggio, l'assedio e il ritorno). Oggi siamo qui per celebrare la fine del grande viaggio, ovvero quel Il ritorno del re che chiuse in maniera sontuosa un'epopea sulla lealtà, l'amicizia, il sacrificio, il senso di appartenenza e l'altruismo. Lo facciamo perché esattamente 15 anni fa, ovvero il 17 dicembre 2003, il film arrivava nei cinema americani (in Italia sarebbe uscito il 22 gennaio 2004), e da allora l'eco del suo stesso mito, composto da parole poetiche e gesti iconici, non ha mai smesso di echeggiare. Il modo migliore per rendere omaggio a sire Aragorn, Gandalf il Bianco e "compagnia" è rievocarne le gesta attraverso le dieci scene più indimenticabili de Il ritorno del re, e ricordavi che il film è disponibile su InfinityTV. Ognuna meritevole di un piccolo inchino, come quando il mondo intero si inchinò dinanzi a quattro piccoli hobbit capaci di salvare il loro mondo grazie alla loro inaspettata grandezza.

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1. La speranza divampa

Ian McKellen in una scena di Il signore degli anelli - Il ritorno del re
Ian McKellen in una scena di Il signore degli anelli - Il ritorno del re

Prima del telegrafo vennero i fuochi di segnalazione di Gondor. Mentre la minaccia di Sauron si fa sempre più incombente, l'antico dissidio tra i due regni di Gondor e di Rohan va superato a ogni costo, anche con l'astuzia. Pipino si intrufola sulla torre silente di Amon Din e appicca il primo fuoco da cui parte un imperioso effetto domino di fiamme e speranze che divampano. Mentre la colonna sonora di Howard Shore incalza e Gandalf si gode lo spettacolo, Gondor fa arrivare la sua richiesta d'aiuto a Rohan che, come ben sappiamo, risponderà.

2. Gandalf e il dolce morire

Evocativa, poetica, a suo modo rassicurante. Mentre l'assedio delle forze di Sauron mette a dura a prova la resistenza di Gondor, Gandalf descrive a un incantato Pipino la sua idea della morte. Le sagge parole del bianco stregone sono talmente avvolgenti e mirabili da rendere piacevole persino l'idea del trapasso. Per chi apprezza la versione italiana, poi, la scena assume anche un valore maggiore, perché il doppiatore di Ian McKellen, il grande Gianni Musy, purtroppo non c'è più.

3. La cavalcata di Rohan

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Il dissidio tra Rohan e Gondor è uno dei temi più ricorrenti all'interno del grande disegno diplomatico della Terra di Mezzo. Però, dinanzi alla prospettiva della fine, le vecchie ruggini sono destinate a sciogliersi come neve al sole. Così, il mondo degli uomini, decadente, decaduto e bistrattato dalle altre razze (elfi soprattutto) trova il suo riscatto anche grazie alla tregua tra i due regni che tocca il suo apice quando i cavalieri di Rohan, guidati da un eroico re Theoden, suonano la carica nel cuore del campo di battaglia.

4. Cadono olifanti

Assieme a quella del Fosso di Helm de Il signore degli anelli - Le due torri, la battaglia di Minas Tirith è una delle sequenze belliche più memorabili della saga. Uno scontro incessante e violento tra creature di ogni tipo (dalle più nobili alle più immonde) in mezzo alla quale si staglia la cocciuta rivalità tra Gimli e Legolas. Nemmeno dinanzi a una guerra così tremenda i due si sottraggono a una curiosa sfida che vede vincitore chi sconfigge più nemici. Indimenticabile la reazione di Gimli quando nota l'impresa dell'elfo, capace di abbattere un enorme olifante con la sua solita nonchalance. Anche questa battuta è entrata nell'immaginario collettivo: "Comunque conta per uno!".

5. Posso portare voi

Elijah Wood accanto a Sean Astin in una scena di Il signore degli anelli - Il ritorno del re
Elijah Wood accanto a Sean Astin in una scena di Il signore degli anelli - Il ritorno del re

Senza di lui l'Anello del Potere sarebbe ancora in giro a corrompere anime oppure comodamente sul dito indice dell'Oscuro Signore di Mordor. Eroe morale della storia, eterna, fedele a paziente spalla di Frodo, il coraggioso Samvise Gamgee ci regala un ultimo ed eroico sforzo quando prende in braccio uno stremato Baggins per portarlo sull'agognata cima del Monte Fato. Una sequenza dove il pathos è palpabile, suggellato da una frase diventata mito.

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6. Casa è alle spalle

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La pazzia genera follia. Un effetto domino inarrestabile e disastroso. Una valanga che fagocita la mente e i cuori di Denethor e Faramir, padre e fratello del compianto Boromir. Il Sovrintendente di Gondor, accecato dal lutto e dal dolore per il figlio maggiore, dice a Faramir che avrebbe voluto vedere morto lui al posto del fratello. Un affronto che spinge il giovane a una missione suicida pur di dimostrare a suo padre il suo valore. Il che ci regala una delle sequenze più toccanti e ispirate de Il ritorno del re: mentre Denethor consuma avidamente il suo pasto, Pipino canta una commovente canzone perfettamente calzante con l'impresa disperata del prode Faramir.

7. Io non sono un uomo

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Un grande momento di un duplice riscatto. Un momento in cui anche chi non era considerato adatto a combattere sul campo di battaglia trova il suo meritato momento di gloria. La principessa Éowyn, "bella e fredda come una mattina di pallida primavera" (scrive Tolkien), cavalca assieme al piccolo Merry per la fare la sua parte nella grande guerra contro le forze di Mordor. Prima che il girl power andasse di moda, Éowyn si guadagna una delle battute più belle e significative del film quando riesce finalmente ad ammazzare il Signore dei Nazgul, impossibile da uccidere per qualsiasi uomo. Ma, come sappiamo, lei era una donna fiera e impavida.

8. Il sontuoso inchino

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Dopo la distruzione dell'Unico Anello (contate pure quella scena come undicesima di questa lista), la Terra di Mezzo può finalmente dare inizio a una nuova era di pace e prosperità. Guidati dalla lungimiranza di Aragorn, finalmente venuto incontro al suo destino diventando re, i popoli liberi saranno sempre riconoscenti nei confronti di quattro minuscoli hobbit venuti dalla quieta Contea. Una gratitudine sottolineata dall'inaspettato inchino di massa che Aragorn, Arwen e tutto il popolo riserva a Frodo, Sam, Merry e Pipino. La pelle d'oca è servita.

9. Addio, Frodo Baggins

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A volte serve tornare a casa per capire quanto tu sia cambiato, come le cose non abbiano più lo stesso odore e sapore di una volta. È quello che succede a Frodo, costretto a vivere dentro di sé una vera e propria perdita dell'innocenza. Portare l'Anello lo ha cambiato per sempre, così lo hobbit decide di lasciare la Contea partendo assieme a Gandalf verso sponde elfiche. Terre da cui non ci potrà più essere ritorno. L'addio tra Frodo e Sam, con quel saluto pieno di amore fraterno, coincide con l'addio della saga agli spettatori. Un ultimo sorriso che era anche sui nostri volti quando, quindici anni fa, dicevamo addio a una grande saga, mentre le davamo il benvenuto nella storia del grande cinema.

10. Non è questo il giorno

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Ci sarà un giorno in cui dimenticheremo questa scena meravigliosa. Ci sarà un giorno in cui non troveremo nelle parole di Aragorn le più nobili motivazioni che un condottiero possa infondere ai suoi soldati. Ci sarà un giorno in cui non penseremo che sia uno dei più bei discorsi alle truppe assieme a quello di William Wallace in Braveheart. Ci sarà un giorno in cui non scenderà una lacrima dinnanzi a quel "per Frodo" sussurrato dal futuro re dinanzi al Nero Cancello. Ma non è questo il giorno.