Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere 2, recensione: una seconda stagione dall'inizio confuso

Abbiamo visto i primi tre episodi di Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere 2: i difetti della prima stagione sono ancora presenti e l'inizio è confuso. Una cosa è sicura: è il momento di Sauron. Su Prime Video dal 29 agosto.

Charlie Vickers è Sauron in Gli Anelli del Potere 2

Abbagliati dalla bellezza dei primi due episodi e da quello dedicato alla nascita di Mordor, abbiamo voluto dare fiducia alla serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, nonostante diversi difetti evidenti, soprattutto di scrittura. L'aver frammentato troppo la storia - dato il gran numero di protagonisti di cui seguiamo le vite - e cambiato alcuni punti fondamentali dell'opera originale, andando a modificare quanto immaginato da Tolkien non per migliorarlo, ma per cercare il colpo di scena a tutti i costi perdendo però di logica e fluidità, è stato infatti compensato da un valore produttivo altissimo. La scelta di attori non noti ma dal grande talento, prima fra tutti proprio Morfydd Clark, che interpreta Galadriel (recuperate Saint Maud se non l'avete visto, per capire quanto sia brava), poi, ci ha fatto pensare che, una volta introdotti luoghi e protagonisti, tutto sarebbe diventato più comprensibile e scorrevole. È dunque veramente così nella seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere? Non proprio.

Gli Anelli Del Potere
Morfydd Clark è Galadriel in Gli Anelli del Potere

Abbiamo potuto vedere in anteprima i primi tre episodi, quindi questa è una recensione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 2 parziale, ma la fiducia si è trasformata in preoccupazione. Disponibili in streaming su Prime Video dal 29 agosto, le nuove puntate (8 in tutto) riprendono il racconto esattamente dove eravamo rimasti. Galadriel ha scoperto, suo malgrado, che il Signore Oscuro che tanto ha cercato per sconfiggerlo le è sempre stato accanto: Halbrand è infatti Sauron. Non solo: grazie alla sua grande capacità di manipolare gli altri, Sauron ha convinto Celebrimbor a forgiare tre anelli. Si tratta degli anelli degli Elfi: Narya, Nenya e Vilya.

E qui sorge un grandissimo problema, non soltanto per i puristi a tutti i costi (spesso gli stessi che hanno protestato, e continuano a protestare, per un elfo dalla pelle nera in una storia fantasy: questa lamentela è oscura quanto i loro cuori): in Tolkien Celebrimbor forgia gli anelli degli Elfi per ultimi, come strumento di difesa contro Sauron, a lui presentatosi come Annatar, "il Signore dei Doni", che ha capito essere pericoloso. Celebrimbor però non sa che Annatar ha forgiato in segreto l'Unico Anello nel Monte Fato, in grado di controllare tutti gli altri. Avendo invertito completamente gli eventi è chiaro che la forza drammatica del gesto di Celebrimbor è stata distrutta. E in una serie che si chiama "Gli Anelli del Potere" si può sbagliare proprio il punto cruciale, ovvero la forgiatura degli anelli?

L'ascesa di Sauron

Halbrand
Charlie Vickers è Halbrand, ovvero Sauron

L'idea di legare Galadriel e Sauron non era malvagia, anzi. Come l'aver reso Galadriel un personaggio fondamentale, raccontandola in una versione molto diversa e più dirompente rispetto a quella che abbiamo visto interpretata da Cate Blanchett nella trilogia di Peter Jackson. L'errore è stato presentare Halbrand anche a Celebrimbor. Il risultato? In questa seconda stagione c'è un gap imperdonabile: tutti sanno che Halbrand è Sauron tranne il fabbro! Mentre infatti Galadriel, Elrond e Gil-galad si scervellano per capire che fare dei tre anelli, nessuno ha avvertito, o pensa di avvertire, colui che li ha creati.

In questo modo Halbrand-Sauron ha il tempo, dopo un incontro abbastanza incomprensibile con Adar, altra figura creata appositamente per la serie (e che ha cambiato interprete tra una stagione e l'altra: siamo infatti passati da Joseph Mawle a Sam Hazeldine, qualcosa che non è mai piacevole vedere in una saga), di andare proprio da Celebrimbor, rivelarglisi quale Annatar e convincerlo a forgiare altri anelli. Un passaggio questo, da Halbrand ad Annatar, che non funziona, è ridondante e fa sembrare il più grande fabbro dell'Eregion come l'ultimo degli sprovveduti.

Una cosa però è certa: questa è la stagione di Sauron. E di Charlie Vickers, che lo interpreta. L'attore non si limita a cambiare abiti e parrucca, ma muta completamente sguardo e postura, tono di voce e atteggiamento. Vediamo in lui l'arroganza e il desiderio di potere del Signore Oscuro, qui decisamente seducente, perché si presenta come una creatura bellissima e quasi divina.

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Gli Anelli della confusione

Anelli Potere 2 Recast
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Sam Hazeldine è il nuovo interprete di Adar

A domanda diretta sul perché abbiano deciso di invertire l'ordine di forgiatura degli Anelli, J.D. Payne e Patrick McKay, gli showrunner della serie, ci hanno risposto che questa decisione è dipesa dal fatto che tutti hanno impressa nella memoria la scena iniziale di Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello, in cui Galadriel dice: "Tutto ebbe inizio con la forgiatura dei grandi Anelli. Tre furono dati agli elfi, gli esseri immortali più saggi e leali di tutti". Non si sentivano di cambiare l'ordine dato da quella notissima scena. Una spiegazione che ci ha fatto raggelare il sangue. Per capire se tutto questo è davvero un disegno pensato male bisogna aspettare di vedere il resto della stagione, ma concedeteci di non avere più l'entusiasmo di due anni fa, quando è arrivata la serie. Anche perché sappiamo che conosceremo altri personaggi fondamentali della saga di Tolkien, come Tom Bombadil, interpretato da Rory Kinnear (e tenete d'occhio l'attore Ciarán Hinds: ci giochiamo quello che volete che il suo ruolo sia quello di un altro mago fondamentale), e speriamo che ne venga mantenuta l'essenza. Che è ciò che ogni buon adattamento dovrebbe fare.

Conclusioni

L'inizio di questa seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è confusa, frammentata e soprattutto snatura alcuni aspetti fondamentali della storia di Sauron e Celebrimbor immaginata da Tolkien. Gli effetti speciali sembrano meno curati rispetto alla prima stagione e alcuni personaggi faticano a decollare. Ci sono stati poi almeno due cambi improvvisi di cast che non fanno bene alla continuità. Per capire se tutto il disegno generale è stato pensato male bisogna però aspettare di vedere anche gli altri episodi. Ma per ora abbiamo perso l'entusiasmo avuto quando la serie è arrivata su Prime Video due anni fa.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.1/5

Perché ci piace

  • I costumi e le location (passate da Nuova Zelanda a Regno Unito).
  • Il prop design.
  • Gli attori Owain Arthur, Benjamin Walker e Robert Aramayo.

Cosa non va

  • La scrittura confusa, che snatura dei passaggi fondamentali della storia di Tolkien.
  • L'interpretazione di diversi membri del cast, non all'altezza.
  • Il numero eccessivo di storyline che raramente si intrecciano.