Guardando il suo curriculum, pieno di titoli Disney di cui ha scritto la sceneggiatura, dal live action di La bella e la bestia a Il re leone 3, sembra strano che Evan Spiliotopoulos abbia scelto per il suo film d'esordio un horror religioso. Invece, parlando col regista, è chiara la sua passione per questo genere. La storia prescelta è il romanzo di James Herbert Shrine, pubblicato nel 1983, che adattato per il grande schermo prende il nome di Il sacro male (in originale The Unholy), dal 20 maggio in sala.
Jeffrey Dean Morgan, la star di The Walking Dead, è Gerry Fenn, giornalista in cerca di fama. Quando sente la storia di una ragazza, Alice (Cricket Brown), muta fino all'apparizione della Madonna, che improvvisamente comincia a parlare e fare miracoli, fa di tutto per intervistarla. La celebrità facile lascia però presto il posto a inquietanti avvenimenti. E se quella che appare ad Alice non fosse la Vergine Maria?
Prodotto da Sam Raimi, Il sacro male nelle intenzioni del regista Evan Spiliotopoulos è un moderno horror gotico, in cui gli elementi più gore sono il modo per raccontare una grande piaga del nostro tempo: le fake news. Ne abbiamo parlato proprio con l'autore, che ha una passione per i registi dell'orrore italiani, in particolare Mario Bava.
La video intervista a Evan Spiliotopoulos
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Il sacro male e l'omaggio a Mario Bava
Mi è piaciuto molto come hai usato il colore in questo film: mi ha fatto pensare a Mario Bava e Dario Argento. È stato intenzionale?
Potrei abbracciarti! Ho fatto interviste con Italiani tutto il giorno e ogni volta, prima di finire, ho detto: voglio dire un'altra cosa, questo film è una lettera d'amore a Mario Bava. La prima scena del mio film è un omaggio a Black Sunday, ma i colori si ispirano a La frusta e il corpo, grande film di Mario Bava con Christopher Lee. Mi sono assolutamente ispirato a Mario Bava: è un gotico moderno, come Bava fece a suo tempo. Sono contento che tu l'abbia notato.
L'horror in realtà è un genere ottimista
Perché ti piace così tanto spaventare le persone? Penso che ti piaccia parecchio.
Lo adoro. Perché nel profondo odio le persone e voglio spaventarle! Penso che l'horror e la commedia siano esperienze simili: per ridere e urlare hai bisogno di altre persone con cui condividere quell'esperienza. Quando ridi ridono anche gli altri, lo stesso quando urli. Trovo anche che i film horror in un certo senso siano divertenti: vedi queste cose orribili che accadono sullo schermo ma sei al sicuro in una sala, o a casa tua. Credo anche che, a livello inconscio, quando vediamo il male sullo schermo, quando esiste sullo schermo, pensiamo che ci sia anche Dio. Ogni volta che mostri l'oscurità, per definizione, deve esserci anche il lato buono. Quindi credo che nel profondo i film horror siano rassicuranti. Un aneddoto: quando Stanley Kubrick stava lavorando a Shining di Stephen King ha detto che le storie di fantasmi, le storie oscure, tristi, tragiche in realtà sono ottimiste perché credono che ci sia vita dopo la morte. Anche se il fantasma è tormentato continua a esistere. La penso anche io così.
Quindi non hai gli incubi dopo un film horror? Sei contento?
Ho gli incubi. Sono pazzo, quindi in realtà mi piacere avere gli incubi. È come guardare un film mentre dormi.
Gli effetti speciali di Il sacro male
Amo che tu abbia usato molti prosthetics effects: è perché avevi un budget ridotto o, visto che ami Mario Bava, Dario Argento, preferisci i prosthetics effects alla cgi?
In realtà nessuna delle due. Non è stata una questione di budget e questa volta Mario Bava non c'entra. Sentivo che, quando appare un fantasma in un film, se usi la cgi non è abbastanza vero, non mi spaventa. Invece se è interpretato da qualcuno, e quindi è fisicamente nella stanza con i protagonisti, la presenza fisica si percepisce. In The Grudge, soprattutto in quello originale, ma anche nel primo remake americano, prodotto da Sam Raimi, quelli sono acrobati, dei contorsionisti. In quello americano venivano dal Cirque du Soleil. E senti che c'è qualcosa che sta venendo da te. Abbiamo ingaggiato Marina Mazepa, semi finalista in America's Got Talent, che riesce a muoversi come se non avesse ossa. È una bellissima modella ucraina di 23 anni ma appena si muove ribalta la sua spina dorsale. La cgi può farlo, ma il nostro occhio è abbastanza sofisticato da rendersi conto che sono dei pixel. Quando invece è un essere umano a fare questo c'è qualcosa di orribile e terrificante che viene comunicato al nostro cervello. Fa molta più paura.
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Visto che conosci tutti i trucchi dietro a queste scene horror, cosa ti spaventa ora quando guardi un film horror? Perché conosci tutti i segreti. Cosa ti spaventa
Hereditary - Le radici del male mi ha spaventato. Mi ha spaventato alla scena in cui, do per scontato che chi vedrà questa intervista abbia visto il film, la ragazza perde la testa. Quello che mi ha spaventato è stato quando la madre, Tony Collette, scopre il corpo più tardi e, senza che si veda, siamo nella stanza del figlio e sentiamo le urla della madre. Quelle urla mi hanno terrorizzato perché sembravano vere. Il dolore era genuino. Quello mi spaventa. Anche il primo Conjuring, Insidious. Parlo di horror moderni, perché se pensiamo al passato dico tutti i film anni '70 di Dario Argento.