Se una tata spunta dal cielo appesa a un aquilone è normale rimanere, se non sconvolti, almeno sorpresi: per Michael e Jane Banks, i piccoli fratelli del film originale, rivivere quell'esperienza venticinque anni dopo, ritrovandosi davanti una Mary Poppins ancora giovane, è come un fulmine a ciel sereno. In Il ritorno di Mary Poppins, diretto da Rob Marshall, con Emily Blunt nel ruolo della protagonista, nelle sale italiane dal 20 dicembre, i fratelli Banks sono ormai adulti e hanno i volti di Ben Whishaw ed Emily Mortimer.
Crescere non ha fatto loro molto bene - e di questo abbiamo parlato anche nella nostra Recensione de Il ritorno di Mary Poppins: Emily Blunt perfetta in un film d'altri tempi - Michael ha appena perso la moglie, sta per perdere la casa di famiglia, sì, proprio quella al 17 di Cherry Tree Lane, e ha tre figli da crescere, mentre Jane non si è mai sposata, è una sindacalista, e aiuta il fratello e i nipoti come può. Abbiamo incontrato Emily Mortimer e Ben Whishaw a Londra, dove hanno ammesso che, più che una fonte di angoscia, interpretare i Banks adulti è stato un regalo: "Il primo film ormai è nel nostro DNA, è collegato alla nostra infanzia, quindi conoscevamo benissimo i personaggi, perché, come tutti, abbiamo visto Mary Poppins milioni di volte, quindi più che un peso, è stato un onore poter interpretare i Banks da adulti" ci ha detto Mortimer. D'accordo Whishaw, grandissimo fan della pellicola originale: "Mary Poppins è il primo film che da piccolo ha sconvolto la mia mente: mi ha fatto innamorare del cinema e nascere in me il desiderio di recitare. Mentre lo guardavo recitavo le scene insieme ai protagonisti, anche se nessuno mi stava guardando: lo facevo per me stesso."
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Ricevere la proposta di interpretare Michael in Il ritorno di Mary Poppins è stata quindi una gioia per l'attore: "Ho ricevuto una email: ero a teatro a New York, facevo uno spettacolo molto pesante, The Crucible (Il crogiuolo di Arthur Miller n.d.r.), e improvvisamente mi è arrivata la notifica di questa mail che diceva "Mary Poppins ritorna". Ho detto: sì! Era qualcosa di cui avevo davvero bisogno. Così sono andato a incontrare Robert. Quando ero piccolo, sono stato stregato da Mary Poppins: quindi non potevo credere che mi chiedessero di far parte del film. È buffo come qualcosa possa tornare a far parte della tua vita in questo modo: è stato stranissimo e meraviglioso, Mary Poppins ha significato tanto per me ed è tornata nella mia vita molti decenni dopo."
Nel 2019 tutti si vestiranno come Mary Poppins
In una intervista Ben Whishaw ha detto che da piccolo si è anche vestito da Mary Poppins: impossibile non chiedergli quindi se sul set abbia indossato almeno il cappello o i guanti di Emily Blunt. "No, non poteva esserci una Mary Poppins travestito!" ci ha detto ridendo, seguito subito Mortimer: "Ogni volta che vedevo Emily sul set con un nuovo costume pensavo a quanto fosse sexy nel film! Secondo me ci saranno un sacco di feste con uomini e donne vestiti da Mary Poppins il prossimo anno: i guanti di pelle sono spettacolari. Riesco a immaginarmi molte persone spassarsela con addosso quei guanti!"
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La vera Mary Poppins è Rob Marshall
Per entrambi gli attori, oltre all'amore per il film con Julie Andrews, la spinta decisiva a partecipare al film l'ha data la presenza di Rob Marshall alla regia, come ci ha detto Mortimer: "È impossibile non amare Rob: ti senti al sicuro con lui perché non solo è un genio, ma è anche molto sensibile, è una persona gentile, affettuosa, è protettivo e ti incoraggia, ti dice cose meravigliose tutto il tempo e ti fa sentire in grado di poter fare qualsiasi cosa. Tutti si sentivano sicuri nelle sue mani: dai dirigenti della Disney a tutte le divisioni sul set. Se lo senti parlare ti incanta: la vera Mary Poppins è lui!"
L'attrice ha molto apprezzato anche la scelta del regista di far vedere i Banks adulti: "Nei libri non sappiamo come siano Jane e Michael Banks da adulti: è stato un colpo di genio di Rob vedere come se la cavano da grandi e come la vita li abbia cambiati. È stato lui a volere che Jane fosse politicamente impegnata, come lo era la signora Banks nel primo film, in cui vediamo che è una suffragetta. Una cosa che invece P.L. Travers, l'autrice dei romanzi, non apprezzò per nulla e uno dei motivi per cui boicottò il film. Io invece penso che sia una cosa fantastica: è bello pensare che nel 1964 abbiano fatto una cosa del genere. Mi sono sempre chiesta perché all'epoca avessero deciso di ambientarlo negli anni '10 e non nei '30: il *libro è un po' più cupo in effetti, il film invece è pieno di una gioia folle."
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Il segreto per rimanere bambini è fare come Dick Van Dyke
Nel film Michael e Jane Banks hanno dimenticato come ci si sente a vedere il mondo attraverso gli occhi di un bambino, una cosa che succede a molti adulti. Come ci si può rimettere in contatto con il nostro bambino interiore? Secondo Emily Mortimer: "C'è una battuta del film che dice: "domani mattina se ne saranno dimenticati, lo fanno sempre". Credo sia molto difficile tenersi stretto il bambino che è dentro di noi: la sensazione di possibilità ed eccitazione che provi quando sei piccolo è la stessa che si prova guardando il film. Non so come si possa mantenere vivo il bambino che è dentro di noi: devi sforzarti di ricordare. Quando vedi qualcuno come Dick Van Dyke (interprete dello spazzacamino Burt nel Mary Poppins originale e presente con un piccolo ruolo anche in Il ritorno di Mary Poppins n.d.r.), che ha 93 anni, ed ha sicuramente provato dolore, perdita e miseria, come tutti noi - è impossibile arrivare a quell'età senza aver mai provato cose orribili, più invecchiamo più la vita diventa difficile, a tutti accadono cose brutte inevitabilmente - ma ha una vitalità incredibile, capisci che le persone che riescono a sopravvivere meglio sono quelle che si riconnettono col loro bimbo interiore. Devi ritrovare la gioia nelle piccole cose, il divertimento: è un atto di sopravvivenza, è l'unico modo. Non so come si possa fare, forse ballando, ubriacandosi, guardando film, leggendo libri, stando con le persone che ami e lasciando andare tutto il resto. Bisogna imparare a farlo per sopravvivere e Dick Van Dyke è il maestro: trasuda desiderio di vivere da ogni poro."
La piccola Jane Banks incontra la grande Jane Banks
Se fate attenzione, in Il ritorno di Mary Poppins potete vedere per pochi secondi la prima Jane Banks, ovvero Karen Dotrice. Emily Mortimer ci ha raccontato com'è stato passare un giorno sul set con lei: "Karen non mi ha dato consigli, però è nel film, ha un cameo, cammina per Cherry Tree Lane e urta Michael quando sta correndo al lavoro, mentre io parlo con Jack. È stato molto bello passare del tempo con lei: è una persona divertente e con i piedi per terra, non si impressiona facilmente, ma anche lei, quando si è ritrovata sulla ricostruzione, identica all'originale, di Cherry Tree Lane dopo 54 anni, le sono tremate le gambe!"
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Mary Poppins ci insegna a seguire i nostri sogni
In Il ritorno di Mary Poppins Michael lavora in una banca, ma dice spesso di essere un artista, anche se ormai non disegna più da tempo. Come si fa a trovare la forza di inseguire i nostri sogni? Qual è la differenza tra chi continua a dipingere nonostante tutto e chi invece rimane in banca? Per Mortimer: "Per me fare teatro era l'unico modo per costringermi a uscire di casa: ero davvero molto timida da piccola e paradossalmente l'unico modo per vincere questa mia timidezza era fare la cosa che mi spaventava più di tutte. Era una lotta con me stessa: mi sembrava una cosa coraggiosa, e poi, non so spiegare come, stare su un palco è diventato tutta la mia vita, era come se funzionassi alla perfezione solo lì." D'accordo Whishaw: "Anche io ero molto timido, non lo ero invece quando recitavo e in qualche modo per me è ancora così: fare un discorso in una stanza piena di persone è una cosa che mi terrorizza! Pronunciare le mie parole davanti a tante persone per me è l'inferno. Partecipare al Graham Norton Show l'altra sera per me è stato orribile! Invece recitare le parole di qualcun altro mi fa sentire libero."
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