Amici d'infanzia si riuniscono per compiere una mitica impresa fallita in gioventù, ma scoprono che la loro città natale è invasa da esseri alieni. Attori famosi se la spassano tra droga, alcool e sesso in un superparty di Hollywood, ignari che fuori sta per scatenarsi l'Apocalisse. La profezia di Maya ce la siamo lasciata alle spalle, ma l'attrazione per le catastrofi non sembra venir meno. Nei cinema italiani da un paio di giorni imperversa il britannico La fine del mondo, capitolo conclusivo della celeberrima Cornetto Trilogy firmata dal duo Simon Pegg/Edgar Wright. Solo un paio di mesi fa le sale hanno celebrato il successo economico di una pellicola americana il cui titolo in originale è molto vicino a quello del film di Wright. Si tratta d Facciamola finita (This Is the End), ennesima scatenata commedia nata dall'incontenibile verve creativa di Seth Rogen e del suo partner di scrittura Evan Goldberg. Al di là delle apparenti somiglianze tematiche, le due pellicole non potrebbero essere più diverse, ma vi è un importante elemento che le accomuna: entrambe sono frutto della collaborazione di un team di autori, attori e registi legati da amicizia, oltre che da ragioni puramente professionali, i quali tendono a lavorare insieme stabilmente. Stiamo parlando dei cosiddetti 'pack', realtà che coinvolge alcuni gruppi di interpreti e cineasti del panorama cinematografico attuale, le cui radici affondano nella Old Hollywood.
Nel cinema il sodalizio tra regista e attore è un fenomeno molto comune. Sono molti gli autori che sentono la necessità di affidarsi ripetutamente allo stesso interprete trasformandolo in un vero e proprio alter ego. Gli esempi si sprecano. Dal binomio western John Ford/John Wayne alla fascinazione di Hitchcock per le sue celebri bionde, ma anche per Cary Grant e James Stewart, dal legame tra Fellini e Marcello Mastroianni o Truffaut e Jean-Pierre Léaud fino a collaborazioni più recenti come quella che unisce Tim Burton e Johnny Depp e quella che ha visto Martin Scorsese produrre capolavori affidandosi al divo Robert De Niro per poi sostituirlo con Leonardo DiCaprio. Più raro è vedere team di interpreti coinvolti a vari livelli nella produzione come, per l'appunto, il trio inglese composto da Edgar Wright, Simon Pegg e Nick Frost. Da una collaborazione di questo tipo è nata una delle trilogie cinematografiche più riuscite di sempre. Richard Linklater ha trovato in Ethan Hawke e Julie Delpy gli interpreti ideali dei suoi avventurosi innamorati Jesse e Céline tanto da spingerli, a partire dal secondo episodio della serie, Before Sunset - Prima del tramonto, a scrivere la sceneggiatura insieme a lui. Scopriamo insieme in una rapida carrellata quale è l'origine del pack e cosa spinge ristrette cerchie di attori a collaborare stabilmente dando vita a produzioni seriali in cui è impresso l'inconfondibile marchio di fabbrica del team.1. Il Rat Pack
In principio era il Rat Pack. A coniare l'espressione fu la diva Lauren Bacall, moglie di Humphrey Bogart, attore attorno al quale si coagulò l'originale "branco" di amici e colleghi. Una mattina, vedendo rientrare il marito e i suoi compari barcollanti dopo una nottata di follie alcoliche a Las Vegas, pare che la diva abbia sibilato "Sembrate un dannato branco di ratti". Detto fatto. Il Rat Pack ha segnato, a suo modo, la storia di Hollwyood. Nella villa di Bogart e della Bacall, 'Holmby Hills Rat Pack', erano soliti riunirsi i divi David Niven, Frank Sinatra, Katharine Hepburn, Spencer Tracy, Rex Harrison, Judy Garland e il regista George Cukor. Dopo la morte di Bogart, avvenuta nel 1957, ci fu un ricambio generazionale. Il fulcro del Pack si spostò da Los Angeles a New York e a fianco di Sinatra si strinsero Dean Martin, Sammy Davis Jr., Joey Bishop e Peter Lawford. Dal sodalizio privato e professionale nacquero pellicole come Colpo grosso (l'originale Ocean's 11 del 1960), il western Tre contro tutti e il musical I quattro di Chicago. Dean, Sinatra e gli altri non usarono mai il termine Rat Pack per riferirsi al loro gruppo, preferendo invece 'Clan' o 'Summit', ma per la stampa ormai loro erano il Rat Pack e potevano fregiarsi anche di mascotte quali Marilyn Monroe, Angie Dickinson e Shirley MacLaine. Oltre alle pellicole nate dalla sinergia, che videro spesso Sinatra nella duplice veste di interprete e produttore, celeberrime furono le perfomance dal vivo a Las Vegas dove spesso ogni membro del Pack portava con sé gli amici convincendoli a improvvisare con lui. Il tramonto del Rat Pack coincise con quello della Vecchia Hollywood, ma ancora nel 1981 ritroviamo Dean Martin e Sammy Davis Jr. insieme nel cast di La corsa più pazza d'America. Nel sequel del 1984 i due verranno affiancati per l'ultima volta da Frank Sinatra.2. Il nuovo Rat Pack
Nel 2001 George Clooney e Steven Soderbergh, sodali e soci nella compagnia di produzione Section Eight, decidono di realizzare un remake di Colpo grosso riunendo intorno a sé un team di star legate da profonda amicizia. Matt Damon, Brad Pitt, Don Cheadle, Andy Garcia e Julia Roberts interpretano il primo capitolo di quello che diventa un fortunato franchise improntato sull'heist movie. I due sequel, Ocean's Twelve (2004) e Ocean's Thirteen (2007), vedono alcuni cambiamenti nel cast - tra cui l'arrivo di Catherine Zeta-Jones - ma a fianco di Clooney e Soderbregh si segnala la presenza fissa degli amici Damon e Pitt. Celeberrimi sono gli scherzi sul set, i soggiorni del team a Villa Oleandra, residenza estiva di Clooney sul Lago di Como che viene sfruttata anche come location per Ocean's Twelve, e le gite in moto di Clooney & friends nei dintorni di Laglio. Dopo la fine del franchise la Section Eight si è sciolta e il New Rat Pack non ha mai avuto una vera e propria legittimazione ufficiale, ma Clooney continua a ospitare gli amici di sempre sul Lago di Como e ha da poco diretto Matt Damon in The Monuments Men.3. Il Brat Pack
Negli anni '80 un gruppo di giovani attori americani salì alla ribalta per aver partecipato a due pellicole uscite nel 1985 e divenute presto cult generazionali: Breakfast Club di John Hughes e St. Elmo's Fire di Joel Schumacher. Il cuore del gruppo era composto da Emilio Estevez, Anthony Michael Hall, Rob Lowe, Judd Nelson, Ally Sheedy, Andrew McCarthy, Demi Moore e dalla Bella in rosa Molly Ringwald. L'etichetta 'Brat Pack' venne appiccata addosso alle teen star da David Blum, reporter di New York che dedicò loro un articolo intitolato Hollywood's Brat Pack. Il pezzo avrebbe dovuto parlare solo di Emilio Estevez, ma quando l'attore invitò il reporter a unirsi a lui, Rob Lowe, Judd Nelson e Ally Sheed per una serata folle all'Hard Rock Café, Blum decise di cambiarne il taglio. La pubblicazione del reportage, che dipingeva Estevez, Nelson e gli altri in una luce negativa, causò di fatto l'inizio della fine del Brat Pack. I protagonisti dell'articolo si sentirono traditi da Blum e rifiutarono l'etichetta che veniva loro imposta dai media. Più tardi Ally Sheedy dichiarerà amareggiata: "L'articolo ha distrutto tutto. Mi ero sentita veramente parte di qualcosa, e quel tipo ha mandato tutto in pezzi". Dopo l'improvviso successo, i membri del Brat Pack hanno proseguito le loro carriere affrontando, in molti casi, problemi di alcool o droga. Rob Lowe è stato coinvolto in uno scandalo sessuale con una minorenne che per molti anni lo ha reso inviso ai produttori; Molly Ringwald ha mantenuto a lungo lo scettro di regina di cuori della romcom giovanistica grazie alle pellicole di John Hughes, ma con l'arrivo della maturità è praticamente sconparsa dal grande schermo, mentre l'astro di Demi Moore ha continuato a brillare nonostante i problemi personali e il chiacchierato divorzio dal baby marito Ashton Kutcher.4. Il Frat Pack
Ancora un pack, stavolta di impronta decisamente comica. I membri del cosiddetto Frat Pack sono Ben Stiller, Owen Wilson e il fratello Luke, Jack Black, Will Ferrell, Vince Vaughn e Steve Carell. Nonostante sia Ben Stiller per primo a definire il Frat Pack un'invenzione della stampa, le carriere di questi attori, molti dei quali (Stiller in primis) dediti anche alla regia, alla scrittura e alla produzione, si intersecano costantemente e le loro opere sono spesso caratterizzate da un'impronta umoristica decisamente unica. Spesso alcune delle star hanno giocato sull'etichetta affibbiatagli in virtù della loro amicizia. Nel 2005, nel corso di una puntata del Saturday night Live, Steve Carell parlò dei membri del Frat Pack definendosi "uno di loro adesso" e anche Paul Rudd, ospite di numerose pellicole demenziali, ha ammesso l'esistenza di un gruppo. Nel 2008 Robert Downey Jr. ha vissuto addirittura una vera e propria iniziazione giocosa da parte di Jack Black dopo essere comparso in Tropic Thunder. Tra le menti creative del gruppo un ruolo di primo piano spetta a Ben Stiller, 'colpevole' di aver creato il cult Zoolander, e al produttore Will Ferrell, che a breve rivedremo nei panni del demenziale conduttore Ron Burgundy in Anchorman 2 - Fotti la notizia. Tra i registi legati al Frat Pack non possiamo non citare Judd Apatow (di cui torneremo a parlare in seguito), che ha scritto e prodotto diverse commedie del team, Todd Phillips, Adam McKay, ma soprattutto Wes Anderson. Pur essendo la sua poetica assai lontana dalla demenzialità surreale che caratterizza le opere del Frat Pack, Anderson è legato da profonda amicizia a Owen e Luke Wilson, che ha conosciuto al college e con i quali continua a collaborare costamente. Insieme a Owen Wilson ha firmato Un colpo da dilettanti, Rushmore e I Tenenbaum, il che lo rende probabilmente un membro del Frat Pack ad honorem.