Il ragazzo della piscina, la recensione: un thriller privo di tensione ed erotismo

La recensione de Il ragazzo della piscina, film dove madre e figlia finiscono entrambe nel mirino di un ragazzo, assunto per pulire la piscina, che non tarderà a manifestare tendenze psicopatiche. Stasera su Rai 2 e disponibile su RaiPlay.

Il ragazzo della piscina, la recensione: un thriller privo di tensione ed erotismo

Gale, donna di mezz'età ma ancora affascinante, si è appena trasferita insieme alla figlia diciottenne Becca in una nuova villetta unifamiliare, con tanto di piscina annessa. Gale è reduce da un recente divorzio dopo aver scoperto il tradimento da parte del marito, che ora si sta frequentando con una donna molto più giovane di lui. Una situazione che ha creato non pochi dissidi all'interno della famiglia e che rischia di riflettersi anche nel contrastato rapporto tra lei e Becca.

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Il ragazzo della piscina: una foto del film

Come vi raccontiamo nella recensione de Il ragazzo della piscina, il bacino d'acqua artificiale che impreziosisce la dimora è sommerso dalle foglie e richiede un'urgente pulizia per essere sfruttato appieno, con Gale che decide di ingaggiare per il compito il giovane Adam, venticinquenne che sin da subito dimostra particolari e morbose attenzioni verso la padrona di casa. Tanto che arriva al punto di sedurla, salvo poi essere respinto da Gale, spaventata dalla differenza d'età che intercorre tra loro e dalle possibili conseguenze. Peccato che Adam sia in realtà uno psicopatico e dopo questo repentino rifiuto progetta un piano subdolo con l'obiettivo di avvicinarsi sempre più a Becca, con sviluppi sempre più pericolosi...

Il buongiorno si vede dal mattino

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Il ragazzo della piscina: una sequenza del film

Sin dal prologo il pubblico è a conoscenza del fatto che il personaggio di Adam non ha tutte le rotelle che funzionano, in quanto assistiamo al brutale omicidio di una donna proprio in quella piscina dove poi avranno luogo la maggior parte degli eventi cruciali. Un inizio che mette subito le cose in chiaro, soventemente utilizzato dalle produzioni Lifetime pensate per il piccolo schermo e indirizzate a quel target ormai abituato a tali svolte e atmosfere. Il ragazzo della piscina è uno dei tanti thriller a tema, a basso budget e zero idee, da guardare rigorosamente a cervello spento, facendosi trascinare dall'inerzia di eventi sempre più scontati e prevedibili che puntano forte sulla stupidità dei protagonisti, anche qui vittime dei loro sbagli e di un'evidente ingenuità nel non cogliere al volo dettagli fondamentali.

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Un film che fa acqua

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Il ragazzo della piscina: una scena del film

Dimenticate sul nascere il torbido - e a conti fatti tragico - erotismo che permeava il legame tra Alain Delon e Romy Schneider in un grande classico del calibro de La piscina (1969), giacché qui l'eros è sempre molto casto nonostante si parta da una premessa che cita un ricercato immaginario a luci rosse, ovvero il ragazzo giovane che cerca di conquistare una donna più grande di lui di diversi anni. Una sensualità che manca all'appello nel corso della striminzita ora e mezzo di visione, anche per via della scarsa cura nella gestione dei personaggi, tutti delineati su banali stereotipi: dalla madre ossessionata dal lavoro e gelosa di quel marito adultero alla figlia che si innamora al primo sguardo di uno sconosciuto fino alla migliore amica, l'unica a vedere la verità salvo essere inascoltata con conseguenze sempre più insidiose.

Niente da fare

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Il ragazzo della piscina: un'immagine del film

Non che gli attori facciano molto per dar vita a figure interessanti, con la parziale eccezione della "mamma" Jessica Morris, la sola a dimostrare un po' di mestiere e con alle spalle una carriera contante oltre cento partecipazioni a film o serie televisive. Non pervenuti invece i più giovani Ellie Darcey-Alden e, soprattutto, Tanner Zagarino, davvero troppo anonimo nelle vesti di un villain sui generis, al punto che ci si chiede come le due vittime abbiano potuto cedere alle sue lusinghe. D'altronde Il ragazzo della piscina è una produzione approssimativa e inutilmente veemente, che si carica di una fragile tensione nella rocambolesca resa dei conti finale all'interno di quelle quattro mura per poi concludersi proprio nella piscina, fulcro di eventi poco interessanti che sguazzano in un acquitrino di superficialità.

Conclusioni

Madre e figlia da poco trasferitesi in una nuova casa in seguito a un burrascoso divorzio assumono un ragazzo tuttofare per pulire la piscina, ignare che proprio lì pochi mesi prima si sia compiuto un atroce delitto. E soprattutto che il neo-assunto sia lo psicopatico colpevole, ora pronto a sedurre prima l'una e poi l'altra in un folle gioco di attrazione. Come vi abbiamo raccontato nella recensione de Il ragazzo della piscina, questo thriller televisivo ha poco da dire nel corso della sua ora e mezzo di visione, tra una tensione spompata e un eros impalpabile, con il torbido - almeno sulla carta - ménage à trois tra i personaggi principali che si svilisce progressivamente con lo scorrere dei minuti, tra forzature narrative e interpretazioni non esattamente memorabili.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • Dura poco.

Cosa non va

  • Un cast che non convince, in particolare i due protagonisti più giovani.
  • Sceneggiatura ricca di forzature.
  • Tensione ed eros ai minimi storici.