Il soggetto di Nemico pubblico (nomination all'Oscar per la Miglior Sceneggiatura Originale) è basato su una storia vera: quella di un gangster di Chicago, l'irlandese Charles Dion "Deanie" O'Bannon, rivale di Al Capone. Il periodo è quello del Proibizionismo, frangente obbligato per i gangster-movies, dei quali era la Warner Bros. a detenere il quasi esclusivo monopolio. William A. Wellman sgombra, però, il campo da ogni equivoco sin dalla didascalia iniziale: il film non vuole essere, infatti, l'esaltazione dei valori criminali, bensì l'affresco, in un determinato momento storico, di una società americana ai limiti del collasso. E per un regista noto per la sua vita avventurosa (gran bevitore e stuntman in alcuni spettacoli, dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale "Wild Bill" si arruolò nella Legione Straniera e fu coinvolto in un incidente aereo che gli guadagnò, insieme a fratture varie e ad una placca argentata fissata in testa, la prestigiosa Croce di guerra e cinque medaglie al valor militare), la precisazione non è di secondo piano.
Nemico pubblico, così, diventa l'archetipo del gangster movie degli anni Trenta, anche se la pellicola di Wellman va ricordata per altri due motivi: perché è il film che decreta la definitiva affermazione della star James Cagney (che inizialmente doveva impersonare Matt Doyle, l'amico di Tom Powers, mentre Eddie Woods doveva essere il protagonista principale: Wellman, in seguito, deciderà d'invertire intelligentemente i due ruoli) e, soprattutto, perché include l'infame scena (come fu definita all'epoca) del pompelmo schiantato sul volto di Mae Clarke.
Cagney in seguito dirà che l'idea fu suggerita dai due soggettisti John Bright e Kubec Glasmon, allorché vennero a sapere che il gangster di Chicago Earl "Hymie" Weiss, dopo aver minacciato la sua donna con una pistola a causa delle sue prolungate ed inutili chiacchiere, le lanciò una omelette in faccia. Wellman non fece obiezioni, ma decise di sostituire l'omelette con un pompelmo tagliato a metà per non provocare reazioni troppo scomposte nell'attrice. Inoltre il regista chiese a Cagney di non colpire realmente la Clarke, ma di mandare a vuoto il colpo sul lato del viso fuori quadro, in modo da "confondere" la macchina da presa. Questa, almeno, era la versione riferita all'attrice. Ma Wellman e Cagney, segretamente, sapevano che le cose sarebbero andate diversamente, con lo scopo di catturare la reazione spontanea e naturale di Mae Clarke che, infatti, non deluse le aspettative. All'uscita del film, molte donne formarono dei veri e propri capannelli all'esterno delle sale per contestare la pellicola e il modo brutale con cui veniva trattata l'attrice. Le critiche, però, non impedirono che la scena incriminata diventasse un momento cult di Nemico Pubblico, a tal punto che, anche dopo molti anni, ogni volta che James Cagney entrava in un ristorante, non mancava qualche cliente pronto ad offrirgli un mezzo pompelmo su un piatto! Wellman, per discolparsi da ogni accusa di maschilismo, dichiarò in seguito che quella scena fu girata soltanto per gioco, con l'unico scopo di studiare le reazioni degli attori, senza alcuna intenzione d'includerla nel montaggio finale. Vera o falsa che sia, la dichiarazione di "Wild Bill" non riduce neanche di una spanna l'effetto complessivo della scena... Femministe permettendo!