Autore di Fino all'ultimo respiro e Il disprezzo, uno degli esponenti più importanti della Nouvelle Vague, vincitore del Premio della Giuria a Cannes nel 2014 per Goodbye to Language - Addio al Linguaggio, in cui dichiara che il cinema è morto, Jean-Luc Godard è uno dei registi di culto del cinema mondiale, noto per il suo disprezzo della borghesia e per il rifiuto di qualsiasi compromesso.
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Un periodo particolare della sua vita, quello della distribuzione nelle sale di La cinese, datato 1967, diventa ora un film, Il mio Godard, diretto dal regista premio Oscar Michel Hazanavicius, con protagonista Louis Garrel, che per l'occasione si è lasciato trasformare completamente. Ispirato al libro di Anne Wiazemsky (compagna di Godard interpretata nel film da Stacy Martin) Un an après, il film è stato presentato in concorso all'ultimo festival Cannes.
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Dalla pellicola emerge una figura complessa e tragicomica, non propriamente un individuo "simpatico": "È vero che appare come un personaggio non proprio simpatico, credo che non abbia mai cercato di sembrarlo" ci ha detto Hazanavicius, arrivato a Roma con Garrel per presentare il film, nelle sale italiane dal 31 ottobre, continuando: "Ma, alla fine, sarebbe interessante sapere se Brahms o Michelangelo lo erano? Non è molto grave. Il film è un gioco su un personaggio che è molto più interessante di un "semplice" mito, è molto più paradossale. È uno che allo stesso tempo ha un piede nella politica, un piede in una storia d'amore, una mano nell'arte contemporanea e l'altra nella storia del cinema. È molto più interessante di un semplice oggetto da esposizione, a mio avviso".
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