Il labirinto del Grizzly, la recensione: un horror immerso nella natura selvaggia

La recensione de Il labirinto del Grizzly, film dove due fratelli si ritrovano dopo molti anni e devono affrontare la furia vendicativa di un gigantesco orso, che semina il panico nelle foreste dell'Alaska. Su Rai4 e RaiPlay.

Il labirinto del Grizzly, la recensione: un horror immerso nella natura selvaggia

Nelle zone più remote e selvagge dell'Alaska, i boschi sono scossi da una serie di violenti attacchi ad alcuni escursionisti, i cui corpi vengono ritrovati orribilmente maciullati. All'origine di ciò vi è la furia incontrollata di un gigantesco grizzly, in cerca di vendetta dopo che alcuni crudeli cacciatori di frodo hanno ucciso molti esemplari della sua specie, inclusi diversi cuccioli.

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Il labirinto del Grizzly: Piper Perabo e James Marsden

Come vi raccontiamo nella recensione de Il labirinto del Grizzly, i principali protagonisti del film sono due fratelli, Beckett e Rowan Moore. Il primogenito è diventato un agente di polizia, mentre il secondo - reduce da una condanna e uscito recentemente dal carcere - ha ora fatto ritorno nella cittadina natale dopo sette anni di lontananza. I due diventeranno fondamentali nella caccia all'animale imbestialito, mentre qualcuno sta nascondendo qualcosa di losco che potrebbe mettere a repentaglio le loro vite e quelle delle donne amate...

Legami di sangue

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Il labirinto del Grizzly: Billy Bob Thornton in una scena del film

Il breve flashback ambientato nell'infanzia dei due fratelli ci restituisce subito quel rapporto profondo ma conflittuale, il quale si è poi evoluto con le ovvie conseguenze rispetto alle vicissitudini che li hanno visti coinvolti. Rapporto sul quale si giocheranno diverse sfumature narrative di questa sceneggiatura basilare ma efficace nella sua anima di genere, che rispecchia molti stereotipi degli eco-vengeance in un'ottica da gradevole b-movie a tema. La sceneggiatura, ad ogni modo elementare, può contare sulle efficace scelte di casting, con figure principali e secondarie ben inquadrate: da Thomas Jane a James Marsden, fino a Scott Glenn e Piper Perabo e con un inedito Billy Bob Thornton nelle vesti di disilluso cacciatore, le facce giuste sono al posto giusto e aumentano non poco il feeling del pubblico con quanto mostrato su schermo.

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La caccia è aperta

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Il labirinto del Grizzly: James Marsden in una foto

Certo alcune ingenuità fanno (sor)ridere, come il fatto che la fotografa, compagna dello sceriffo, si avventuri da sola nel bosco nonostante sia affetta da sordità, e la resa dei conti finale è alquanto rocambolesca e tirata eccessivamente per le lunghe, con la realizzazione digitale del grizzly nei passaggi in cui interagisce con gli attori che non risulta sempre convincente. Altre forzature fanno capolino qua e là, come la ferita di uno dei personaggi femminili o ancora la nebbia che fa improvvisamente capolino tra gli alberi a complicare ulteriormente la già intricata situazione. Il potenziale discorso ambientalista, con la missione di vendetta intrapresa dal gigantesco caniforme dopo il massacro compiuto da uomini senza scrupoli, è soltanto accennato e alla fine l'ora e mezzo di visione si risolve in un'ottica da survival-movie nel quale l'orso gioca al gatto con il topo all'interno di quella fitta boscaglia, teatro dei sanguinosi eventi e di questa caccia serrata senza esclusione di colpi.

Nella tana dell'orso

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Il labirinto del Grizzly:James Marsden in una scena del film

Il regista David Hackl, che aveva esordito sette anni prima con Saw V (2008) e sarebbe tornato in simili ambientazioni con il successivo Daughter of the Wolf - La figlia del lupo (2019), dirige con una certa sicurezza, anche se il tipo di film non richiedeva un grosso impegno dal punto di vista stilistico; ciò nonostante un paio di momenti di apprensiva tensione fanno capolino qua e là, soprattutto nelle concitate fasi notturne. Il labirinto del Grizzly paga il fatto che soltanto pochi mesi prima uscì un'altra pellicola molto simile, ovvero il ben più riuscito Backcountry (2014) e proprio dal relativo confronto rischia di sfigurare. Preso senza paragoni di sorta però il film offre un discreto intrattenimento per tutti gli appassionati del filone, equamente diviso tra scelte azzeccate e scivoloni più o meno evitabili.

Conclusioni

Due fratelli, uno uomo di legge l'altro che con la legge ha invece pagato il conto, si ritrovano dopo anni e l'occasione per riappacificarsi sarà data loro dalla caccia a un feroce orso, in cerca di vendetta dopo che alcuni bracconieri hanno sterminato una nidiata di cuccioli. Come vi abbiamo raccontato nella recensione de Il labirinto del Grizzly, ci troviamo davanti a un horror immerso nella natura selvaggia, dove ha luogo la resa dei conti tra i personaggi umani e il gigantesco animale, con le foreste dell'Alaska quale teatro ideale per questo gioco del gatto con il topo. Un survival movie narrativamente elementare e non privo di forzature ma scorrevole e reso più godibile del previsto dal solido e carismatico cast.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Thomas Jane e James Marsden guidano un solido cast.
  • Divertente...

Cosa non va

  • ...ma ingenuo e non privo di forzature.
  • La realizzazione dell'orso, tra riprese reali e realizzazione digitale, non è sempre convincente.