Il Commissario Montalbano è senza ombra di dubbio la fiction Rai più di successo degli ultimi anni. Quattordici film andati in onda dal 1999 (i primi 6 con il 25% di share, gli altri 8 con picchi del 32%) che hanno portato al successo non solo il bravo attore romano ma hanno contribuito ad alimentare l'estro letterario di Andrea Camilleri, lo scrittore che dal 1996 ha dato vita al personaggio ed ha permesso un processo di osmosi creativa senza precedenti tra produzione letteraria e televisiva. Umanità, ironia, simpatia e carisma le qualità che il pubblico ha sempre riconosciuto al personaggio di Montalbano ormai indissolubilmente legato al volto e al fascino di Luca Zingaretti, tornato sui suoi passi dopo che tre anni fa aveva dichiarato di non voler più partecipare al progetto. Artefice di questo successo il regista Alberto Sironi il cui nome è legato alla fiction in maniera altrettanto inscindibile e che ha diretto anche queste quattro nuove puntate ricreando in immagini ancora una volta alla perfezione in mondo descritto da Camilleri nelle pagine dei suoi libri. Temi di grande attualità, spazio al grande sex-appeal del commissario e alle belle donne (in uno degli episodi vedremo Mandala Tayde). La più sostanziosa delle novità è infatti che Montalbano - in preda ad una crisi sentimentale per via del rapporto logoro con Livia, la sua fidanzata storica - cederà finalmente alle lusinghe delle sue numerose ammiratrici rimaste per dieci lunghi anni a bocca asciutta.
Alla presentazione ufficiale dei nuovi episodi c'erano proprio tutti, Luca Zingaretti in primis accompagnato dai suoi inseparabili colleghi e compagni di viaggio, dal regista Sironi, dagli sceneggiatori e dal produttore Carlo Degli Esposti a rappresentare la Palomar Endemol.
Luca Zingaretti: Non ero molto convinto quando presi quella decisione e ad oggi ammetto di aver sbagliato anche solo a pensare di abbandonare il Commissario Montalbano per sempre. In un primo momento pensavo di farcela a rinunciare, sono stato preso da altri progetti ma poi ne ho sentito troppo la mancanza e ho deciso di fare un passo indietro. Mi mancavano i miei colleghi, la troupe, la Sicilia e tutte quelle esperienze che hanno reso così meravigliosi questi ultimi dieci anni di carriera.
Quanto le è entrato dentro il Commissario Montalbano?
Luca Zingaretti: Per un attore che affronta per tanto tempo lo stesso personaggio per di più un personaggio sempre in evoluzione come Montalbano è difficile staccarsi dal ruolo. Camilleri continua a scrivere nuove avventure, gli anni passano e il tuo personaggio ti si radica dentro, diventa per te come quegli amici che si vanno ogni tanto a trovare nel paesino sperduto di campagna e ai quali si raccontano in un solo colpo tanti avvenimenti tutti insieme per recuperare il tempo perduto.
Quanto ha influito il successo della serie nella sua decisione?
Luca Zingaretti: Come disse un giorno Lina Wertmuller "la vita dura una mezz'oretta, bisogna anche pensare a divertirsi ogni tanto". Il pubblico ama Montalbano, lo segue con una costanza e un affetto senza precedenti, tutto questo meritava di continuare. Certo le aspettative sono tante e questo all'inizio un po' mi ha spaventato, non volevo in alcun modo deluderle. Spero di essere riuscito nel mio intento.
Alberto Sironi: Vi posso dire che Zingaretti si è superato, ha trovato nuovi stimoli ed ha affrontato questi nuovi quattro episodi con grandissima personalità, e vi assicuro che non è facile trovare un attore che dopo tanti anni sappia rendere ancora al meglio nei p anni dello stesso personaggio. Sono molto felice dell'appoggio che i produttori mi hanno sempre manifestato sia moralmente che con sforzi economici sempre maggiori che avvicinano la qualità di Montalbano a quella cinematografica. Ho avuto carta bianca da parte di tutti, una libertà creativa che non avrei mai pensato di avere vista l'importanza del progetto.
Come ha visto cambiare il suo personaggio a livello umano in questi dieci anni di Montalbano?
Luca Zingaretti: Questi ultimi quattro film sono attraversati da una sorta di malinconia del personaggio che nel corso della sua vita televisiva si è evoluto come accade nella realtà ad un uomo della sua età. Certo, nei libri di Camilleri è più invecchiato, è solo, depresso, un po' come tutti i protagonisti dei più grandi gialli letterari della storia, ma noi su questo ci siamo presi le nostre libertà, io sono ancora giovane! (ride)
Come definirebbe il suo rapporto con Andrea Camilleri?
Luca Zingaretti: E' stato il mio professore all'accademia negli anni '80, già allora era un grande affabulatore, ci raccontava tante storie e ci diceva che non aveva i soldi per comprare la macchina da presa e realizzare il suo sogno di diventare regista televisivo. Qualche anno dopo entrai in una libreria e comprai uno dei suoi romanzi, ne rimasi quasi folgorato. Avrei voluto comprarne i diritti ma all'epoca anche io non avevo molti soldi e neanche credibilità tra gli addetti ai lavori. Quando seppi che Carlo Degli Esposti comprò i diritti mi proposi immediatamente per un provino e alla fine fui scelto. Ricontrai Andrea in quel frangente, lui si ricordò di me e ne fu molto contento. Il nostro rapporto è di grande stima reciproca ma con ben poche smancerie, siamo due inguaribili timidoni.
Alla fine delle note di produzione c'è scritto "arrivederci ai prossimi Montalbano", Zingaretti cosa dice in proposito?
Luca Zingaretti: Beh dopo l'esperienza precedente non posso che tacere, quando sarà se ne discuterà. Nessuno vuole andare ad una festa senza essere invitato, pensiamo a vedere ora come risponderà il pubblico a queste nuove puntate.