L'abbiamo detto e scritto più volte. Ieri come oggi, un film ha una vita teoricamente infinita. Se una volta, romanticamente, si usciva di casa per raggiungere il Blockbuster più vicino, venendo inebriati da quell'inconfondibile odore di plastica e caramelle gommose, scegliendo poi il titolo perfetto da consumare in VHS, oggi i videonoleggi sono digitali, sconfinati con i loro cataloghi costantemente aggiornati. Altro giro e altra epoca, ma è innegabile quanto alcuni film - sopratutto negli Anni Ottanta e Novanta - abbiano avuto un maggiore successo proprio grazie all'home-video. Titoli magari bistrattati dalla critica, che invece funzionano (eccome) sul pubblico. Fanno presa, divertono, intrattengono.
L'ultimo esempio? Immaginati di svegliarvi e ritrovarvi, chissà, nel 1998. È venerdì sera e, come ogni venerdì sera che si rispetti, bisogna scegliere il film giusto. Dalla videoteca di ieri, allo streaming di oggi. C'è voglia di adrenalina scaccia pensieri, di incoerenza spettacolare, di un gran bel B-Movie da divorare insieme ai pop-corn appena svegliati. Ecco allora la pellicola perfetta: Il giorno sbagliato, diretto da Derrick Borte, appena entrato nel catalogo Netflix. Un film esagerato, cafonissimo nella sua ideazione, non dissimile dagli archetipi di genere, strizzando l'occhio a Duel o Un giorno di ordinaria follia, pur ponendosi in un modo talmente esagitato ed esasperato da risultare spudoratamente comico. Una comicità involontaria che taglia la tensione drammatica di una storia, appunto, di ordinaria e lucida pazzia. Una pazzia esplosiva disegnata appositamente sullo sguardo schizzato di un inarrestabile ed "enorme" Russell Crowe.
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Un giorno di ordinaria follia
Girato nel 2019 in Louisiana, Il giorno sbagliato è stato uno dei film "vittima" della Pandemia. L'uscita prevista per il luglio 2020 (effettivamente era il titolo giusto per l'estate) è poco a poco slittata in avanti, divenendo negli USA il primo ad essere distribuito in sala dopo la forzata chiusura dei circuiti. In Italia lo abbiamo visto ad ottobre e, considerando le numerose restrizioni del tempo, è riuscito ad incassare un milione abbondante al botteghino. Il motivo? Russell Crowe resta un attore molto amato dal pubblico (vedi alla voce L'Esorcista del Papa), e poi la storia si prestava (e si presta) per essere materiale interessante materiale narrativo, capace di fotografare in modo alternativo una latente rabbia sociale che si può respirare ad ogni semaforo rosso che diventa verde. Puntualmente scatta il clacson impazzito di un automobilista frettoloso, che inveisce contro le macchine che lo precedono.
Una quotidianità che diventerà esagerazione cinematografica nel film di Derrick Borte. È proprio un clacson che altererà definitivamente lo stato psico-fisico di Tom Cooper (Crowe), a bordo di un imponente pick-up. La strombazzata di Rachel Hunter (Caren Pistorius), che sta accompagnando suo figlio Kyle (Gabriel Bateman) a scuola, manda in tilt Tom. La donna, infatti, non sa che l'uomo ha appena ucciso la sua ex moglie insieme al nuovo compagno. Accecato dalla rabbia, per l'ennesimo affronto di una vita ormai in frantumi, giura vendetta contro l'insofferenza di Rachel, anch'essa con marcati problemi famigliari. Per tutto il film, lasciando dietro di sé una scia di sangue, Tom insegue Rachel tra le strade di New Orleans, in una sorta di furibonda caccia su quattro ruote.
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Rabbia sociale per un buon B-Movie
Il fattore Russell Crowe è determinate, ed è determinante la linearità che lega i fatti de Il giorno sbagliato. Un film esagerato che, per ideazione, non prevede alcun tipo di sforzo, offrendo uno spettacolo assurdo (Tom Cooper è il prototipo del cattivo invincibile) sui riflessi di una società in crisi, strozzata da una violenza indotta da futili motivi, capace di insinuarsi nelle abitazioni private, a scuola, per strada. Abbiamo perso la pazienza, non siamo più disponibili all'ascolto, corriamo veloci, insofferenti verso tutto e tutti.
In fondo, sia Tom Cooper che Rachel Hunter sono le due facce della stessa medaglia. Stesso film, stessa realtà. Identici riflessi reali di una esasperazione che, come dimostra il film, non può non portare ad un aperto e quotidiano conflitto. Ma se Il giorno sbagliato (Unhinged, titolo originale), può considerarsi efficace - e perfetto per il divano di casa -, il motivo sta nel suo totale disprezzo nei confronti della credibilità cinematografica, evitando volutamente di prendersi troppo sul serio. L'algoritmo perfetto per ogni B-Movie. Che si guardi sul grande schermo, o in streaming su Netflix.