È il vero film d'animazione di Natale 2022, come abbiamo spiegato nella nostra recensione. Stiamo parlando de Il Gatto con gli Stivali 2: L'ultimo Desiderio, diretto da Joel Crawford, un sequel che non ha bisogno paradossalmente di conoscere il primo film per essere visto e può riunire in sala le famiglie durante queste feste. La pellicola però ci sembra che possa anche rappresentare un nuovo inizio florido e longevo per la DreamWorks Animation, azienda che ha sfornato saghe e capolavori negli anni come Shrek (da cui nasce proprio il Gatto), Madagascar, Kung Fu Panda e Dragon Trainer, e che negli ultimi tempi si è ritrovata con varie difficoltà e battute d'arresto, pandemia compresa. Andiamo a vedere quattro motivi per cui Il Gatto con gli Stivali 2 potrebbe rivelarsi il nuovo possibile corso della DreamWorks.
1. La sigla e l'universo condiviso
Fin dalle prime battute capiamo di trovarci di fronte a un possibile "Rinascimento DreamWorks" come fu quello Disney negli anni '90, grazie alla sigla che introduce il film. Degli opening credits nuovi di zecca, realizzati in occasione dell'anniversario della compagnia, ma che potrebbero benissimo rappresentare anche un riavvio dell'universo condiviso di tutte le storie e i personaggi che ne hanno fatto la storia (nonché la storia dell'animazione). Personaggi e trame che potrebbero tornare: sono fermi da anni, complice la pandemia, un quarto capitolo di Kung Fu Panda e Madagascar, insieme a un sequel dei Pinguini, ad esempio. Con un pizzico di magia e una strizzata d'occhio alle intro del Marvel Cinematic Universe e del DC Extended Universe, la nuova sigla fa capire la possibile portata e importanza del progetto.
2. L'animazione giusta
Il mix di animazione proposto da Il Gatto con gli Stivali 2: L'ultimo Desiderio è qualcosa di incredibile e insperato e getta le basi perfette per uno stile unico e riconoscibile che potrebbe portare al nuovo trend della compagnia. Il film è diretto e animato da Joel Crawford, già dietro la macchina da presa per DreamWorks dei sequel I Croods - Una nuova Era e Trolls World Tour). Una sorta di "re dei sequel" o "Mr. Sequel", come potremmo soprannominarlo, Joel Crawford coi Croods aveva fatto un lavoro discreto sia narrativo che visivo ma che qui raggiunge vette impensabili, mentre coi Trolls si era sbizzarrito soprattutto a livello di colori e luci grazie al soggetto. Il mix di animazione classica in 2D - omaggio al passato e agli albori dell'animazione - e CGI in 3D - che ha sempre caratterizzato la saga di Shrek - porta ad un risultato che è un puro piacere per gli occhi. Il Gatto con gli Stivali 2 ha un effetto pittorico soprattutto nelle sequenze d'azione, perfettamente coreografate, soprattutto quando coinvolgono l'ambiente circostante, strizzando l'occhio alla sperimentazione psichedelica di Spider-Man: Un Nuovo Universo.
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3. L'apertura del finale
La scena post credits de Il Gatto con gli Stivali 2: L'ultimo Desiderio ci dice che il protagonista felino insieme a Kitty Zampe di Velluto e al loro nuovo amico nonché cane da terapia Perrito, si sta dirigendo a Molto Molto Lontano, ovvero la terra di Shrek e delle altre creature della versione DreamWorks della Foresta Incantata. Potrebbe essere una strizzata d'occhio messa lì per chiudere un cerchio 11 anni dopo. Oppure essere stata posizionata ad hoc per una possibile riapertura volta a ricreare un universo condiviso di cui sopra e riaprire le favole rimescolate e modernizzate dell'orco verde più famoso dell'animazione. Un possibile quinto capitolo (anche se il quarto facciamo finta non esista) di Shrek oppure un crossover con il Gatto potrebbero essere strade pericolose quanto interessanti da percorrere. Sicuramente più interessanti del possibile reboot della saga annunciato qualche anno fa e (per fortuna) mai andato in porto per davvero.
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4. Un reboot non reboot
Senza scomodare il reboot mai avvenuto della saga originale, come dicevamo, non è necessario aver visto il primo film, e in parte (ma solo in parte) la saga di Shrek, con cui questo sequel spin-off gioca molto, per vedere questo sequel. Questo porta Il Gatto con gli Stivali 2: L'ultimo Desiderio ad essere una sorta di reboot non reboot dell'universo condiviso. Un primo capitolo di molti che può essere visto, gustato e apprezzato anche da spettatori vergini della storia DreamWorks. Ma che i veterani ovviamente apprezzeranno ancora di più coi vari easter egg presenti. Un film che potenzialmente può riunire in sala tanto nuovi adepti quanto vecchi aficionados di Shrek e dei personaggi dello studio d'animazione tutto.