Presentato all'ultimo Festival di Roma, Kill Me Please non è certo un film che ha lasciato indifferenti. E non a caso alla kermesse romana si è portato a casa anche due premi. Di sicuro il regista Olias Barco ha dimostrato un bel coraggio nel trattare un tema delicatissimo come l'eutanasia con toni da commedia e virate grottesche e umoristiche. Non sembra esserci giudizio su questi strani e bizzarri personaggi che hanno tanta voglia di morire e che trovano in una sperduta clinica in mezzo alla neve, un posto dove l'integerrimo dottor Kruger vuole dare dignità all'ultimo atto con un'adeguata assistenza medica. C'è piuttosto la curiosità di capire cosa porti questi personaggi alla volontà di un gesto così estremo: dalle malattie alla depressione, dalle fissazioni ai rimpianti per i bei tempi perduti. Ma a sorpresa saranno eventi esterni a portare la morte nella clinica: anzi, in maniera paradossale, la fine arriverà proprio da attivisti armati che condannano tali pratiche.
Surreale, folle, grottesca, non priva di momenti pulp, la commedia nerissima di Olias Barco è girata in un bianco nero che raggela ancora di più paesaggio e animi. Nel cast, oltre a Aurélien Recoing nei panni del dottor Kruger, troviamo Bouli Lanners, Virginie Efira, Benoît Poelvoorde, e Daniel Cohen.
Kill Me Please, che ha avuto pochissimo riscontro nelle sale, può essere ora riscoperto in DvD con un'edizione CG Homevideo più che sufficiente sul piano tecnico.Per quanto riguarda il video, ci troviamo di fronte a immagini di non facile valutazione. Il bianco e nero è ben contrastato, ma anche piuttosto rumoroso, soprattutto nella prima parte. Va detto che un bel po' di grana è naturale e si vedeva già chiaramente nella visione del film nelle sale, però anche la compressione qui fa la sua parte visto il basso bit-rate. Maè anche vero che il dettaglio è sempre buono, soprattutto sui primi piani. Da registrare anche qualche graffietto di troppo per una pellicola così recente.
L'audio è presente solamente nella traccia stereo, sia italiana che originale. Quasi tutto il film è basato sui dialoghi, che presentano un ottimo timbro e sono sempre chiari e corposi. Ma in alcune scene (l'incendio, le sparatorie) è davvero apprezzabile come, nonostante l'assenza di una traccia multicanale, tutti i diffusori si mettano in modo con una discreta ricostruzione della scena e un buon coinvolgimento per lo spettatore.
Troppo scarni invece gli extra: troviamo solo qualche scheda testuale e il trailer.