In questi tempi caratterizzati dai cinepanettoni, appare più che mai opportuno ricordare un cinema italiano completamente diverso e riscoprire un grande regista come Pietro Germi. Davvero lodevole, a questo proposito, l'iniziativa della Dolmen di allestire un cofanetto dal titolo I grandi registi italiani - Pietro Germi, con quattro tra i film della Collana Cristaldi tra i più significativi di un artista che ha saputo spaziare come pochi altri nei generi: Divorzio all'italiana, Sedotta e abbandonata, Il brigante di Tacca del lupo e L'uomo di paglia.
Un'edizione digipack a quattro dvd dall'elegante packaging, nella quale l'unica pecca è la totale assenza di indicazioni riguardo a schede tecniche ed extra dei vari dischetti. Una mancanza abbondantemente compensata dalla qualità stessa dell'edizione, valida dal punto di vista tecnico e soddisfacente anche sul piano dei contenuti speciali.
Di Divorzio all'italiana e Sedotta e abbandonata, si conoscevano già tutti i pregi nelle edizioni a disco singolo: rispetto del formato originale e video in anamorfico, ottimo restauro delle pellicole con graffi e imperfezioni ridotte al minimo o quasi invisibili, quadro quasi sempre compatto con un bianco e nero ben contrastato e ricco di sfumature, limitatissime cadute di luminosità. Leggermente inferiore l'audio, ma sempre valido e presente sia nella traccia mono originale che in quella rimasterizzata multicanale. Naturalmente in questo caso bisogna fare i conti con secchezze dei dialoghi e difetti dell'epoca, ma il risultato è comunque discreto. Soddisfacenti, come già si sapeva, i reparti extra per entrambi i film, che non sono numerosi (una quarantina di minuti in Divorzio all'italiana, circa 25 in Sedotta e abbandonata), ma sempre interessanti e contengono interviste, provini, cinegiornali e approfondimenti.
C'era invece grande curiosità per gli altri due film proposti dall'edizione. Il brigante di Tacca del lupo è il più vecchio fra i quattro e risale al 1952: proposto nel formato 1.33:1, è quello che risente di più a livello video sul piano della pulizia, anche se le spuntinature restano sempre sotto il livello di allarme. Da apprezzare però l'assenza di rumore video e un quadro sempre compatto, con un bianco e nero davvero incisivo. Positivo anche l'audio, proposto stavolta solo in dual mono, a volte un po' confuso sulle voci di massa, ma comunque privo di fruscii o difetti in sottofondo. Un po' limitati in questa occasione gli extra: solo alcune recensioni dell'epoca, le filmografie e un breve ma interessante ricordo di Pietro Germi da parte di Mario Monicelli.
Per quanto riguarda invece L'uomo di paglia, anch'esso con video in 1.33:1 e audio dual mono, è da apprezzare per l'ennesima volta il lavoro di restauro fatto sulle immagini. Il quadro infatti è molto pulito, forse paga qualcosa alla definizione ma la resa del bianco e nero è ottima. Tenendo conto dei soliti difetti dell'epooca, anche la parte audio fa il suo dovere, con dialoghi sempre comprensibili, a volte solo leggermente sovrastati dalle musiche. Fra gli extra troviamo un'intervista a Mario Sesti di oltre un quarto d'ora, un "trailerone" del film (quasi cinque minuti) e le filmografie.