Nel disastrato panorama del cinema italiano, alcune estemporanee boccate di ossigeno arrivano ancora dal genere politico-civile (di cui siamo stati indiscussi maestri), come nel caso di Fortapàsc, centrato ritorno di Marco Risi a un genere che lo ha reso noto ai suoi esordi. Il film colpisce nel segno perché riesce a coniugare la volontà di fornire la necessaria memoria storica sulla vicenda di Giancarlo Sani, giornalista 26enne ucciso dalla Camorra nel 1985, a una lettura della storia in grado di fornire anche interessanti spunti sulla contemporaneità e sul conflitto tra poteri e informazione.
Tecnicamente il DVD, distribuito da 01 si dimostra apprezzabile, per quanto la scelta fotografica del film, dominata (simbolicamente) dai controluce e dalle scene buie rende a volte un po' difficoltosa la visione e difficile da valutare la resa degli incarnati. I neri comunque sono abbastanza profondi e la compressione non genera mai un rumore video particolarmente invasivo. Buono l'audio, costruito intorno ai dialoghi, sempre estremamente chiari. I posteriori si attivano raramente, nelle situazioni più movimentati.
Deludono invece gi extra per un film che avrebbe meritato bel altro approfondimento, almeno d'archivio, vista la risonanza del tema trattato. E' presente invece solo un backstage, che in realtà è solo una presentazione del film ad opera di Marco Risi, anche piacevole, ma della durata di soli 4 minuti. Presente anche l'interessante commento audio sempre del regista e il trailer.