Il coraggio e l'abilità di saper trattare in forma di commedia e con una sottile vena ironica questioni scottanti come l'immigrazione, l'integrazione e il rapporto fra culture diverse, senza per questo perdere di vista il nocciolo del problema e la denuncia sociale. E' questo l'aspetto più apprezzabile di Billo - Il Grand Dakhaar, piccolo film indipendente italiano di coproduzione italo-senegalese diretto da Laura Moscardin nel 2008. Il film, vincitore di parecchi premi, approda ora in home-video grazie a un'edizione Koch Media.
Billo - Il Grand Dakhaar vuole ripercorrere la storia vera (anche se un po' romanzata) di un ragazzo senegalese con diploma da sarto, Thierno Thiam (oggi noto in Italia col nome di Billo come attore di cinema e fiction), che si imbarca clandestino per l'Italia con la speranza di far fortuna nel campo della moda. A parte i soliti duri problemi di un immigrato e le difficoltà per tirare avanti, Thierno non solo si troverà in bilico tra due culture diverse e due religioni differenti, ma il suo cuore sarà anche diviso fra due amori: una ragazza italiana e una ragazza del suo paese, la cugina Fatou. Tutto questo finirà per evidenziare anche i modi diversi delle due culture di concepire il matrimonio. Quella di Billo è in fondo la storia di uno di quelli che ce l'hanno fatta, ma il film non dimentica tutti quelli più sfortunati che invece continuano per anni a vivere da clandestini sui marciapiedi vendendo merce di contrabbando.
Il film di Laura Moscardin, che nella parte in Senegal è parlato in lingua wolof con sottotitoli italiani, commuove, diverte, sdrammatizza e fa riflettere. Da sottolineare le musiche scritte per l'occasione dalla star musicale senegalese Youssou N'Dour, che ha sposato il progetto anche in veste di produttore del film. Altra particolarità da sottolineare, è che gli attori sono anche co-produttori, e uno di loro (Marco Bonini) è co-sceneggiatore insieme alla regista e allo scrittore senegalese Mbacke Gadji, da anni residente in Italia.
Il film adesso può essere riscoperto in home-video grazie a una discreta edizione in DVD. Il video purtroppo è nel formato 1.85:1 in letterbox e rivela ovviamente lo scarso budget a disposizione, con comprensibili limiti sotto il profilo della definizione. La vision scorre comunque tranquilla grazie a un quadro pulito e tutto sommato abbastanza compatto, e a un croma solido e variegato. A dire il vero le scene scure sono molto rumorose fra grana e rumore video, ma appena si alza la luminosità il quadro respira e non si avvertono altri problemi particolari.L'audio in stereo fa dignitosamente la sua parte: non sono richiesti picchi particolari considerati i contenuti del film, ma i dialoghi risultano sempre chiari e puliti e quando la scena lo richiede, come ad esempio nelle scene in discoteca, si può apprezzare una certa spazialità.
Considerato il tipo di prodotto, lodevole anche la presenza degli extra. C'è innanzitutto un making of di circa un quarto d'ora molto interessante, con riprese sul set e interviste a regista e cast. Seguono alcuni minuti di riprese in Senegal, un'intervista di cinque minuti a Youssou N'Dour e il trailer.