Il dopo terremoto a L'Aquila e la vita quotidiana nelle tendopoli vissuti in toni da commedia, con le storie private che si intrecciano ai nuovi amori e ai problemi collettivi. E' stato questo il tentativo di La città invisibile, film firmato dal regista Giuseppe Tandoi, che ha cercato di puntare l'attenzione su chi ha scelto di restare fra le rovine della città e affrontare l'emergenza, dimostrando come dalle ceneri della tragedia del 2009 possano nascere nuove storie di vita.
Quello che ad esempio accade a Luca e Lucilla: uno studente ma con il sogno di sfondare con la sua rock band, lei con la passione di aiutare il prossimo. La tragedia permetterà loro di incontrarsi e affrontare insieme il percorso della risalita.
Apprezzabile il tentativo di dare speranze a un ambiente che ha vissuto un dramma immenso, anche se talvolta i toni un po' troppo scanzonati e qualche banalità non riescono a inserirsi bene nel contesto comunque tragico.
Nel cast Alan Cappelli, Barbara Ronchi, Nicola Nocella, Leon Cino, Roberta Scardola, Gabriele Cirilli e Riccardo Garrone.
Più convincente l'audio, che nonostante il film dalle tematiche piuttosto tranquille, propone non solo dialoghi cristallini ma è sorprendentemente frizzante nel sottolineare i passaggi musicali e vari elementi d'ambienza, come ad esempio lo scroscio dell'acqua nella scena della doccia. In questi frangenti tutti i diffusori vengono chiamati in causa, a dimostrazione che il multicanale utilizzato è piuttosto attivo.
Pochini gli extra, considerato l'ambiente dove si svolge il film. Troviamo infatti 5 minuti di immagini della città con sottofondo musicale denominati "L'Aquila non ha smesso di volare", un videoclip musicale, alcuni spot tv, il trailer e una galleria fotografica.