Mentre ci giunge notizia che la divisione tedesca Sky ha smesso di produrre serie originali, eccezion fatta per Babylon Berlin, a Netflix per fortuna continuano a puntare sugli attori germanici, soprattutto quando si tratta di thriller e gialli. L'ultimo in ordine di tempo è Il cane che dorme, remake della serie israeliana The Exchange Principle, che riporta in tv Max Riemelt di Sense8 nei panni di Mike Atlas, un ex poliziotto logorato dal senso di colpa e dai fantasmi del proprio passato che non riesce a ricordare con chiarezza. Almeno fino all'epilogo, in cui tutto acquista un senso e in cui i ricordi finalmente iniziano ad incastrarsi l'uno con l'altro, come riassumeremo nella nostra spiegazione del finale de Il cane che dorme, ancora in top ten su Netflix.
I mercatini di Natale
Nel corso dei precedenti cinque episodi della miniserie Il cane che dorme, spesso sono stati nominati i mercatini di Natale come legati ad un evento che divise per sempre la squadra di poliziotti protagonista. Finalmente nel finale scopriamo cos'è successo: mentre avveniva l'attentato terroristico ai mercatini, i poliziotti ubriachi al poligono di tiro si precipitarono lì nonostante non fossero in servizio per provare ad aiutare ma, lungo la strada, investirono un senzatetto. Atlas voleva denunciare la cosa, ma i colleghi optarono per approfittare dei disordini per farlo sembrare una vittima dell'attentato che nessuno avrebbe cercato. Quell'evento ha provocato in tutti loro un disturbo da stress post-traumatico non indifferente, cancellando momentaneamente la memoria al protagonista. È interessante che lo stesso Atlas vivesse proprio come un senzatetto dopo aver perso la propria bussola morale, quasi a voler diventare inconsciamente la vittima che non ricordava di aver creato.
Questo ha portato anche la moglie ad avvicinarsi al collega Baum (Steffen Mennekes) ma ora tutto esce allo scoperto e quest'ultimo è pronto a togliersi la vita per il senso di colpa, lasciando una lettera all'ex amico e collega. In una resa dei conti ad alta tensione narrativa e in un rapido succedersi degli eventi, sarà l'altro membro della squadra, Sokowski (Antonio Wannek) a svelarsi autore dei numerosi omicidi che hanno costellato i cinque episodi, tutto per mettere a tacere questa verità troppo a lungo sopita. "L'ho fatto per voi, per salvare la vostra vita e la vostra carriera, per proteggervi, non c'era altro modo" dice l'uomo chiaramente in preda allo shock. Parallelamente alla verità arriva anche la giovane procuratrice Jule Andergast (Luise von Finckh) che ha anche intuito la corruzione della sua responsabile (Melika Foroutan). La giovane rischia di morire anch'ella per mano di Sokowski ma viene salvata da Atlas e Baum, di nuovo insieme a fare finalmente la cosa giusta.
Il cane che dorme, la recensione: le colpe del passato in un bel thriller tedesco
Nuove responsabilità
Anche sul lato delle relazioni umane il buio dell'inizio di questa storia trova la propria luce, per ognuno dei personaggi a modo suo. Ora che è riuscito a trovare pace e ordine nella propria memoria, Atlas parla con la moglie e la figlia adolescente e riesce finalmente a ritrovare un punto in comune con loro e a provare a ricominciare tutti e tre insieme. Perdonata la sua "relazione" con la moglie di Atlas, Baum viene salvato dal protagonista e potrebbe avere una seconda occasione proprio con la direttrice: lo vediamo infatti prendere la barca dove aveva tentato il suicidio dirigendosi al largo con la donna.
Il lato professionale e personale di Jule invece si uniscono dopo essersi vista uccidere in diretta telefonica proprio da Sokowsi l'amore della propria vita, ovvero il ragazzo che lavorava nell'ufficio del procuratore. Questo poiché anche lui aiutandola ad indagare era diventato pericoloso agli occhi dell'uomo, chiaramente disturbato. Finalmente la giovane si congeda dall'algida procuratrice, eliminando qualsiasi debito pensasse di avere nei confronti della donna che conosceva sua madre, ed ora è pronta ad andare avanti e ricominciare, possibilmente in un'altra città dove si fa trasferire. Tutte le altre verità erano già venute fuori nel corso dei precedenti episodi, come l'omosessualità del testimone chiave che lo aveva portato a tacere e aveva dato inizio alla catena di eventi che finalmente ha trovato una sua spiegazione e ragion d'essere.