Per confermare la sua poliedricità che lo ha visto attore di film, teatro, fiction e serie tv, nonché protagonista recentemente di una trasmissione su Real Time che lo ha portato a una certa notorietà e fautore di tanti altri progetti in cantiere - senza dimenticare un coming out arrivato un paio di anni fa dopo che in passato aveva avuto una moglie e una figlia - Luca Calvani si è cimentato per la prima volta alla regia con Il cacio con le pere, disponibile ora su Amazon Prime Video.
Come vedremo in questa recensione, una commedia tranquilla e senza pretese, diremmo quasi senza rischi per un debutto dietro la macchina da presa. Calvani, che si ritaglia anche il ruolo da protagonista nel film, procede sui binari collaudati della commedia romantica e lo fa con la giusta dose di freschezza e ironia. Non a caso il suo ruolo ricorda in alcune parti la sua vera carriera, magari descritta in modo caricaturale. E del resto con l'amico Francesco Ciampi, che guarda caso qui fa il coprotagonista, Il cacio con le pere era un film in cantiere da parecchi anni nel quale emerge una certa genuinità delle situazioni.
Due fratelli che si ignorano, un'eredità e la convivenza forzata
Ne Il cacio con le pere i due fratelli Ruspanti sono totalmente diversi tra loro e da anni nemmeno si vedono e si parlano: Fosco (Francesco Ciampi) è un uomo impacciato, poco avvenente e poco ambizioso, ma concreto e realista, lavora in un supermercato ed è rimasto a vivere in Toscana con l'anziana zia; Fred invece, interpretato appunto da Luca Calvani, è un uomo dotato di fascino ma è poco incline alle responsabilità, insegue il sogno di fare l'attore in giro per il mondo, ha avuto anche un certo successo ma vive una crisi professionale. Un giorno Fred torna a sorpresa al paese d'origine per cercare di ricucire i quasi inesistenti rapporti con fratello e zia. Ma la zia muore improvvisamente e nel suo testamento in pratica costringe i due fratelli a una convivenza forzata per poter ottenere l'ambita eredità, ovvero una notevole quantità di terreni.
L'incontro-scontro degli opposti ne Il cacio con le pere
Come avrete già capito dalla trama, il cacio e le pere del titolo sono proprio i due fratelli: messi assieme nessuno si aspetterebbe nulla di buono, eppure alla fine dal mix qualche sorpresa arriva. Insomma il classico incrocio tra due mondi distanti, un incontro-scontro degli opposti che nel cinema si è visto tantissime volte, soprattutto nelle commedie. Qui si cerca di seguirne gli schemi, magari con troppa leggerezza e scarsa incisività, oltre che con una regia piuttosto piatta e una scontata prevedibilità, ma in una prima volta è anche comprensibile la paura di osare e di voler strafare. C'è attenzione per la giusta presenza nella vicenda degli ormai irrinunciabili social media, e anche una vena romantica con la storia della donna contesa fra i fratelli dall'esito solo apparentemente sorprendente.
Un cast sorprendente e i costumi alla Spielberg
Alla prova dei fatti, Il cacio con le pere è un compitino fin troppo prudente, ma piacevole da guardare, che trasuda una simpatica e divertente toscanità da ogni fotogramma (è totalmente girato tra Prato e San Casciano Val di Pesa), una comicità semplice e mai troppo studiata. Certo, volendo scavare ci sarebbero il tema del ritorno, del destino e dei rapporti familiari, ma il tutto è proposto solo in una veloce spruzzata e in maniera superficiale. Da segnalare nel cast la solita frizzante Geppi Cucciari nei panni della badante rumena, la sempre simpatica Elena di Cioccio e soprattutto la curiosa apparizione di Gianluca Gori, stavolta nei panni di un notaio furbastro e non in quelli di Drusilla Foer. Una nota la meritano anche le musiche di Gianluca Sibaldi, già autore delle colonne sonora di gran parte dei film di Leonardo Pieraccioni, e soprattutto i costumi firmati niente di meno che da Joanna Johnston, due candidature all'Oscar e storica collaboratrice di Steven Spielberg.
Conclusioni
Come vi abbiamo esposto in questa recensione de Il cacio con le pere, il debutto alla regia di Luca Calvani, che si ritaglia un ruolo da protagonista, è una classica commedia degli opposti, in questo caso due fratelli molto diversi fra loro. Il film è molto prudente e senza particolari guizzi, ma tutto sommato piacevole da guardare. Soprattutto per la toscanità che trasuda da ogni fotogramma, la simpatia dei protagonisti e un cast decisamente interessante.
Perché ci piace
- Un buon ritmo e una piacevole leggerezza.
- Le sorprese nel cast di Geppi Cucciari e Gianluca Gori.
- Una simpatica toscanità che permea il film.
Cosa non va
- Forse perché è una prima volta alla regia, il film si rivela molto prudente, quasi un compitino.
- La prevedibilità regna sovrana.
- Avremmo voluto vedere una maggiore capacità di osare.