Sulla Croisette si sono accese le luci e il red carpet ha già accolto i primi protagonisti, tra cui il cast de Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone. Questo vuol dire che l'attenzione cinematografica è attualmente rivolta agli eventi della costa azzurra. E i trailer non fanno certo eccezione. Per questo motivo la rubrica inaugura l'appuntamento settimanale con la La tête haute, in inglese Standing Tall, ossia il film che ha ufficialmente aperto il festival con Catherine Deneuve, Benoît Magimel, Sara Forestier e Rod Paradot. Francese parla anche Valley of Love, diretto da Guillaume Nicloux e interpretato dalla coppia da Concorso Gérard Depardieu e Isabelle Huppert. Totalmente estranei all'ambientazione festivaliera la commedia The Intern interpretata da Anne Hathaway, Robert De Niro, Nat Wolff, Andrew Rannells e Adam DeVine, per poi chiudere con l'incredibile viaggio di Eisenstein in Messico. Dietro la macchina da presa c'è Peter Greenaway, pronto a raccontare l'avventura del regista sovietico che, nel 1931, sceglie il Messico per girare un film. Qui, nonostante le pressioni del regime sovietico, che lo vorrebbe richiamarlo in patria quanto prima, trascorre gli ultimi dieci giorni del suo viaggio nella cittadina di Guanajuato.
Standing Tall
La sessantottesima edizione del festival di Cannes, nonostante il suo indiscusso fascino internazionale, quest'anno ha sventolato con fierezza il vessillo del nazionalismo, visto che per aprire la manifestazione è stato scelto proprio La tête haute,in inglese Standing Tall. A dirigerlo è Emmanuelle Bercot accompagnata da Catherine Deneuve, simbolo indiscusso della cinematografia francese. Accanto a lei Benoît Magimel, Sara Forestier e Rod Paradot. Il film sembra non aver conquistato l'entusiasmo del pubblico. Forse la storia di un quindicenne problematico e violento e del suo percorso di rieducazione è, almeno sulla carta, poco originale. Il protagonista Malony (Rod Paradot) ha sedici anni, figlio e nipote di alcolisti, entra e esce da una serie di affidamenti, istituti minorili di pena e centri rieducativi passando attraverso una escalation di violenza autodistruttiva. La madre, con precedenti penali, un altro piccolo figlio a carico non riesce a garantirgli la stabilità di una famiglia con relativa educazione. Così, dove la famiglia non riesce ad arrivare, subentra lo stato. Ed è qui che entra in scena il giudice Deneuve senza figli e senza famiglia inizia un faccia a faccia con il ragazzo fatto di alti e di bassi.
Valley of Love
Coppia di stelle francesi per questo film che viene presentato in Concorso al Festival. Si tratta di Gérard Depardieu e Isabelle Huppert, diretti da Guillaume Nicloux. Depardieu e la Huppert vestono i panni di due attori che, dopo essere stati sposati e aver avuto un figlio venticinque anni prima, si riuniscono proprio a causa della morte improvvisa di questo. Dopo la sua scomparsa, ricevono una lettera dove il ragazzo dava appuntamento ai due nella Valle della Morte, nel cuore degli Stati Uniti. Nonostante l'assurdità della situazione, I due decidono, nonostante l'assurdità della situazione, di andare e, in qualche modo, aspettarlo.
The Intern
Dopo aver spiegato What Women Want e aver ammesso che Tutto può succedere, anche se E' complicato, Nancy Meyers torna con un'altra commedia, che sembra avere tutte le carte in regola per essere particolarmente apprezzata dagli amanti del genere. A fare la differenza è, senza dubbio il cast, composto dalla strana coppia Robert De Niro e Anne Hathaway. Nel film i due vestono i panni di stagista e boss che, in barba alla differenza di età, riescono a stringere un'amicizia salda e sincera. Nello specifico The Intern racconta la vicenda di Ben, un vedovo di settantenne che, volendo rimettersi in gioco, viene assunto come stagista niente meno che in un'azienda di moda fondata dalla giovane Jules. Dopo gli imbarazzi iniziali, i due però riescono a costruire un rapporto di affetto sincero e grande complicità. Guardate per credere.
Eisenstein in Messico
Due registi di un certo livello per questo primo trailer. Si tratta di Peter Greenaway, posizionato proprio dietro la macchina da presa, e Sergei Eisenstein, protagonista fotografato al vertice della sua carriera nel 1931. La vicenda racconta un periodo specifico del regista sovietico, ossia la sua permanenza in Messico per girare un film. Nella cittadina di Guanajuato, nonostante l'insistenza del governo sovietico per farlo tornare in patria, Eisenstein scoprirà molte cose. Ad interpretare il personaggio è Elmer Bäck, attore finlandese. Nel cast, tra gli altri, ci sono pure Jakob Öhrman, Maya Zapata, Luis Alberti e Rasmus Slätis.