È da 25 anni che la famiglia gialla di Springfield ci delizia con gli episodi di Halloween, che permettono agli sceneggiatori di sfogare i loro istinti più truculenti e citazionisti in tre segmenti che non fanno parte della continuità principale della serie. Nel corso degli anni la creatura più celebre di Matt Groening si è servita di queste puntate particolari per rendere omaggio a Stephen King, Stanley Kubrick, Wes Craven, John Carpenter, Alfred Hitchcock e David Cronenberg, giusto per fare alcuni nomi.
Questo senza dimenticare le parodie di opere non strettamente horror come Twilight (con Daniel Radcliffe a prestare la voce al vampiro adolescente nella versione inglese), o il contributo di ospiti speciali come Guillermo del Toro, autore della sigla dell'episodio andato in onda nell'autunno del 2013. Quest'anno per il Treehouse of Horror XXVI è stato ingaggiato John Kricfalusi, creatore del cartoon di culto The Ren & Stimpy Show , che ha apportato il suo solito tocco dissacrante con una sequenza che soddisfa sia i suoi ammiratori che i fan di vecchia data de I Simpson (vedi la resurrezione di Frank Grimes).
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Muori, Bart, muori
Per il ventiseiesimo speciale, gli autori hanno puntato su un autentico evento, annunciato con mesi di anticipo: finalmente, dopo infiniti tentativi nel corso di venti e passa stagioni, Telespalla Bob sarebbe riuscito ad uccidere Bart Simpson. Ciò accade nel primo segmento dell'episodio, intitolato Wanted: Dead, Then Alive. Una storia da vedere assolutamente in versione originale, per godere appieno del ritorno vocale di Kelsey Grammer - alias Frasier Crane - nei panni del maniaco omicida che ora ha l'occasione di dire: "Ventiquattro anni passati a cercare di uccidere un bambino di dieci anni hanno finalmente dato dei frutti!". Ed è la prova di Grammer la vera ragione per cui il segmento non scivola nel tedio, nonostante la ripetitività narrativa (Bob si rende conto di annoiarsi senza Bart, quindi trova il modo per resuscitarlo e ucciderlo ripetutamente). Per il resto, siamo di fronte alla prova che anche Treehouse of Horror da qualche anno soffre della stessa pigrizia a livello di scrittura che attanaglia gran parte degli episodi tradizionali. In questo caso, la premessa è una semplice scusa per smembrare Bart nel maggior numero di modi possibile, senza sfidare troppo la censura. Ma lì almeno un'idea c'è, a differenza degli altri due segmenti.
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Parodie senza mordente
Homerzilla segue, sulla carta, il modello di King Homer, parodia di King Kong andata in onda durante la quarta stagione. Questa volta il bersaglio è il Godzilla classico del 1954, ma lo sceneggiatore Joel H. Cohen non sa su quale binario rimanere e deraglia nel finale prendendosela, fuori tempo massimo, con il Godzilla di Gareth Edwards e, per sineddoche, con la tendenza hollywoodiana di rifare qualsiasi cosa. Presa a sé, ciascuna idea ha i suoi meriti, ma metterle insieme è una mossa controproducente (e avrebbe avuto più senso prendere in giro il Godzilla di Roland Emmerich, poiché nel cast ci sono tre dei protagonisti de I Simpson).
Altrettanto privo d'anima è il terzo segmento, Telepaths of Glory, che fa il verso a Chronicle con tre anni di ritardo (e con un inspiegabile cameo di Chris Wedge nel ruolo di Scrat, lo scoiattolo de L'era glaciale), replicando l'estetica del found footage (un espediente fastidioso anche in forma animata) e facendo da contenitore per l'obbligatorio cameo di Kang e Kodos, i quali fanno autocritica rimpiangendo i bei tempi andati (soprattutto Kang, il cui doppiatore Harry Shearer è notoriamente insoddisfatto della qualità del programma da anni). Un espediente previsto e prevedibile che non fa altro che ricordarci quanto siano lontani gli anni di gloria della serie.
L'altro Halloween
Paradossalmente, è l'episodio precedente a dimostrare quanto gli autori de I Simpson siano ancora capaci di grandi cose nelle circostanze giuste. Halloween of Horror, ambientato nella continuità tradizionale della serie e incentrato su un trio di delinquenti che terrorizzano Homer (e Lisa) dopo che questi li ha fatti licenziare, è un ottimo racconto del brivido, contenente quella suspense e quell'intelligenza che da tempo manca negli episodi festivi. Ci ricorda anche, dopo il passo falso della premiere della ventisettesima stagione (o anche Puffless, dove Patty e Selma cercano di smettere di fumare), che nelle mani giuste questi personaggi hanno ancora le loro personalità originali e sanno toccare il cuore degli spettatori affezionati, per i quali seguire le disavventure di Homer e compagnia bella è ormai più un'abitudine consolidata che una scelta dettata da vera passione per la materia. Se solo episodi come questo fossero la regola e non l'eccezione...
Movieplayer.it
3.5/5