Ha stregato il Sundance Festival 2021 e ne è uscito trionfatore con ben quattro riconoscimenti, oltre ad aver ricevuto tre candidature agli Oscar, e ora è arrivato in Italia direttamente in homevideo grazie a Eagle Pictures. Ed è un gioiello da non perdere, perché come vedremo nella recensione di I segni del cuore (questo il titolo con cui è arrivato da noi, in originale invece è CODA, dall'acronimo Child of Deaf Adults, ovvero figlio di adulti non udenti), quello di Sian Heder è un film dolce ed emozionante, una sorta di remake del film francese di successo La famiglia Belier, che trasmette buoni sentimenti ma anche i dubbi e la rabbia per una situazione che non può non coinvolgere.
Ruby pescatrice, studentessa e interprete tra la sua famiglia e il resto del mondo
Ne I segni del cuore, la protagonista Ruby Rossi (una bravissima Emilia Jones) è l'unica ragazza udente di una famiglia di sordomuti. Prima di andare a scuola, si alza di notte per andare in mare a pescare con il padre e il fratello, e il suo ruolo è fondamentale perché fa da loro interprete nei rapporti con gli altri grazie al linguaggio dei segni. A casa ad aspettarli la madre, anch'essa non udente, e poco incline a socializzare con il resto del mondo che non vive la loro situazione. In pratica la famiglia dipende molto da Ruby, che però a scuola per la situazione famigliare, oltre che per la puzza di pesce, viene spesso derisa.
Ma la ragazza ha anche un grande dono: non solo parla regolarmente, ma sa anche cantare divinamente. Lo scopre a scuola di coro, anche se vincere la timidezza è durissima. Grazie all'amicizia con un ragazzo di cui si invaghisce, e all'eccentrico professore di canto Bernando (Eugenio Derbez), coltiva con entusiasmo questa sua passione. A un certo punto, però, si troverà a dover scegliere: frequentare una scuola prestigiosa per inseguire il suo sogno o restare ad accudire la famiglia, che senza di lei sembra persa?
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Divisa tra la voglia di inseguire un sogno e i doveri e l'amore per la famiglia
Quando in un film si ride e si piange, ci si diverte e ci si commuove, e il mix fra commedia e dramma è equilibrato e mai forzato, la missione di colpire lo spettatore è già a buon punto. È il caso del film di Sian Heder, nel quale la miscela funziona egregiamente. Impossibile non empatizzare con la protagonista, dilaniata dal dubbio tra il dovere e le responsabilità verso la famiglia e il sacrosanto diritto di trovare la sua strada, tra la certezza del rifugio familiare e l'ignoto.
C'è l'amore infinito per i genitori e il fratello, di cui si sente responsabile, ma la famiglia è inevitabilmente anche un ostacolo ai suoi sogni. Tutto questo è ben rappresentato anche dall'alternanza tra silenzi e parole, tra gesti frenetici del linguaggio dei segni e dai suoi canti liberatori, senza mai dimenticare un pizzico di autoironia e grande naturalezza, senza inutili pietismi. A rendere estremamente realistico il tutto, il fatto che i membri della famiglia sono interpretati da attori davvero sordomuti come Troy Kotsur, Daniel Durant e la premio Oscar Marlee Matlin.
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Silenzi, gesti ed emozioni più forti di una certa prevedibilità
Attraverso i silenzi e gli sguardi, il film emoziona e colpisce stomaco, cuore e testa, con una vena poetica accentuata da alcune scene, come quella del recital alla scuola di Ruby, o come quando Emilia Jones si esibisce nella Both Sides Now di Joni Mitchell. Sequenze in cui è davvero impossibile non essere scossi. Come è credibile e sincera anche la crescita della protagonista, dalla timidezza e dalle difficoltà di convivere fin dall'infanzia con una situazione oggettivamente complicata, alla consapevolezza di poter essere stessa e vivere la propria vita. Certo, lo snodo narrativo complessivo del film non è particolarmente originale, l'esito può apparire addirittura ai più praticamente scontato, ma la genuinità e la sincerità con le quali scorrono le dinamiche familiari, fanno dimenticare anche queste pecche.
Il blu-ray: video ottimo e un audio molto suggestivo
Come si diceva, abbiamo potuto apprezzare I segni del cuore grazie all'uscita homvideo targata Eagle, con un blu-ray di eccellente livello tecnico, anche se povero di extra visto che c'è solamente il trailer. Il video beneficia di una fotografia luminosa, con immagini sempre ben dettagliate, sia in mezzo al mare, che a casa dei Rossi o nella scuola. L'alta definizione è sempre percepibile, c'è una buona profondità e anche nelle scene scure la tenuta del quadro è ottima, con solo lievi flessioni. Vivace il croma con colori saturi e nero profondo e compatto. Per l'audio sono presenti le tracce DTS HD 5.1 italiana e originale. Davvero ben curate l'ambienza e la dislocazione di effetti anche molto leggeri, importanti e suggestivi durante i colloqui silenziosi nei quali i protagonisti comunicano solo con il linguaggio dei segni (in queste scene i sottotitoli sono precisi e puntuali). Ci sono anche momenti più vivaci e potenti, come un paio di scene in mare aperto dove entra con forza anche il sub, e come quelle delle performance musicali, con le canzoni che escono calde dai diffusori ad avvolgere lo spettatore.
Conclusioni
Come abbiamo visto nella recensione de I segni del cuore, il film che ha conquistato il Sundance ed è una sorta di remake de la famiglia Belier, riesce a mantenere un magico equilibrio fra dramma e momenti ironici. Emilia Jones è brava a interpretare i dubbi e le incertezze di una ragazza abile nel canto che vorrebbe inseguire il suo sogno, ma sensibile anche ai doveri e alle responsabilità di essere l’unica udente in una famiglia di sordomuti.
Perché ci piace
- La capacità di commuovere senza trascurare una buona dose di autoironia.
- La bravura di Emilia Jones in un ruolo complesso.
- Il realismo dato anche dalla presenza di attori realmente sordomuti.
- Alcune sequenze sono davvero molto emozionanti.
Cosa non va
- Gli snodi narrativi non sono particolarmente originali.
- C’è una certa prevedibilità di fondo.