Nell'immaginario collettivo della generazione cresciuta a cavallo tra gli anni '80 e '90, insieme a Kiss me Licia, Candy Candy, Holly e Benji o Lady Oscar, non possono mancare all'appello i piccoli ometti blu alti "due mele o poco più" delle celebre serie animata prodotta dalla Hanna-Barbera Productions. Nati nel 1958 dalla matita del fumettista belga Peyo, che li introdusse come figure secondarie di John e Solfamì, i puffi hanno conquistato una fama mondiale pari a quella di altri illustri personaggi bidimensionali. Dalle strisce alla televisione per arrivare al grande schermo nel 1976 con Il flauto a sei Puffi, primo lungometraggio loro dedicato.
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Oltre trent'anni (e un altro film) dopo ci ha pensato Raja Gosnell a risollevare le sorti del franchise dirigendo I Puffi, pellicola del 2011 realizzata con tecnica mista (computer grafica e live action) e ambientata nella New York dei giorni nostri. Un successo al botteghino naufragato con il sequel del 2013 che non riuscì a bissare il consenso di pubblico e critica. Nell'era dei reboot ecco però che in casa Sony hanno pensato di mettere da parte la commistione tra generi e puntare (letteralmente) su un ritorno alle origini grazie a I Puffi - Viaggio nella foresta segreta.
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"I'm a lady"
Accantonate le ambientazioni metropolitane e la presenza di personaggi in carne ed ossa si torna nella Foresta Incantata tra Vanitoso, Brontolone e Grande Puffo. A spiccare però è Puffetta, l'unica femmina in un villaggio di maschi i cui nomi sono ispirati dalle caratteristiche fisiche, caratteriali o lavorative. Nata da un pezzo di argilla modellato dal perfido Gargamella, la bionda Puffetta si ritrova ad affrontare una crisi identitaria che la spinge a scoprire quale sia la sua vera origine. Ad accorre in suo aiuto il ritrovamento di una mappa misteriosa che la porterà, seguita da Quattrocchi, Tontolone e Forzuto, verso la Foresta Segreta, un villaggio perduto abitato da creature magiche la cui esistenza è messa a rischio dalle scellerate mire distruttrici dello stregone.
Declinato al femminile nel nucleo della trama, I Puffi - Viaggio nella foresta segreta, è diretto da Kelly Asbury (Shrek 2) e scritto da Stacey Harman e Pamela Ribon. Un tris di donne che celebra la sua eroina arricchendone di sfumature il carattere per evitare di ghettizzarla in un semplice interesse sentimentale dei suoi co-protagonisti. Puffetta dà vita alla narrazione ed è centrale in ogni sua fase tanto da lasciare doppiamente basiti nell'apprendere che la città israeliana ultra ortodossa di Bnei Brank ne ha oscurato l'immagine dalla locandina. Un gesto, tralasciando le implicazioni religiose, che ne annulla tutto il valore mortificando l'impronta femminista del film tradotta, inoltre, nella rappresentazione delle Puffette Amazzoni capeggiate da Mirtilla (doppiata da Cristina D'Avena, voce anche della nuova sigla).
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"Blue cheese"
Ma ne I Puffi - Viaggio nella foresta segreta c'è spazio per amicizia, ironia, avventura e pericolo grazie all'intreccio di più elementi che convivono in equilibrio. Indirizzato (quasi) esclusivamente ad un pubblico di giovanissimi - rinunciando quindi a strizzare l'occhio al mondo degli adulti come ormai abituati dai titoli Pixar - il cartone scivola su dialoghi deboli risollevati da sporadiche battute sopra la media. C'è spazio, inoltre, per elementi ancorati al contemporaneo come i selfie o una tecno-coccinella dalle capacità simili a quelle di uno smartphone. Il vero asso nella manica del film risiede però nelle bellissime animazioni dedicate ad una natura florida, colorata, pulsante e dettagliata. Un mondo armonioso ricco di molteplici creature, tra fiumi fluttuanti e conigli fluorescenti, messe in pericolo dall'indole distruttrice ed egocentrica dell'uomo rappresentata da Gargamella.
Movieplayer.it
3.0/5