I delitti del BarLume, Enrica Guidi: "Il mio sogno? Trasformarmi per un biopic”

L'attrice torna su SkyCinema con i nuovi episodi de I delitti del BarLume. L'abbiamo incontrata al Lamezia Film Festival nel ruolo di madrina. Ecco cosa ci ha raccontato.

Ne I delitti del BarLume, dove interpreta la barista che fa perdere la testa a Filippo Timi, ci è finita dopo aver risposto ad un annuncio in cui cercavano una ragazza atletica e toscana. E lei, che è di Rosignano Marittimo in provincia di Livorno e laureata in Scienze Motorie, non si fa sfuggire l'occasione e ci prova. Nella vita è appassionata, onesta, genuina e ambiziosa, adora Clint Eastwood ed è innamorata dei personaggi "forti, coraggiosi e fragili allo stesso tempo" come la Hilary Swank di Million Dollar Baby.

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Sul set Enrica Guidi, che dall'8 gennaio è tornata più agguerrita che mai con le nuove storie de I delitti del BarLume, è una che prende molto e 'ruba' tutto quello che può. Il futuro la vedrà impegnata tra ruoli inediti e opere prime come il noir (L'eroe) di Cristiano Anania, girato tra Maratea e Roma, con Salvatore Esposito nei panni di un giornalista, un film in cui il suo ruolo sarà quello di una madre alla quale è stato rapito il figlio. Ma la aspetta anche la grande sfida dell'esordio alla regia del disegnatore per il New Yorker, Glauco Della Sciucca; la pellicola, Humanism, è un dramma in bianco e nero sull'uomo moderno, ancora in fase di montaggio quando ce lo annuncia durante il Lamezia Film Festival dove l'abbiamo incontrata a novembre in veste di madrina.

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Dalla laurea in Scienze Motorie al BarLume

I delitti del BarLume: Enrica Guidi in un'immagine della serie Sky
I delitti del BarLume: Enrica Guidi in un'immagine della serie Sky

Fare l'attrice non era il tuo sogno da bambina...

Vero. Non ho mai pensato "Da grande voglio fare l'attrice", ma come tutti da bambini costringevo la mia famiglia ad assistere agli spettacoli che organizzavo durante le feste di compleanno dei nonni. Vengo dalla sport, dalla danza, mi piaceva fare spettacolo, era una forma di espressione, ma mi mancava la parola. Ho studiato scienze motorie, poi mi sono trasferita a Roma e ho iniziato a insegnare, ma ho capito subito che non faceva per me, avvertivo la pesantezza della routine e della noia, qualcosa dentro mi era implosa. Volevo essere felice del lavoro che facevo, così ho cominciato a studiare recitazione a Roma, metodo Strasberg. Questo lavoro mi ha permesso di provare cose che nel quotidiano non potresti fare, mi consente di sperimentare vite e sensazioni diverse, mi diverte.

Metodo Strasberg... Ti piacciono le grandi trasformazioni? Saresti disposta a cambiare drasticamente la tua fisicità per un ruolo?

Assolutamente sì. La tecnica è importante, mi piace cercare la verità di un personaggio ed essere guidata da un metodo quando devi affrontare tematiche profonde. L'importante è l'entusiasmo e la voglia di fare, se mi chiedessero di rasare i capelli o colorarli, lo farei senza esitare; il bello di questo mestiere è proprio poter giocare e divertirsi. Anzi, non vedo l'ora!

Filippo Timi con Enrica Guidi nella seconda stagione de I delitti del Bar Lume
Filippo Timi con Enrica Guidi nella seconda stagione de I delitti del Bar Lume

Il ruolo femminile dei tuoi sogni?

Non c'è un nome preciso, ma mi attirano molto le biografie soprattutto per il lavoro di ricerca e scavo sul personaggio. Mi piacerebbe per esempio interpretare la vita di una ballerina. Mi attrae tantissimo la possibilità di unire il dinamismo, il lato fisico e lo sport alla vita di un personaggio.

Cos'hai in comune con la Tiziana de I delitti del Barlume?

Come me è una ragazza di provincia che viene dal mare; il fulcro della serie è il bar e attorno vi si sviluppano le tipiche dinamiche di paese: i vecchietti, 'i bimbi' come li chiamiamo in toscana, che lo assediano, i pettegolezzi, ma anche la freschezza di paese e l'affetto che si instaura in un piccolo centro e che invece è più difficile trovare in una grande città.

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I miti, le radici e la religione

Quanto sono importanti per te le radici?

Filippo Timi nella seconda stagione de I delitti del Bar Lume
Filippo Timi nella seconda stagione de I delitti del Bar Lume

Sono tutto, sono il punto di forza di ognuno di noi, quello da cui dovremmo sempre partire per poi magari arrivare ad altro.
Più impari a conoscerti e volerti bene, più saprai come viverti. Siamo quello che siamo, puoi andare ovunque, ma troverai sempre il modo per tornare da dove sei venuta.

Ti sei avvicinata al buddismo...

Mi interessa molto la religione, ma non sono cresciuta in un ambiente super cattolico; mi sono battezzata da grande a dieci anni, mi piace molto essere cosciente delle cose e poter decidere in base a quello che sai. Credo in Dio ma mi sento vicina alla filosofia buddista in quanto apertura mentale, perché ti insegna che tutto parte da te stesso, ti stimola ad una crescita personale e ti dice che le cose possono cambiare.

Filippo Timi è il 'barrista' del BarLume
Filippo Timi è il 'barrista' del BarLume

I tuoi miti?

Mi piace molto guardare e prendere, adoro Kate Winslet e Hilary Swank.

Cosa hai 'rubato' da Filippo Timi?

Oltre che attore Filippo è autore e regista, e ogni volta che proviamo è una ricerca più ampia in cui vai sempre nel profondo. Se qualcosa non torna, la riproviamo, la adattiamo, la modifichiamo fino a quando non si trova una quadratura. C'è molto lavoro, è un perfezionista ed è un attore generoso sulla scena, partecipe; con lui ho capito che in scena è tutto un gioco a rialzare per arrivare a crescere. C'è un ascolto costante da parte sua.

Pensi che oggi sia più facile o più difficile fare l'attrice?

Forse è un mondo più inflazionato, un tempo era più facile poter sognare, c'era più possibilità di fare, ma era anche più semplice comprarti una casa.