La quinta giornata della 66esima edizione del Festival di Cannes vede gareggiare il thriller Borgman dell'olandese Alex van Warmerdam e Inside Llewyn Davis, firmato da Joel ed Ethan Coen. La pellicola si basa vagamente sulla biografia postuma del musicista folk David Kenneth Ritz "Dave" Van Ronk che si è fatto un nome durante la fine degli anni '50 e i primi anni '60 nel Greenwich Village, a New York City. Soprannominato il Sindaco di MacDougal Street, Ronk ha lasciato un'impronta profonda nella storia della musica folk e durante il suo periodo d'oro era la figura più prominente nel regno delle coffeehouse, come mentore e ispiratore per artisti come Bob Dylan e Joni Mitchell. L'opera dei fratelli Coen segue le disavventure di Llewyn Davis (Oscar Isaac) un giovane musicista folk durante una settimana della sua vita mentre cerca di farsi notare nel panorama musicale del Greenwich Village. Sfidando il rigido inverno newyorkese, in compagnia della sua chitarra e di un gatto "che non è mio ma non so cosa farne", Llewyn Davis continua a cercare un pubblico per il quale esibirsi, un modo per far conoscere la sua musica al mondo, inciampando in una serie di ostacoli, alcuni dei quali portano la sua stessa firma. Fanno parte del cast anche Carey Mulligan, Justin Timberlake, F. Murray Abraham, John Goodman, Garrett Hedlund. Timberlake e Isaac hanno collaborato con Marcus Mumford e T-Bone Burnett per la colonna sonora del film, una serie di cover per alcune delle canzoni più celebri del genere folk; Isaac, che ha trascorsi come chitarrista e cantante ed è diplomato alla prestigiosa Juilliard School, ha eseguito personalmente tutte le canzoni del film, uno degli aspetti più gratificanti e allo stesso tempo terrificanti dell'intera produzione, secondo l'attore.
Signori Coen, sembra che l'atmosfera del film, l'ambientazione e il protagonista siano più importanti della storia raccontata, qual'è l'immagine dalla quale siete partiti?Ethan Coen: qualche anno fa eravamo in ufficio e Joel se ne viene fuori con quest'idea "immaginati Dave Van Ronk picchiato fuori al Gerde's Folk City" (un ritrovo per musicisti del Greewich Village n.d.r.) e per trovare la storia dietro quest'immagine, le motivazioni per cui Dave si ritrova in questa situazione, ci è voluto un po' di tempo. Quello che ci ha attirato di più è stato la possibilità di esplorare il panorama musicale del genere folk di quell'epoca, siamo sempre stati interessati alla musica in generale.
Joel Coen: sì è vero, non c'è un plot specifico, un fatto che a un certo punto si è fatto preoccupante, per questo abbiamo deciso di usare il gatto - risate in sala.
In genere lavorate con il direttore della fotografia Roger Deakins, come mai stavolta avete cambiato?
Joel Coen: Sì abbiamo lavorato insieme a Roger per molti film, ma ci sono stati altri direttori della fotografia. Roger è stato impegnato con il film di James Bond negli ultimi sei anni - risate in sala - e avevamo già lavorato con Bruno Delbonnel per un corto a Parigi, ci siamo trovati benissimo con lui e così lo abbiamo chiamato: "Vieni a darci una mano con questo nuovo film" ed è stata davvero un'esperienza fantastica.
Signori Coen, durante la lavorazione di un film, c'è molto divertimento sul set, durante la stesura della sceneggiatura? Vi capita a volte di impersonare i ruoli per dimostrare agli attori cosa volete? Faccio questa domanda perchè quasi tutti gli artisti che lavorano con voi sembrano acquisire una sorta di aura, una specie di "fragranza Coen".
Ethan Coen: Sì, abbiamo messo a punto il Profumo Coen - tutti in sala ridono.
Justin Timberlake: la fragranza Coen Glow è disponibile in tutti i magazzini, però ha un prezzo esorbitante.
Ethan Coen: (ridendo) Joel ha in effetti interpretato tutte le scene di Carey, non so perchè, ma le ha fatte tutte - l'atmosfera è molto giocosa
Joel Coen: Sì, effettivamente ridiamo costantemente, rendendo difficili le cose per il dipartimento del suono.
Oscar Isaac: Ricordo che più ero maltrattato sul set più loro ridevano. E' strano perchè il film ha un tono decisamente malinconico, ma l'atmosfera durante la lavorazione era molto leggera, tra una ripresa e l'altra avevo sempre un sorriso enorme stampato sulla faccia.
Signor Timberlake, in genere lei interpreta sempre dei personaggi acuti, intelligenti, come è stato calarsi nel ruolo di Jim Berkey, un tipo non proprio sveglio?Justin Timberlake: Finalmente la domanda che ho sempre desiderato! Non so se mi sta dicendo che sono intelligente o vanitoso, ma decido per la prima ipotesi - risate in sala - Joel, Ethan ed io abbiamo parlato a lungo del look da dare a Jim e loro mi hanno mostrato la foto di Paul Clayton (musicista folk n.d.r.) e più ne parlavamo più ci siamo resi conto che il suo look era adatto per il personaggio. Sono certo che ormai tutti sono al corrente del fatto che mi diverto un modo a sembrare ridicolo nella mia quotidianità e quindi non è stato affatto difficile per me calarmi nella parte, anzi mi sono divertito molto.
Signor Isaac, il film è fantastico, la sua performance è stata straordinaria, assolutamente brillante, come ci è arrivato?
Oscar Isaac: Nel momento in cui i fratelli Coen mi hanno ingaggiato abbiamo cominciato subito a costruire il personaggio e molto di quello che si vede ha a che fare con il contesto del film. I toni sommessi del personaggio sono infusi con la musica che c'è nel sottofondo, e in questo caso la musica è lo strumento che ci aiuta a vedere la sua anima. E' stato il risultato della nostra collaborazione a tre, di giornate trascorse a lavorare insieme.
Quanti gatti avete usato? E' stato difficile lavorare con loro?
Ethan Coen: Abbiamo usato sei gatti
(Isaac interviene dicendo che uno di loro ha perso il controllo e lo ha graffiato sulla faccia.)
Joel Coen: L'addestratore ci aveva avvisato che mentre i cani vogliono effettivamente fare buona impressione, i gatti pensano solo ai fatti loro e dirigerli sul set è stato difficoltoso, ma alla fine ne è valsa la pena
Il personaggio è scritto in maniera davvero eccezionale, ma a differenza degli altri protagonisti dei vostri film, sembra essere più presente, più conscio di cosa gli sta accadendo, meno vittimista, anche se è vittima delle circostanze. Come avete costruito il personaggio?Oscar Isaac: Non è stato un processo esplicito, non c'erano momenti in cui dicevamo "secondo me dovrebbe fare questo o quello", la maggior parte era già scritto su carta, i suoi pensieri... -
(Joel aggiunge che è stato molto più semplice che dirigere i gatti.)
Signora Mulligan, non avevo idea che lei sapesse cantare così bene, è stato difficile affrontare questa parte della lavorazione?
Carey Mulligan: Sì sono sempre molto nervosa quando devo cantare di fronte a un pubblico. Ci siamo incontrati una settimana prima delle riprese e T-Bone ci ha mostrato la musica. Mi ha fatto sentire subito a mio agio e considerato che cantavo nel background non è stato così terribile come immaginavo.
Joel Coen: Sì, ci siamo visti per una settimana di prove per decidere quali canzoni scegliere e testare le voci.
Oscar Isaac: Ma anche i personaggi in un certo senso, perchè le canzoni, la musica sono molto legati al loro sviluppo, mostrano il loro processo emotivo, i loro punti di vista.
Cosa ci potete dire del personaggio di John Goodman?
Ethan Coen: abbiamo usato il suo personaggio per un break dalla location principale, e John ha creato un personaggio molto "John Goodman", un tipo che è praticamente l'ultima persona che vorreste avere con voi in un viaggio in auto.
Signor Hedlund, com'è stata per lei quella scena? Dover rimanere in silenzio per tutto il tempo che Goodman non fa altro che parlare?Garrett Hedlund: per fortuna sono un buon ascoltatore! Mi sono divertito moltissimo, John e io abbiamo recitato insieme come padre e figlio in un film di sette anni fa (Death Sentence), conosco Oscar già da qualche anno e questa è la prima volta che lavoro con i Coen, è stato incredibile e per tornare alla domanda di prima, non ho mai riso così tanto sul set di un film.
Signor Timberlake: qual'è secondo lei la differenza tra un musicista di talento che raggiunge il successo e un che invece rimane nell'ombra?
Justin Timberlake: Fin dall'inizio della mia carriera musicale ho incontrato centinaia di persone, di artisti e anche se credo nell'esercizio e nella pratica, è anche vero che una persona può esercitarsi all'infinito senza essere dotata di talento e ci sono tantissime persone piene di talento che non vengono ascoltate. La maggior parte delle volte è una questione di fortuna, mi sono trovato al posto giusto al momento giusto. Tuttavia oggi c'è un'approccio diverso, si tende ad analizzare l'arte, qualsiasi tipo di arte per vedere se sarà accolta con successo. Per persone come me che nascono da un'idea, da un'immagine come quella di un musicista picchiato in un vicolo, il successo non è la prima risposta che cerchiamo, facciamo quello che facciamo perchè è parte di noi e tutto quello che ha ed ha avuto un successo permanente, che è rimasto nella storia, secondo me è nato nello stesso modo. Bisognerebbe evitare di fare qualcosa pensando a come sarà percepita a come sarà accolta, almeno dal mio punto di vista.
T-Bone Burnett: talvolta tutto quello che serve è un minuto di fortuna, magari ci sono due artisti che cantano in successione e il primo è stanco, non è al massimo e magari il secondo è pieno di energie e riesce a catturare il pubblico. Ho lavorato a Hollywood per anni, lo vedo succedere di continuo, una ragazzina arriva in città e dopo tre giorni è la nuova stella, com'è possibile?
Signori Coen, avete sempre dimostrato un enorme rispetto per la musica, ma essendo due persone notoriamente sarcastiche vi siete dovuti trattenere dal prendere in giro il genere? Inoltre avete chiesto consigli a Bob Dylan per il film?
Joel Coen: no, eravamo interessati specificamente al periodo precedente a Dylan, quindi non ci è sembrato il caso. Abbiamo il massimo rispetto per la musica e nonostante ci siano molte cose divertenti da dire sulla musica folk il film è stato pensato con un certo tono in mente, quindi non c'è stato spazio per il sarcasmo diretto alla musica.
Signori Coen, riuscite sempre a trovare gli attori perfetti per i vostri film, quanto è importante il processo di casting per voi?Ethan Coen: E' sempre un processo molto intenso, in questo caso dovevamo trovare una persona che fosse perfetta per il lato emotivo, e che allo stesso tempo fosse in grado di dare una rappresentazione realistica di un musicista, che avesse l'aria di qualcuno che sa quello che sta facendo con una chitarra tra le mani. E' stato molto difficile e per un momento abbiamo pensato "siamo fritti" fino a quando non abbiamo incontrato Oscar.
Joel Coen: a volte pensiamo ad attori specifici mentre stiamo scrivendo, attori con cui abbiamo già lavorato in passato, talvolta immaginandoli in personaggi completamente diversi da quelli che è normalmente nel loro repertorio.
Signori Coen, noi in Germania siamo noti per non avere un brillante senso dell'umorismo, anche se prima della Seconda Guerra Mondiale c'erano molte commedie e canzoni divertenti. In molti credono che lo humour sia stato spazzato via dalla guerra e che fosse in realtà farina del sacco della comunità ebrea. Ci sono accademici che stanno studiando la cosa, voi cosa ne pensate?
(Justin Timberlake suggerisce di evitare la domanda perchè sembra essere una trappola destinata a finire in un disastro diplomatico in un modo o nell'altro)
Joel Coen: niente come l'Olocausto per schiacciare definitivamente ogni traccia di humor... onestamente non so come rispondere a questa domanda.
T-Bone Burnett: la domanda è alquanto provocatoria e audace e sono curioso di sapere se è vero che in Germania stanno studiando questa cosa.
(Dopo aver conferito con il giornalista che ha confermato la sua affermazione, Burnett risponde che è sicuramente un'ottima cosa cercare di imparare dai propri errori e il moderatore suggerisce di cambiare argomento.)
Signori Coen questo è il terzo film per il quale vi siete serviti di finanziamenti esteri, mi chiedevo se state diventando come Woody Allen che deve rivolgersi sempre all'estero per poter produrre i suoi film.
Joel Coen: In realtà ci siamo rivolti a uno Studio francese con il quale abbiamo già lavorato in precedenza e con il quale abbiamo un ottimo rapporto di lavoro, quindi per noi è stata una scelta abbastanza diretta, non ci siamo soffermati a pensarci molto.
Il protagonista del film alla fine non diventa famoso come Bob Dylan: è per via della sua sfortuna o del suo atteggiamento?
Oscar Isaac: in realtà forse un mix delle due cose, un pizzico di sfortuna e una tendenza all'autolesionismo, anche se in questo caso si tratta di un atteggiamento scaturito dalla ricerca di autenticità, una scelta che spesso è in conflitto con il successo.
Signor Timberlake, questa è la prima volta che recita nel ruolo di un musicista, che tipo di approccio ha adottato per la parte?Justin Timberlake: ho chiamato Joel dopo aver letto lo script e gli ho chiesto "allora che fa questo tipo?" e abbiamo parlato del periodo di transizione musicale in cui si trovano tutti i personaggi... per quanto riguarda il tipo di musica - che è diverso da quello che faccio io - che dire... io sono cresciuto in Tennessee, tra blues, rock'n'roll e country music e molta della musica country viene dal folk quindi c'è stato un senso di familiarità con le atmosfere del film, ma alla fine ho agito di istinto e abbiamo creato il personaggio di Jim, che fa da contrappunto a quello di Oscar.
Oscar Isaac: ricordo che durante le prove T-Bone mi disse "suona come se stessi suonando per te stesso" e questa frase mi è rimasta dentro e l'ho trasferita a tutto quello che era il mio personaggio.
E' vero che saranno pubblicati due album per la colonna sonora?
T-Bone Burnett: Essenzialmente abbiamo registrato due volte, una durante le prove e l'altra live e prima di farlo abbiamo provato e riprovato perchè il risultato doveva essere eccellente e siamo stati molto fortunati a trovare Oscar. Quindi abbiamo due librerie di file da cui attingere e faremo di tutto per tenere questo film in vita quindi è molto probabile che saranno due album.