Nello scrivere la recensione dei primi episodi de I cavalieri di Castelcorvo, lasciamo emergere il bambino che è in noi e accogliamo con gioia una storia di avventura, coraggio e amicizia, che in giovane età ci sarebbe piaciuto vivere e guardare e che siamo sicuri possa coinvolgere il giovane pubblico di Disney+, la piattaforma della casa di Topolino che continua la sua crescita con una nuova produzione italiana, realizzata da The Walt Disney Company insieme a Stand By Me, riproponendo la stessa collaborazione che ha già dato vita a Sara e Marti. Nata da un soggetto di Simona Ercolani e Angelo Pastore, la serie è disponibile in catalogo della piattaforma Disney dal 6 novembre, con tre episodi dei quindici totali ogni settimana, e potrete guardarla abbonandovi alla piattaforma di casa Disney.
Benvenuti a Castelcorvo
Trasferirsi non è mai semplice, ma è ancora più dura quando si è ragazzi, con tutto ciò che comporta in termini di scuola, amicizie e abitudini. È quello che succede a Riccardo e Giulia, costretti a trasferirsi nel piccolo borgo di Castelcorvo dalla loro zia Margherita per impegni di lavoro dei genitori, un cambiamento non da poco per dei ragazzi cresciuti in un contesto diverso. Una volta lì, però, scoprono che il piccolo centro non è esattamente quel che sembra e nasconde enigmi misteriosi e presenze minacciose con cui dover fare i conti.
I quattro cavalieri
Per fortuna Riccardo e Giulia, i due fratelli rispettivamente di 11 e 13 anni, non sono soli ad affrontare le avventure fantastiche celate tra le maglie di Castelcorvo e incontrano fin da subito due ragazzi loro coetanei del posto, i due outsider del paese Matteo e Betta. Insieme diventano i cavalieri di Castelcorvo che dà il titolo alla serie, un team che ha tutti i presupposti per rivelarsi eterogeneo e affiatato, date le diverse personalità e caratteristiche dei suoi componenti, in grado di affrontare sia i misteri fantastici che i concreti problemi dell'età che vivono: se Riccardo e Giulia hanno l'approccio più smaliziato di chi viene da una realtà diversa, il piccolo nerd Matteo e la concreta Betta hanno la giusta conoscenza del posto per guidare il gruppo tra le sfide e la caccia che si sviluppa tra le vie e la campagna del piccolo borgo.
Disney+: cos'è, come funziona e come vederlo
Tra enigmi e magia
Con un pizzico di Stranger Things e una mitologia da favola più tradizionale, l'impianto è quello classico e consolidato dell'avventura fantastica per ragazzi e i primi episodi incuriosiscono lo spettatore sui misteri di un'ambientazione suggestiva che funziona molto bene come background su cui i quattro ragazzini si muovono, pur tra alti e bassi: se infatti la fotografia e l'impianto visivo nel suo complesso non colpiscono sin da subito, rischiando di non valorizzare le bellissime location dei borghi del Lazio scelti per le riprese, i quattro giovani protagonisti si rivelano un team adorabile e capace di incarnare i valori di amicizia e coraggio dei Cavalieri di Castelcorvo.
Merito del lavoro di casting svolto, ma soprattutto di Lucrezia Santi (Giulia), Margherita Rebeggiani (Betta), Fabio Bizzarro (Riccardo) e Mario Luciani (Matteo), che hanno tutte le carte per conquistare il giovane pubblico della piattaforma Disney. Quanto visto è poco per avere un giudizio completo ed esaustivo sulla serie nel suo complesso, ma gli elementi da sviluppare ci sono e restiamo con la curiosità di vedere che avventure avranno in serbo gli autori per i piccoli eroi di questa nuova produzione italiana di Disney+.
Conclusioni
Chiudiamo la recensione dei primi episodi de I cavalieri di Castelcorvo rammaricati per il comparto visivo un gradino sotto la media delle produzioni di genere contemporanee, ma molto incuriositi da una storia che ha elementi interessanti da sviluppare nel corso della sua prima stagione, a cominciare dai quattro giovani protagonisti che formano un team affiatato e adorabile.
Perché ci piace
- Loro, i quattro cavalieri di Castelcorvo, un team di quattro giovani interpreti capaci di mettere in scena i rispettivi personaggi con sincerità e grazia.
- Le location e suggestiva ambientazione di Castelcorvo.
- I diversi spunti narrativi presenti sin dai primi episodi, forse non originali ma introdotti con i tempi corretti e la giusta misura…
Cosa non va
- … che speriamo di veder sviluppati in modo adeguato nel prosieguo della prima stagione.
- Una componente visiva che, almeno inizialmente, si rivela un gradino sotto la media delle produzioni di genere contemporanee.