I Cavalieri dello Zodiaco occupano un posto speciale nel cuore dei trentenni che c'erano quando le emittenti nostrane hanno cominciato a trasmetterli negli anni '80: all'epoca gli anime giapponesi, oggi annoverati tra le migliori serie televisive d'animazione, raccontavano battaglie tra robot, storie di energumeni esperti di arti marziali o atlete un po' masochiste. I Cavalieri dello Zodiaco: Saint Seiya, invece, rovesciavano molti stereotipi e, complice l'adattamento italiano decisamente più aulico rispetto all'edizione originale, si imposero subito nell'immaginario dei giovani spettatori con la loro violenza né eccessiva né gratuita, le storie drammatiche dei protagonisti, gli spettacolari combattimenti e l'incredibile fascino delle armature ispirate ai segni zodiacali. Proposto e riproposto per quasi trent'anni, sequelizzato, ribrandizzato, Saint Seiya - questo il titolo originale - sembrava uscito dai radar dopo il deludente lungometraggio di qualche anno fa, salvo poi rispuntare nel futuro catalogo di Netflix.
L'annuncio ha colto molti fan di sorpresa, ma quella locandina in cui Pegasus Seiya si inchina al cospetto della reincarnazione di Athena non poteva lasciare indifferenti. Dopo alcuni mesi di attesa, il colosso dello streaming Netflix ha rilasciato un primo trailer de I Cavalieri dello Zodiaco: Saint Seiya che, saremo onesti, ha decisamente spaccato in due il fandom di Saint Seiya: c'è chi già grida allo scandalo e non vuole dargli neppure una chance e chi invece è cautamente ottimista nei confronti di un reboot in computer grafica chiaramente ideato per diffondere in tutto il mondo una serie che, nonostante la sua popolarità, resta comunque famosa soprattutto in Europa, oltre che in patria. Ecco che cosa abbiamo intuito guardando questo primo trailer: badate bene, sono congetture e ipotesi che potrebbero essere perfettamente smentite!
1. Ricomincia da capo
La prima stagione della serie di Netflix ripercorrerà le gesta dei Santi di Athena dal principio, al netto però di qualche differenza. Le prime indiscrezioni parlano di dodici episodi che andranno dall'investitura del protagonista Seiya allo scontro coi cavalieri d'argento, passando per il torneo della Guerra Galattica e l'incursione di Phoenix e i suoi cavalieri neri. Tendenzialmente, la storyline dovrebbe essere abbastanza fedele all'originale, perché nel trailer vediamo Seiya affrontare Cassios per l'armatura di Pegaso e alcuni scorci sembrerebbero suggerire che vedremo Marin/Castalia allenarlo a utilizzare il Cosmo, l'energia che alimenta i poteri dei cavalieri: un prologo perfetto che ricalcherebbe quello della serie originale cominciata nel lontano 1986.
2. Le armature sono fedeli all'originale
Il regista Yoshiharu Ashino e il produttore esecutivo Kōzō Morishita hanno preferito ispirarsi allo stile di disegno dell'autore originale, Masami Kurumada, e così hanno mantenuto i tratti caratteristici delle armature ammirate nel manga e nell'anime. Nel lungometraggio del 2014 le armature erano quasi del tutto diverse e ricordavano più che altro le uniformi indossate dai protagonisti delle serie sentai come Power Rangers o Kamen Raider. Nonostante ciò, le prime armature che vedremo nella nuova serie animata, e che abbiamo visto nel trailer, sono quelle che nel cartone animato comparivano soltanto nel secondo arco narrativo, dopo la battaglia coi cavalieri d'oro.
In questo senso, I Cavalieri dello Zodiaco: Saint Seya di Netflix sembrerebbe essere più fedele al manga che all'anime dell'86: nel manga, infatti, i cavalieri di bronzo indossavano subito queste armature e quelle con gli elmi interi e i gonnellini, per intenderci, non esistevano affatto. Nel reboot di Netflix c'è tuttavia una differenza interessante, presa probabilmente il prestito dal lungometraggio del 2014 e dalla serie Saint Seiya Omega: le armature - chiamate anche Cloth nell'edizione originale - possono rimpicciolirsi e diventare medagliette, molto più comode da trasportare degli scrigni che i nostri eroi dell'infanzia si portavano in spalla dappertutto!
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3. Cavalieri neri o cavalieri d'acciaio?
Nella serie animata dell'86 facevano la loro comparsa tre cavalieri che nel manga non esistevano affatto: i cavalieri d'acciaio. Alcuni scienziati avevano provato a riprodurre le armature con la tecnologia e nel sequel Saint Seiya Omega di qualche anno fa abbiamo scoperto che gli esperimenti sono proseguiti e sono diventati sempre più sofisticati. Sia nel manga che nell'anime originali, invece, comparivano per alcuni episodi i cavalieri neri, sosia malvagi dei protagonisti al soldo di Phoenix, un cavaliere rinnegato che voleva mettere le mani sull'armatura d'oro del Sagittario. Il trailer del reboot di Netflix lascerebbe intendere che lo sceneggiatore Eugene Son abbia combinato in qualche modo le due idee. Dobbiamo ammettere di non aver mai digerito la storia dei sosia cattivi, perciò ha più senso che Phoenix si circondi di energumeni, soprattutto se uno di loro è Cassios. Questo personaggio nel manga e nell'anime ha un arco narrativo molto interessante, seppur delineato a singhiozzi: sembra che nel reboot si schieri con Phoenix e indossi anche lui un'armatura nera. Nel reboot queste armature sembrerebbero essere di origine artificiale, con tanto di tubi e generatore sul petto, forse costruite per combattere i veri cavalieri di Athena. Quale sarà il prezzo da pagare per indossarle?
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4. I cavalieri contro gli elicotteri dell'esercito
La scena del trailer in cui un paio di elicotteri militari bombardano i quattro cavalieri di bronzo ha suscitato molto scalpore ma, ripensandoci a mente fredda, potrebbe avere perfettamente senso se la sceneggiatura saprà spiegarla in modo intelligente. Ammettiamolo: nella serie originale a non avere senso era il fatto che nessuno ci avesse pensato! I cavalieri dello Zodiaco sono vere e proprie armi di distruzioni di massa capaci di muoversi alla velocità della luce e scagliare colpi devastanti. Inutile dire che i cavalieri malvagi rappresentino un vero pericolo per la popolazione civile e nell'86 non è che agissero in gran segreto dato che il torneo della Guerra Galattica che si teneva in Giappone era famosissimo in tutto il mondo. Sarebbe stato perfettamente logico se qualche ente governativo avesse chiesto la resa incondizionata di questi ragazzi, specialmente alla luce degli attacchi terroristici - oggi possiamo definirli così - di Phoenix e degli altri cavalieri schierati con le forze del male. Ora dobbiamo solo capire perché quegli elicotteri se la siano presa con Seiya, Shiryu, Shun e Hyoga: che agiscano per conto della stessa compagnia che ha costruito le armature nere?
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5. Andromeda Shun è diventato una donna?
Le poche scene del trailer in cui Shun, il cavaliere di Andromeda, usa le sue catene per combattere e la sua unica battuta - un misero "told ya!" rivolto a Pegasus - hanno sconvolto i fan più di ogni altro fotogramma. Sembra proprio che in questo reboot Andromeda sia diventato una donna. Perché questo cambiamento sarebbe tanto importante? Prima di tutto bisogna capire perché Andromeda sia un personaggio tanto iconico. Nel manga e nell'anime, Andromeda è un ragazzo androgino e molto sensibile che a una prima occhiata sembrava una donna a qualunque spettatore. Si trattava di una scelta precisa che rovesciava gli stereotipi dell'epoca, secondo i quali i guerrieri più forti dovevano essere necessariamente uomini super muscolosi come Kenshiro o l'Uomo Tigre. Andromeda era gracile e odiava combattere ma, ironicamente, era anche il cavaliere più potente tra quelli di bronzo. Qualche ora dopo il rilascio del trailer, sulla questione Andromeda nel reboot dei Cavalieri dello Zodiaco è intervenuto un produttore per rispondere alle domande dei fan.
Questo cambiamento di sesso in nome della "gender equality" sminuisce l'importanza storica del personaggio e, secondo noi, sarebbe stato addirittura più sensato imporlo a qualche altro cavaliere. In secondo luogo, il manga di Kurumada illustra una serie di regole e di divieti che riguardano le donne investite a cavalieri che, in parte, sembrerebbero essere state mantenute anche nel reboot (basti pensare alle maschere che indossano Marin e Shaina nel trailer). Poi chissà, magari il nuovo sesso di Andromeda non influirà minimamente sulle dinamiche di gruppo dei protagonisti, anche perché i cavalieri dovrebbero essere e restare casti. Scopriremo di più nel 2019.