Eccoci qui, a un anno di distanza, a tornare a ragionare su quelli che secondo noi sono stati i film più importanti e discussi dell'anno. Diciamolo subito a scanso di equivoci: nello stilare questa lista, il fattore della qualità non è stato determinante. Per conoscere i migliori film del 2017 secondo la nostra redazione, come al solito, potrete fare riferimento alle classifiche che verranno pubblicate i primi giorni di gennaio, grazie a cui sarà possibile farsi un'idea precisa delle top 20 di ogni singolo redattore e dalle quali poi scaturirà la classifica complessiva e definitiva di Movieplayer.
Leggi anche: I 15 film più importanti (e discussi) del 2016, da Revenant a Rogue One
Questo articolo, dunque, non comprende i film più belli del 2017 - anche se indubbiamente sono presenti dei lavori molto validi e che ritroverete nelle nostre classifiche -, bensì i lungometraggi usciti al cinema negli ultimi dodici mesi che hanno maggiormente segnato il dibattito intorno alla settima arte, poiché particolarmente amati dal pubblico, dalla maggioranza della critica o da entrambi. La lista che segue non è in alcun modo stilata in ordine di preferenza ma cronologico (nei casi in cui in unico paragrafo ci si concentra su più film, vale la data di uscita del primo titolo citato) ed è eterogenea: si va dall'ultimo Star Wars a The Square, vincitore della Palma d'Oro all'ultimo Festival di Cannes, dai cinecomics più spettacolari e fracassoni a Scappa - Get Out o Madre!. Ma senza spingerci troppo oltre con le premesse, andiamo a scoprire insieme tutti i venti film da noi selezionati.
Leggi anche:
Arrival e Blade Runner 2049
Il 2017 è stato senza dubbio l'anno di Denis Villeneuve. Nelle nostre sale, infatti, sono arrivati ben due importanti film diretti dal talentuoso regista canadese. Molto diversi tra loro ma accomunati dall'appartenenza al genere fantascientifico, Arrival e Blade Runner 2049 hanno in diversi modi confermato il notevole talento di uno dei registi attualmente in maggiore ascesa. Il primo è stato acclamato dalla critica, ha ottenuto 8 nomination agli Oscar e ha colpito molti per l'approccio intimista attraverso il quale l'incontro con gli alieni diviene un modo per riflettere sul senso del nostro esseri umani nel mondo. Il secondo invece, essendo il sequel di uno dei più grandi cult cinematografici degli anni Ottanta, era senza dubbio tra i film più attesi dell'anno: non ha convinto tutti Blade Runner 2049 e di sicuro non è stato il successo commerciale che ci si aspettava, in molti però lo hanno amato e hanno apprezzato in particolar modo la notevole cura per gli aspetti visivi e scenografici (Roger Deakins è da mesi il frontrunner per l'Oscar alla migliore fotografia).
Leggi anche:
La La Land e Moonlight
I film di Damien Chazelle e Barry Jenkins sono stati i grandi protagonisti dell'ultima edizione degli Oscar, che inevitabilmente rimarrà impressa nell'immaginario collettivo. Non era mai accaduto che ci fosse un errore così clamoroso per l'assegnazione della statuetta al miglior film e l'annuncio errato della vittoria di La La Land, poi corretto dopo diversi minuti a favore di Moonlight, è stato per molti aspetti il momento cinematografico dell'anno: drammatico, folle, sorprendente. Per ovvi motivi, dunque, non potevamo che parlare delle due opere, assai differenti fra loro ma egualmente intense, nello stesso paragrafo. La La Land è stato uno straordinario successo di critica, ha vinto ben 6 Oscar, tra cui quelli per l'attrice protagonista Emma Stone, la regia e la fotografia, e reso di nuovo appetibile agli occhi del grande pubblico il musical (nel mondo ha guadagnato 445 milioni costandone solo 30).
Moonlight invece è stato molto apprezzato dalla critica, ha ottenuto tre Oscar (film, come detto, ma anche sceneggiatura non originale e attore non protagonista con Mahershala Ali) e ha colpito per il coraggio di proporre una storia potente e intimista che affrontasse non solo il tema della cultura afro ma anche quello dell'omosessualità, oltre che per l'eccellente fotografia di James Laxton. Per chi scrive, però, il film nominato agli scorsi Oscar maggiormente meritevole del riconoscimento più importante sarebbe stato Manchester by the Sea di Kenneth Lonergan, che è valso l'Oscar come migliore attore protagonista allo straordinario Casey Affleck e quello per la sceneggiatura originale allo stesso Lonergan.
Leggi anche:
Smetto quando voglio - Masterclass e Smetto quando voglio - Ad honorem
L'esordio di Sydney Sibilia tre anni fa con Smetto quando voglio aveva lasciato un segno forte. Costituendo una vera e propria boccata d'aria fresca e aprendo la strada a una rinascita del cinema di genere italiano lungamente attesa, cui poi avrebbero contribuito film come Lo chiamavano Jeeg Robot, Veloce come il vento, Perfetti sconosciuti e Mine. Quest'anno Sibilia, a distanza di nove mesi, ha proposto ben due nuovi capitoli della sua saga incentrata su degli improbabili ex ricercatori universitari squattrinati, Smetto quando voglio - Masterclass e Smetto quando voglio - Ad honorem, chiudendo una trilogia spassosa, convincente, certamente originale per il contesto produttivo italiano. E prendendosi anche qualche rischio in più sul piano della complessità della struttura narrativa.
Leggi anche:
-
Smetto quando voglio - Masterclass: quando il sequel diverte anche di più
-
Smetto quando voglio - Ad honorem: Lode ai Guardiani de La Sapienza
Logan - The Wolverine
Nell'ambito della produzione di cinecomics l'anno scorso la grande sorpresa era stato il divertente e irriverente Deadpool, di cui a giugno del prossimo anno vedremo il seguito con Ryan Reynolds sempre nei panni del protagonista. Nel 2017 invece è stato il turno di Logan - The Wolverine, il film di James Mangold che ha rappresentato un ottimo congedo dal cinema per Wolverine, puntando sulle affascinanti atmosfere del western crepuscolare e proponendo una versione del supereroe interpretato da Hugh Jackman mai così disillusa e disincantata. Con un budget di 97 milioni di dollari, ben più ristretto di quello di tanti altri film sui supereroi, Logan ha guadagnato 616 milioni in tutto il mondo. Come vedremo più avanti, ha ottenuto quasi la stessa cifra di Justice League, costando pressappoco tre volte di meno. Di gran lunga il più interessante, riuscito e maturo cinecomic dell'anno.
Leggi anche: Logan ci porta nel futuro di Wolverine e del mondo degli X-Men
La Bella e la Bestia
In attesa di sapere dove potrà arrivare Star Wars: The Last Jedi, che come vedremo più avanti ha avuto una partenza monstre al botteghino, il più grande successo dell'anno, forse anche un po' a sorpresa visto che è riuscito a scalzare agguerriti cinecomics e un franchise di richiamo come quello di Fast and Furious, è La Bella e la Bestia. Il remake live-action del celebre film d'animazione Disney attualmente è sia il film di maggiore successo negli Stati Uniti (504 milioni di dollari) che in tutto il mondo (1,26 miliardi di dollari l'incasso complessivo), oltre ad essere primo al box-office dell'anno solare in Italia, con una cifra davvero notevole per il nostro Paese: 20,5 milioni di euro. Alla Disney non possono che essere estremamente soddisfatti, nonostante il film abbia scaldato meno il cuore dei critici, che in gran parte lo hanno apprezzato senza però rimanerne particolarmente affascinati.
Leggi anche: La Bella e la Bestia: Disney gioca la carta della nostalgia
Guardiani della Galassia Vol. 2, Spider-Man: Homecoming e Thor: Ragnarok
Il 2017 per la Marvel è stato un anno davvero straordinario. Con l'imponente trittico composto da Guardiani della Galassia vol. 2, Spider-Man: Homecoming e Thor: Ragnarok, infatti, lo studio acquisito nel 2009 dalla Disney al box-office mondiale ha superato la ragguardevole cifra di 2,5 miliardi di dollari, battendo largamente il proprio precedente record di 1,9 miliardi ottenuto nel 2015 grazie all'uscita al cinema di Avengers: Age of Ultron e Ant-Man. Oltre che molto amati dal pubblico, i tre film in questione sono stati anche piuttosto apprezzati dalla critica e ognuno di loro si è attestato tra gli 840 e gli 880 milioni di incasso circa. Negli Stati Uniti il sequel di Guardiani della galassia è stato il terzo maggiore incasso dell'anno, il reboot di Spider-man il quarto e il terzo capitolo dedicato a Thor il sesto. In Italia, invece, nessuno di loro è entrato nella top 10: siamo sicuri però che alla Marvel e alla Disney non si saranno fatti grossi problemi a riguardo.
Leggi anche:
-
Guardiani della Galassia Vol. 2: salvare l'universo è un affare di famiglia!
-
Spider-Man: Homecoming: la sostenibile leggerezza di essere Peter Parker
Scappa - Get Out
Il film di Jordan Peele è forse il caso cinematografico più sorprendente dell'anno. Presentato con successo a gennaio al Sundance Film Festival di Robert Redford, è stato accolto molto calorosamente dalla critica a stelle e strisce e, sempre oltreoceano, ha avuto un notevole e inaspettato successo di pubblico: complice anche il sempre molto sentito tema del razzismo nei confronti dei neri intorno al quale ruota, questo godibile e appassionante thriller dal budget di 4,5 milioni di dollari ha guadagnato 175 milioni nei soli Stati Uniti e altri 78 nel resto del mondo. Ora, dopo essere stato inserito nella lista dei migliori dieci film dell'anno dall'American Film Institute e aver ricevuto candidature importanti ai Golden Globes e ai SAG (i tradizionali premi annuali assegnati dal sindacato degli attori cinematografici USA), c'è addirittura chi lo considera il favorito per l'Oscar al miglior film.
Leggi anche:
Wonder Woman e Justice League
La risposta della DC alla Marvel quest'anno è arrivata con Wonder Woman e Justice League. Di Wonder Woman si è parlato molto, anche perché ruota attorno a una figura supereroistica femminile che presenta delle caratteristiche interessanti e diverse rispetto ai suoi "colleghi" uomini (sì forte e determinata, ma anche sensibile e sensuale); il film di Patty Jenkins ha sorpreso per il successo commerciale (821 milioni di incasso worldwide che lo pongono sugli stessi livelli dei tre film Marvel di cui si è parlato prima) ed in generale è piaciuto anche alla critica. A deludere, non solo sul piano qualitativo ma anche economico, è stato invece Justice League, quella che doveva essere la carta vincente in casa Warner/DC per contrastare il potere degli Avengers. Il film di Zack Snyder, però, si è dovuto accontentare di un incasso complessivo inferiore ai 640 milioni, circa 230 in meno rispetto al già ampiamente criticato Batman v Superman: Dawn of Justice dello scorso anno. Per ora la lotta tra DC e Marvel rimane impari, ma il caso Wonder Woman e il recente coinvolgimento artistico di Joss Whedon in futuro potrebbero cambiare le cose. Staremo a vedere.
Leggi anche:
-
Wonder Woman: una rivoluzione gentile senza il coraggio della meraviglia
-
Wonder Woman è l'ambasciatrice di una rappresentazione femminile in continua evoluzione
-
Justice League: Warner e DC provano a rifare gli Avengers, ma riescono solo in parte
Dunkirk
Uscito un po' in tutto il mondo a luglio e arrivato in Italia a fine agosto, Dunkirk è in assoluto uno dei film più apprezzati di questo 2017. Ottimo successo di pubblico (costato 100 milioni, ne ha incassati 525 a livello internazionale) e lodato dalla stragrande maggioranza della critica, la nuova fatica di Christopher Nolan ha colpito per diversi aspetti, ma soprattutto per la straordinaria abilità del regista britannico di trascinare di peso lo spettatore nel cuore della battaglia attraverso una messa in scena potente e raffinata. Chi ha avuto la possibilità di vederlo in Imax 70 mm o anche solo in 70 mm certamente avrà vissuto un'esperienza sensoriale e visiva fuori dal comune. Negli ultimi sei mesi se ne è detto e scritto molto e certamente continueremo a sentirne parlare in questo periodo di awards season e classifiche di fine anno.
Leggi anche:
-
Dunkirk: il capolavoro di Nolan ci racconta la guerra attraverso la speranza
-
Dunkirk: l'atipico war movie di Christopher Nolan per celebrare l'essere umano
Gatta Cenerentola
Insieme ai due film della saga di Smetto quando voglio di cui si è detto in precedenza, Gatta Cenerentola è l'unico titolo italiano presente in questa lista. In un anno in cui nel nostro paese non ci sono stati grandi casi cinematografici, il film d'animazione è stato certamente uno dei lavori più elogiati insieme ad A Ciambra di Jonas Carpignano e Sicilian Ghost Story di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza. Se gli ultimi due sono stati particolarmente apprezzati dalla critica internazionale ai tempi della presentazione al Festival di Cannes, il sorprendente e inventivo film d'animazione diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone non è stato da meno. Variety ad esempio, la più prestigiosa testata cinematografica statunitense, lo ha definito "uno dei migliori film d'animazione italiani degli ultimi anni", decantandone la creatività e la bellezza visiva. Lo scorso mese è stato ufficializzato che Gatta Cenerentola è entrato a far parte dei 26 titoli che potranno essere considerati dai membri dell'Academy per le nomination al miglior film d'animazione. Una gran bella soddisfazione, al di là di come andrà a finire.
Leggi anche:
Madre!
Il nuovo film di Darren Aronofsky, indiscutibilmente uno dei più talentuosi registi nordamericani emersi a partire dagli anni Novanta, è di gran lunga il più controverso e divisivo del 2017. Fin dalla proiezione in anteprima mondiale all'ultimo Festival di Venezia, tanto la critica quanto il pubblico si sono spaccati tra chi considerava Madre! una geniale e stratificata allegoria del mondo in cui viviamo, della creazione artistica e della vita e chi invece pensava fermamente che questa volta il cineasta newyorchese avesse perso la bussola rimanendo vittima delle proprie smisurate ambizioni. Probabilmente, come spesso capita, la "verità" tra affermazioni così forti sta nel mezzo: in ogni caso, comunque, sono da apprezzare il coraggio e la libertà di un autore dimostratosi ancora una volta in grado di rischiare, proponendo un film complesso che richiede allo spettatore un livello di concentrazione molto alto, oltre che auspicabilmente una seconda visione.
Leggi anche:
-
Madre!: Jennifer Lawrence potenza generatrice nell'opera estrema di Darren Aronofsky
-
Madre!: perché il controverso thriller di Aronofsky è un film da difendere a spada tratta
It
L'attesa per l'adattamento di uno dei libri in assoluto più amati e conosciuti di Stephen King era davvero molta. Considerato anche quanto accaduto qualche mese prima con la fallimentare trasposizione cinematografica de La Torre Nera nell'omonimo film interpretato da Idris Elba e Matthew McConaughey, i timori non potevano che essere giustificati. Poi invece il film di Andres Muschietti è arrivato al cinema e ha convinto i più, dimostrandosi per molti capace di discostarsi dal romanzo di partenza conservandone però allo stesso tempo alcuni aspetti precipui e rispettandone dunque la natura più profonda. Straordinario successo di pubblico negli Stati Uniti, ha incassato la bellezza di 327 milioni di dollari a fronte di un budget di 35 milioni ed è andato molto bene anche in Italia, dove al di là di ogni più rosea aspettativa ha sfondato quota 14 milioni, attestandosi attualmente come il quinto miglior incasso del 2017.
Leggi anche:
-
It: un horror spaventoso che tradisce il romanzo ma ne incarna lo spirito
-
It: 5 cose che potreste non aver notato nel film tratto da Stephen King
The Square
Nell'anno del settantennale del Festival di Cannes, in molti tra gli addetti ai lavori si sono dichiarati delusi dal livello qualitativo complessivo della più importante kermesse cinematografica del mondo. Essendo una ricorrenza così importante, ci si aspettava un maggior numero di film molto importanti, ma d'altronde, si sa, i festival inevitabilmente vanno ad annate e tutto banalmente dipende sempre da quali film siano finiti e pronti per essere visti nel preciso momento in cui una determinata manifestazione si svolge. Ad ogni modo, al di là, di quale possa essere il giudizio complessivo su Cannes 70, The Square di Ruben Östlund ha vinto meritatamente la Palma d'Oro ed è una satira graffiante e potente sull'arte e il mondo contemporanei, che si alimenta di alcune trovate esilaranti e sorprendenti. Nel caso in cui non lo aveste visto al cinema, recuperatelo assolutamente.
Leggi anche: The Square: satira, senso di colpa e arte contemporanea
Star Wars: Gli ultimi Jedi
Quando esce un film di Star Wars - e che piaccia o meno ormai ci stiamo già abituando a vederne uno all'anno - non può che essere considerato il più atteso in assoluto, per quello che la saga cinematografica creata da George Lucas rappresenta per decine e decine di milioni di spettatori di tutto il mondo. Dopo lo straordinario successo del 2015 di Star Wars: Il risveglio della forza e l'ottimo riscontro avuto lo scorso anno da Rogue One: A Star Wars Story, le aspettative per il film di Rian Johnson erano alle stelle. I fenomenali incassi (quasi 540 milioni di dollari in soli sei giorni di programmazione) sono stati solo una conferma di tutto questo e il film, piuttosto sorprendentemente, per ora sembra aver convinto più la critica che il pubblico. Si è già detto e scritto molto sulla bontà o meno dell'operazione di rinnovamento portata avanti da Johnson e siamo certi che se ne parlerà ancora.