Dal 2008 il Marvel Cinematic Universe è una parte integrante della cultura popolare mondiale, dagli esordi in apparenza modesti con Iron Man al successo fenomenale di Avengers: Endgame, il film che è riuscito a battere il record di Avatar. Sotto l'egida produttiva di Kevin Feige, la Casa delle Idee ha portato al cinema il proprio universo in tutte le sue forme, aggiungendo gradualmente quei pochi eroi i cui diritti cinematografici erano ancora in mano ad altri studios (Spider-Man è tornato all'ovile nel 2016, mentre i mutanti e i Fantastici Quattro debutteranno dopo la Fase 4). Con il franchise in continua espansione, abbiamo voluto rivisitarlo con i 15 migliori film Marvel finora, attraverso le prime tre Fasi del MCU.
15. Iron Man 3
A diversi anni di distanza il capitolo inaugurale della Fase Due, Iron Man 3, rimane il lungometraggio più controverso della Marvel, capace di scatenare l'ira dei lettori del fumetto a causa del suo uso "sacrilego" del Mandarino, storico avversario di Tony Stark. A conti fatti, però, l'operazione portata a termine da Shane Black e dal co-sceneggiatore Drew Pearce era la scelta più logica per portare sullo schermo in modo intelligente e provocatorio un personaggio le cui origini caricaturali lo rendono oggi un elemento problematico. Attingendo a piene mani dal proprio repertorio, Black firma un misto esplosivo di satira politica, buddy comedy e azione fumettistica, un film insolito ma anche riconoscibilmente parte del MCU e della saga di Stark nello specifico. Non per niente l'ultima battuta è: "C'è una cosa che non potrete mai togliermi: io sono Iron Man."
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14. Thor: Ragnarok
Tra il 2011 e il 2016 Thor è stato una sorta di pecora nera nella famiglia Marvel, principalmente a causa degli eccessivi schematismi del suo secondo film, esempio principale di cui si servono i detrattori dell'intero franchise per dimostrare che i registi non hanno alcun potere decisionale. Poi con Thor: Ragnarok è arrivato il neozelandese Taika Waititi, il quale ha dato un bel calcio - a volte letteralmente - al mondo del dio del tuono, con un'avventura spaziale che trasforma la distruzione di Asgard - il Ragnarök del titolo - in un'esplosione di colori e gag, pur non perdendo di vista i momenti più seri (vedi l'ultima conversazione fra Thor e Odino). E mai uso della canzone Immigrant Song fu più pertinente.
13. Black Panther
L'impatto mediatico di Black Panther si è fatto sentire più negli Stati Uniti che nel resto del mondo, merito della comunità afroamericana che rappresenta una percentuale non indifferente del pubblico cinematografico statunitense e ha abbracciato pienamente il primo blockbuster con un cast quasi interamente all black. Tolto il furore per la rivalsa delle minoranze sullo schermo rimane comunque un film ammirevole, un thriller geopolitico dove l'avventura dal sapore internazionale incontra una riflessione non banale sulla condizione dei neri oggi, perfettamente in linea con la poetica personale del regista Ryan Coogler che parte dalle rivolte losangeline del 1992 per regalarci la risposta supereroistica al movimento Black Lives Matter tramite il conflitto tra T'Challa (Chadwick Boseman) e Killmonger (Michael B. Jordan). Wakanda forever!
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12. Avengers: Age of Ultron
Avengers: Age of Ultron è considerato a torto un "fallimento" della Casa delle Idee, per gli incassi inferiori rispetto al primo film (il quale però aveva ottenuto cifre da record, difficilmente superabili) e per la presunta rottura artistica tra la Marvel e Joss Whedon (in realtà i rapporti rimangono buoni, come si evince dalla presenza costante del regista alle première dei vari film). Due elementi che non dovrebbero influenzare la fruizione di un sequel ambizioso e perfettamente imperfetto, che sposa in toto la filosofia di Stan Lee relativa ai supereroi con superproblemi. Quanto al perfido Ultron (James Spader), criticato da alcuni fan perché sempre con la battuta pronta, diciamocela tutta: per quale motivo un'intelligenza artificiale megalomane, modellata sulla personalità di Tony Stark (e chi ha orecchie per intendere...), non dovrebbe fare ricorso all'ironia quando pensa di annientare l'intera razza umana?
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11. Captain Marvel
Captain Marvel è il primo film Marvel al femminile, davanti e dietro la macchina da presa, con l'atteso esordio di Carol Danvers (Brie Larson), un'avventura interplanetaria che ci porta alle origini del Marvel Cinematic Universe: siamo nel 1995, quindici anni prima del debutto di Iron Man, ed è l'incontro con Danvers a spingere Nick Fury a dare il via alla Avenger Initiative. Azione e pathos creano un'avventura all'insegna dell'umanità e del potenziale nascosto in ognuno di noi, aprendo vie intriganti per esplorare il passato, il presente e il futuro del franchise. Menzione speciale per il gatto Goose e per la CGI usata per ringiovanire Samuel L. Jackson e Clark Gregg.
10. Doctor Strange
Il mago della Marvel, interpretato da Benedict Cumberbatch, inaugura un nuovo lato strambo del franchise, simile alla componente cosmica ma ancora più folle sul piano visivo, grazie all'estro di origine horror del regista Scott Derrickson. Tali trovate stilistiche compensano una trama a tratti già vista - l'arco narrativo di Stephen Strange non differisce più di tanto da quello di Tony Stark - e pongono le basi per infinite potenzialità narrative all'interno del MCU. Notevole anche il modo in cui Doctor Strange devia dalla presunta "formula Marvel" per quanto riguarda lo scontro finale: il duello fra Strange e Dormammu è un piccolo gioiello di aspettative sovvertite.
9. Captain America: Civil War
La Fase Tre del MCU, conclusasi nel 2019, è stata inaugurata da Captain America: Civil War, lungometraggio che ha fatto storcere il naso ad alcuni per la scarsa aderenza alla storyline fumettistica, ma anche entusiasmato chi segue le vicende dei vari eroi Marvel sin dall'inizio. Messi in crisi a livello pratico e ideologico, gli Avengers si dividono con conseguenze poco piacevoli, e l'arco narrativo di Captain America, avviato nel 2011, si conclude in modo logico e non per forza ottimista. Oltre ai veterani, ammirevoli anche le due principali new entries: Black Panther, introdotto in questa sede prima del film di Coogler, e il nuovo Spider-Man, spettacolarmente interpretato da Tom Holland.
8. Spider-Man: Far From Home
Come chiudere la Fase 3 dopo i cambiamenti epocali in Avengers: Endgame? Con un'avventura volutamente più piccola, incentrata sull'eroe Marvel che più di tutti cerca di avere una vita normale: Peter Parker, protagonista di Spider-Man: Far From Home. Molti fan si sono lamentati della caratterizzazione di Peter nel MCU, a causa del suo rapporto con Tony Stark (a discapito dello zio Ben, finora mai visto nel franchise), ma la sua vacanza europea in compagnia di Nick Fury e Mysterio mette in evidenza quanto lui sia in grado di agire per conto proprio, imparando dagli errori passati per divenire l'eroe di quartiere di cui tutti abbiamo bisogno. E poi c'è quella rivelazione finale, che cambia per sempre le carte in tavola. Questo è davvero Spider-Man come non lo abbiamo mai visto prima.
7. Guardiani della Galassia Vol. 2
Uno dei luoghi comuni che circolano sui film della Marvel riguarda il presunto obbligo di collegare tutto alla trama orizzontale di turno, il che limiterebbe le scelte creative del regista. A contraddire apertamente tale supposizione ci pensa soprattutto questo sequel, ancora più folle, epico ed intimo del capostipite, palesemente e volutamente impostato secondo le volontà di James Gunn: ambientato pochi mesi dopo il primo episodio anziché tre anni dopo come vorrebbe la cronologia ufficiale delle uscite, Guardiani della Galassia Vol. 2 è completamente scollegato dalla storyline delle Gemme dell'Infinito, il film è tutto incentrato sulla famiglia, in tutti i sensi del termine. Eventuali rimandi al futuro riguardano comunque un ramo del franchise che è quasi interamente in mano a Gunn, e francamente non c'è di che lamentarsi: chi non vuole vedere Sylvester Stallone nei panni di un brigante spaziale?
6. The Avengers
Come si fa a portare al cinema una squadra la cui peculiarità è l'essere composta da eroi che fondamentalmente non dovrebbero stare nella stessa stanza? Semplice: si affida +The Avengers* a Joss Whedon. Veterano di storie corali e dinamiche conflittuali, nonché fan storico di tutto ciò che è Marvel (ha firmato un memorabile ciclo a fumetti degli X-Men), il creatore di Buffy - L'ammazzavampiri ha saputo trasformare quattro rami del franchise in una storia unica, che ti prende dal primo minuto e poi non ti molla più, fino alle promesse di avventure ulteriori. E se degli attori già abituati al MCU ci si poteva fidare, merita ogni elogio possibile una delle scelte di casting fatte proprio da Whedon: se dal 2012 a oggi i fan reclamano a gran voce un nuovo film su Hulk, interpretato da Mark Ruffalo, il merito è tutto suo.
5. Captain America: The Winter Soldier
La prima avventura in solitario di Steve Rogers (Chris Evans) era un omaggio sincero e spettacolare al decennio di nascita del personaggio. Per il secondo capitolo, Captain America: The Winter Soldier, ambientato ai giorni nostri, era necessario un approccio diverso: un thriller con elementi politici, basato sul ciclo narrativo di Ed Brubaker, e con la presenza altamente simbolica di Robert Redford. Azione e riflessione vanno di pari passo, restituendoci un ritratto tutt'altro che banale di un uomo le cui convinzioni, per quanto d'altri tempi, non sono affatto datate.
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4. Iron Man
Un eroe che pochi conoscevano. Un regista il cui film più noto era una commedia natalizia con Will Ferrell. Un attore principale i cui trascorsi giudiziari lo rendevano un elemento a rischio. Una casa di produzione che non aveva mai realizzato un lungometraggio in proprio fino a quel momento. Quattro ingredienti che hanno dato vita al Marvel Cinematic Universe rovesciando ogni aspettativa: il debutto sullo schermo di Tony Stark nel primo Iron Man è ancora oggi un'avventura spumeggiante, con il giusto equilibrio tra azione, humour e pathos (e la decisione molto saggia, divenuta il marchio di fabbrica della Marvel, di relegare le anticipazioni dei film successivi alla scena post-credits) e la presenza imprescindibile di Robert Downey Jr., volto storico del franchise, la cui mancanza si fa ineluttabilmente sentire.
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3. Guardiani della Galassia
"You're welcome.", recitava uno dei poster: prego. E da saei anni dall'uscita di Guardiani della Galassia il pubblico ringrazia, poiché una delle idee più improbabili della Casa delle Idee - un film incentrato su un team che anche i lettori dei fumetti conoscevano a malapena, e con "il ciccione di Parks and Recreation" (Chris Pratt) nel ruolo principale - si rivelò un successo strepitoso, capace di dimostrare che il potenziale della Marvel non si limitava alle storie terrestri degli Avengers. Merito soprattutto di James Gunn, il quale giustamente capì che l'elemento essenziale era rendere "umani", a livello di caratterizzazione, un procione parlante e un albero senziente che sa dire una frase sola. A sei anni di distanza la parola d'ordine è sempre la stessa: "Noi siamo Groot."
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2. Avengers: Endgame
"Ti amo 3000", dice Tony Stark nel messaggio olografico postumo con cui si congeda dalla figlia Morgan, nata nei cinque anni passati tra la Decimazione e il ritorno di tutte le persone eliminate da Thanos. Ma è anche l'addio, molto personale (la battuta è di ispirazione autobiografica), di Robert Downey Jr. al franchise che lo trasformato in una star planetaria, franchise che al ventiduesimo lungometraggio si reinventa in modo radicale: gli Avengers originali non ci sono più, e una nuova generazione di eroi ci accompagnerà da ora in poi. Avengers: Endgame sono tre ore di epica, risate e lacrime, culminanti nella sequenza che riassume tutte le potenzialità del MCU: portali che si aprono, vecchi amici che si riuniscono e Captain America che dice la frase che tutti aspettavamo, "Avengers, assemble!". Lo amiamo 3000.
1. Avengers: Infinity War
Ci ha conquistati subito con la sua ambizione e il suo coraggio. Parliamo di Avengers: Infinity War, primo tassello dell'atto finale della Infinity Saga, uno sforzo erculeo da parte di sceneggiatori e registi per riunire praticamente tutti gli eroi cinematografici della Casa delle Idee in un unico film, per scongiurare la minaccia rappresentata da Thanos. Il risultato è un cinecomic spiazzante, epico e coraggioso, dominato dalla presenza imponente di Josh Brolin nei panni del folle dittatore alieno che vuole annientare mezzo universo. Un'esperienza che lascia senza fiato e sarà probabilmente considerata una pietra miliare del genere negli anni a venire.
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