We are the second sons of the realm. Our worth is not given. It must be made
Con il secondo episodio di House of the Dragon, dal 29 agosto in esclusiva su Sky Atlantic e in streaming solo su NOW in contemporanea con gli Stati Uniti, entriamo nel vivo della storia e iniziamo a capire meglio le tematiche e le dinamiche che la avvicinano ma anche la differenziano rispetto alla serie madre Il Trono di Spade, che per otto stagioni ha impreziosito la programmazione di HBO con un fenomeno di livello mondiale. Uno degli aspetti che più incuriosisce di questo spin-off con i draghi è la storia circoscritta - almeno per il momento - ai Targaryen, con solo qualche accenno alle altre casate, che erano invece grandi protagoniste della serie originale. Tutti nella famiglia devono però sottostare a un potere più grande, che non sono i draghi, bensì la Corona.
House of the Dragon come The Crown
Ricordando le dinamiche raccontate splendidamente in The Crown, la serie Netflix sul regno di Elisabetta II d'Inghilterra, House of the Dragon fa proprio quell'insegnamento e lo traspone nelle atmosfere medievali e fantasy del mondo raccontato da George R.R. Martin. Tutti nella famiglia Targaryen devono sottostare alla Corona, perfino Re Viserys I, proprio come Elisabetta II. Viserys (Paddy Considine) tenta di "fare la Storia" nominando per la prima volta come erede la figlia femmina, Rhaenyra (Milly Alcock), ma questo provoca un grande sconvolgimento a corte e rende ancora più complicata e in pericolo la successione al trono di spade. Questo perché l'erede maschio avrebbe dovuto essere il fratello minore di Viserys, Daemon (Matt Smith, che in The Crown è stato il Principe Filippo nelle prime due stagioni), dall'indole folle e incontrollabile, poco avvezzo a regnare se non attraverso la guerra, e poco apprezzato dal Consiglio Ristretto di Approdo del Re. Viserys decide di nominare la figlia perché i figli maschi sono tutti nati morti, uccidendo infine di parto anche la povera regina Aemma.
House of the Dragon, la recensione: i draghi sono tornati. Sarà fuoco e sangue
Rhaenyra dal canto suo, nonostante la giovane età, ha già alcune idee molto chiare sul regno e vorrebbe essere presa maggiormente sul serio ma, in una società patriarcale come quella di Westeros, il suo destino sembra segnato, come le dirà l'amica d'infanzia Alicent (Emily Carey). Dovrebbe pensare a fare la moglie e sfornare figli, a saper comportarsi a corte, e non a imparare l'arte della guerra o a comandare. Alicent ha le proprie gatte da pelare: deve sottostare non solo alle leggi del regno ma anche a quelle del padre, il Primo Cavaliere del Re, sibillino e con un proprio piano personale, Otto (Rhys Ifans), che morta Aemma vuole far avvicinare la figlia al re rimasto vedovo e senza un erede maschio. A Rhaenyra anche la "Regina che non ha mai regnato" Rhaenys (Eve Best) dirà che "gli uomini preferirebbero distruggere Westeros a ferro e fuoco che lasciare che sia una donna a salire sul trono". Un destino a cui è dovuta sottostare lei stessa, accettando questo soprannome nonostante fosse la prima in ordine di dinastia a dover prendere il Trono, dato a Viserys perché era un uomo alla morte del nonno Jaehaerys I. Cerca così di controllare indirettamente ciò che accade tra i Targaryen unendosi in matrimonio a Lord Corlys, della storica casata Velaryon di pure origini valyriane (Steve Toussaint), che ha un posto nel Consiglio Ristretto. Proprio Corlys si sente un "secondo figlio" del regno che deve guadagnarsi il proprio posto ad Approdo del Re giorno dopo giorno, anno dopo anno, come confesserà a Daemon. Merito e diritto di nascita, due facce della stessa medaglia regale attualissime se pensiamo alla Corona d'Inghilterra.
House of the Dragon, il video del red carpet di Londra: ecco quante stagioni avrà la serie
Servire la Corona
A dragon's saddle is one thing, but the iron throne is the most dangerous seat in the realm
I Targaryen, come tutti i personaggi, come tutto il Regno, non servono i draghi, o gli antichi sette dèi ancora in vigore all'epoca, ma la Corona. Ogni decisione che viene presa è "per il bene del regno" e di quel Trono così scomodo e pericoloso. Proprio come in The Crown, spesso tutte queste responsabilità ed etichette si ereditano per diritto di nascita e non per merito (o per qualche intrigo di palazzo mal assortito, ma in realtà questi arriveranno 200 anni dopo in Game of Thrones). Rhaenyra dirà al cavaliere che ha scelto personalmente: "Chi vorrebbe vivere la mia vita, è perché non la vive davvero" a ricordarci tutto le volte che, tra tutti i personaggi di The Crown, Carlo e Margaret hanno meglio rappresentato il peso della corona sulle proprie spalle. "Quante volte questa famiglia può ripetere lo stesso errore" diceva la sorella sfortunata della regina Elisabetta, colei che avrebbe desiderato regnare e non ha potuto, avrebbe voluto scegliere chi sposare e non ha potuto. Carlo è destinato a vivere un'eterna vita in bilico, con la regina ancora in vita, e una successione che sembra non arrivare mai e intanto lo tiene in un limbo.
House of the Dragon: perché è lo spin-off ma anche il remake de Il Trono di Spade
Parallelamente in House of the Dragon Rhaenyra si trova in biblico tra il volere disperatamente il Trono, averlo ricevuto ufficialmente con tanto di giuramento dei Lord della Corte in presenza del padre, e il non essere sicura di ottenerlo. Non solo per le ingerenze dello zio con cui ha un rapporto conflittuale, ma soprattutto perché non è padrona del proprio destino. Nessuno dei personaggi lo è in House of the Dragon e nel mondo di Martin in generale, ma sono piuttosto in balia non tanto del favore degli dèi ma della macchina machiavellica che sono gli intrighi di palazzo e gli interessi della Corona. Se mai un giorno Viserys morirà - presenta i primi sintomi di una malattia che i fan di Game of Thrones conoscono bene ma per il momento non sembra dare segni di eccessivo cedimento - Rhaenyra si troverà in difficoltà perché non è detto che riesca a far rispettare il proprio diritto al Trono che il padre le aveva dato quand'era ancora in vita. Ricordate il detto? Al gioco del trono, o si vince...