House of the Dragon 2, la recensione del terzo episodio: la crisi di Daemon

Il terzo episodio della seconda stagione di House of the Dragon (2x03) ci mostra ancora di più gli schieramenti tra i Neri e i Verdi, i dissidi interni dei Targaryen ma soprattutto i confronti che porteranno a delle svolte decisive. Dal 1° luglio su Sky e NOW.

Daemon Targaryen ad Harrenhal.

I cannot promise to make you happy.

Un campo immenso nella campagna di Westeros e dei giovani cavalieri che si azzuffano e provocano a vicenda, per finire nel sangue. Inizia così il terzo episodio della seconda stagione di House of the Dragon (2x03), proprio come aveva fatto la premiere, facendoci credere di allontanarci dal fulcro dell'azione, ovvero Approdo del Re e Roccia del Drago, mentre in realtà è proprio lì che la storia ci (ri)porta, come solo gli americani sanno fare, a partire dallo showrunner Ryan Condal. Questa volta siamo dalle parti dei Tully e di Delta delle Acque, dove si alimenta la faida tra i Bracken e i Blackwood, divisi tra la fedeltà ai Verdi e ai Neri, ai due legittimi (o illegittimi) eredi al Trono. Ci viene mostrato il popolo per parlarci delle famiglie reali, anzi della famiglia, i Targaryen divisi tra le loro lotte intestine che in questo episodio, disponibile in esclusiva su Sky Atlantic e in streaming solo su NOW dal 1° luglio in contemporanea con gli Stati Uniti, fanno un ulteriore passo in avanti verso il sangue. L'articolo, lo ricordiamo, è no spoiler, ma vi invitiamo comunque a leggerlo dopo la visione dell'episodio.

Le uova di drago

House Of The Dragon 2X03 Phoebe Campbell Emma Darcy
Rhaenyra e Rhaena devono fare entrambe dei sacrifici per il bene del Regno

Tre sono i momenti significativi in questa terza puntata. Il primo riguarda l'incontro tra due donne fondamentali nella serie, che inizia con una "coppia" e finisce con un'altra. Dopo quanto accaduto alle rispettive parti della famiglia coi due infanticidi, e quanto sta accadendo tra le varie Case e i sudditi che giurano fedeltà all'una o all'altra parte, Rhaenyra (Emma D'Arcy) prende in mano la situazione e manda Daemon a presidiare Harrenhal perché potrebbe darle il controllo necessario per l'attacco all'altra fazione. Ecco però che arriva il sacrificio, che chiede non solo a se stessa: lascerà andare Joffrey, Jaecerys e Viserys al riparo dalla cugina, Lady Jeyne Arryn, che riceverà in cambio uno dei loro draghi a proteggere Nido dell'Aquila. Dopo aver perso un figlio, per proteggerli devi lasciar andare lontano gli altri, forse a Pentos, nel Continente Orientale, proprio dove è morta la madre di Rhaena (Phoebe Campbell), promessa sposa al compianto Luke, a cui viene chiesto di custodire le uova di drago.

House of the Dragon: guida a tutti i draghi della serie

Queste ultime, oltre ad un chiaro richiamo a Daenerys nella serie originale che molti anni dopo riporterà in vita queste creature leggendarie, rappresentano il futuro della Casa del Drago per mantenerne la dinastia: "Sii la loro madre, quella che io non posso essere". La Regina si riferisce non solo ai cuccioli ma anche ai propri figli. La sorella Baela (Bethany Antonia), invece, col suo Moondancer diviene un utile assetto sorvolando la strada che porta a Roccia del Drago, e per questo deve rimanere al fianco del promesso sposo, Jaeherys: "perché hai un drago", come le rinfaccerà Rhaena. Lo ricordiamo, il drago che sarebbe spettato a quest'ultima, quello della madre Laena, è stato "usurpato" da Aemond che l'ha reclamato, con le conseguenze che sappiamo.

Le visioni di Daemon

House Of The Dragon 2X03 Matt Smith
Daemon affronta il proprio passato nel castello di Harrenhal

Dopo due episodi in cui qualcuno si è lamentato del suo essere stato poco al centro della scena, Daemon (Matt Smith, meraviglioso in questo episodio) torna il focus della trama di House of the Dragon. Certo, ci chiediamo come siano possibili queste parole dato che è stato praticamente il (secondo) fautore della Danza dei Draghi dopo Aemond - il suo contraltare in un certo senso, come l'anagramma nel loro nome - con quanto compiuto nella premiere. Quel suo temperamento bellicoso ed impulsivo ora subisce un rovescio della medaglia: una volta che si ritrova ad Harrenhal, sede di Lord Simon Strong che giura immediatamente fedeltà a Rhaenyra pur di non venire ucciso e lo ospita nella fortezza, diviene vittima per la prima volta dei sensi di colpa e dei propri demoni. Tra le mura del castello, che divengono angoli sinistri e vicoli bui, dai quali può spuntare da un momento all'altro qualche presenza, dove si possono udire strani rumori in lontananza con eco spaventose ed inquietanti - la regia e la fotografia fanno un ottimo lavoro in questo senso - rivede alcuni fantasmi del proprio passato (non vi svegliamo chi, ma i fan rimarranno piacevolmente colpiti). Presenze che gli fanno mettere in dubbio le sue azioni e la sua anima tormentata e guerrigliera, che è il motivo principale per cui Viserys non lo aveva mai considerato come possibile erede al Trono di Spade.

Scontro tra fratelli nel terzo episodio di House of the Dragon 2

House Of The Dragon 2X03 Tom Glynn Carney Matthew Needham
Piededuro fa da (s)consigliere a Aegon

Mentre viene presentato un altro fratello Targaryen, questa volta un bastardo cioè un figlio illegittimo, tra l'alcol e il brusio al tavolo di una taverna, è ancora una volta in questi luoghi ameni che vengono rivelati i grandi disegni del mondo di George R.R. Martin. Torna il bordello quasi a chiudere un cerchio dal precedente episodio, dove ci erano state presentati i feticismi di Aemond (Ewan Mitchell) e il carattere impulsivo e poco lungimirante di Aegon II (Tom Glynn-Carney), attualmente sul Trono. Proprio i dissidi tra i due fratelli raggiungono l'apice in questa puntata e proprio in un bordello; dopo che il degno erede di Ditocorto, ovvero Larys 'Piededuro' Strong, gli ha messo la pulce nell'orecchio su alcune dicerie a Corte, ovvero sul fatto che sia controllato dalla madre e dal fratello, che è poi la verità come ben sappiamo. Bisogna trovare ovviamente un mondo per vendicarsi dell'umiliazione subita. Intanto i Concili Ristretti non fanno altro che ripeterlo ad entrambe le fazioni: è tempo di agire e non più di parlare.

House of the Dragon 2, la recensione del secondo episodio: inchiostro e sangue

Incontro tra sorelle

House Of The Dragon 2X03 Olivia Cooke
Olivia Cooke è elegante e immensa insieme a Emma D'Arcy in House of the Dragon

Proprio questo concetto sarà chiaro alla fine dell'episodio grazie all'incontro più elettrizzante che aspettavamo praticamente dal finale della scorsa stagione: quello tra le due Regine. Un evento significativo speculare al primo analizzato in questa nostra recensione. Un incontro girato a regola d'arte, con le candele, l'atmosfera religiosa quasi mistica e gli omaggi alle Septe della serie madre e di quella celebre walk of shame, grazie alle quali il mascheramento e il sotterfugio permette a due vecchie migliori amiche ora su fronti opposti di ritrovarsi e parlarsi finalmente a cuore aperto, da madri oltre che da donne adulte. Le due attrici sono davvero meravigliose e impagabili, facendo trasparire dalla voce e dai movimenti del corpo e del viso tutto ciò contro cui stanno lottando in quel mondo di uomini sia dentro che fuori dal loro cuore. Apparirà anche chiaro, dopo le carte messe finalmente in tavola da entrambe, il significato delle ultime parole di Re Viserys I ma allo stesso tempo apparirà altrettanto lampante come sia troppo tardi per tornare indietro. Perché siamo pur sempre nel sanguinolento mondo di Martin e non in una favola. A meno che non sia la favola dei Draghi.