Siete già in astinenza da House of the Dragon? Per i nuovi episodi ci vorrà un po', ma sappiate che Ryan Condal, co-creatore e showrunner della serie, è già al lavoro: proprio in questi giorni lui e il suo team di sceneggiatori stanno scrivendo la terza stagione di House of the Dragon. Ce lo ha detto lui stesso, in questa intervista fatta appositamente per parlare della conclusione del secondo ciclo di puntate.
"Stiamo scrivendo attivamente la terza stagione: ormai è tutto un'unica lunga storia!". Inevitabile chiedere, visto che in House of the Dragon 2 si sono presi diverse libertà rispetto a quanto scritto nel libro Fuoco e sangue di George R.R. Martin, se la serie in futuro divergerà sempre più dal testo. La risposta sembra quella di una sfinge, anche perché è venuta in merito a domanda diretta su quanto accaduto davvero a Sunfyre, il drago di Re Aegon II: "Una gigantesca porzione di chi vede la serie non ha letto il libro, quindi noi siamo nella posizione difficile di dover realizzare un adattamento pensato sia per questa parte di pubblico che per quella che invece conosce bene il romanzo".
Condal ha continuato: "Cerchiamo quindi di approfondire il più possibile i personaggi e allo stesso tempo essere fedeli a ciò che ha scritto George: dobbiamo cercare di far coesistere questi due elementi in armonia. Non è sempre possibile. Speriamo però che nel complesso la serie renda giustizia a Fuoco e sangue. Ciò che possiamo fare come adattatori è interpretare delle parti della storia, che al lettore sono state date come inequivocabili, sotto una luce nuova e sorprendente. Se nel libro una cosa è raccontata con una frase precisa, noi cerchiamo di mostrare i tre punti di vista che portano a quella frase, in modo da offrire un racconto più tridimensionale. Cerchiamo di dare più significati a ciò che nel libro spesso è solo accennato. Quando nel testo si dice che l'autore non sa come una cosa sia successa è lì che andiamo a lavorare. Nel libro si parte da A e si arriva a C: noi lavoriamo sul punto B".
Andiamo quindi ad analizzare punto per punto tutte le domande che il finale di stagione di House of the Dragon 2 ci ha lasciato: la spiegazione, dove possibile, ce la dà proprio Condal. Da qui in poi: ATTENZIONE SPOILER! Le prime due stagioni di Houe of the Dragon sono in esclusiva su SKY e NOW.
Quante stagioni avrà House of the Dragon e quanti episodi
Intanto partiamo dai meri numeri: quante stagioni avrà House of the Dragon? Fino a poco tempo fa sembrava assodato che sarebbero state cinque, invece Ryan Condal ci ha stupito: saranno quattro stagioni in tutto. Siamo quindi a metà. Le sorprese continuano anche sul fronte del numero degli episodi: come sappiamo, la prima stagione è composta da dieci puntate, mentre la seconda ne ha avute otto. Ebbene Condal ha detto, in modo non esplicito ma abbastanza chiaro, che si continuerà su questa rotta: anche le stagioni tre e quattro saranno quindi composte da otto episodi.
Per quanto riguarda l'altra domanda fatidica, ovvero quando uscirà la terza stagione di House of the Dragon, purtroppo sembra proprio non prima del 2026: Condal conferma infatti che la pre-produzione comincia in autunno, mentre la produzione a inizio 2025.
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Collegamenti tra House of the Dragon e Il Trono di Spade
In questa seconda stagione abbiamo visto diversi collegamenti con Il trono di spade, di cui House of the Dragon è il prequel, ambientato quasi 200 anni prima. Ce ne saranno ancora di più in futuro? Condal: "House of the Dragon è il prequel di quella che probabilmente è la più grande storia mai raccontata in televisione: ci devono quindi essere degli elementi che la leghino a Il Trono di Spade. Siccome i fatti avvengono molti anni prima e non può esserci più nessuno di House of the Dragon ancora in vita, abbiamo dovuto cercare altri modi per collegare le due serie. Questa è la storia della dinastia Targaryen: da come si è evoluta dalla vecchia Valyria alla ripresa del potere da parte di Aegon e le sue sorelle. Fino al periodo che vediamo noi, un periodo di autodistruzione che ha molto della tragedia shakespeariana: la Danza dei Draghi e la morte dei draghi, come sono raccontate in Fuoco e sangue".
"Non sappiamo esattamente come sono andate le cose in questa storia, ma sappiamo che alla fine non rimangono più draghi in vita nel mondo di Westeros, fino a quando non nascono i tre draghi di Daenerys. Questo è un elemento di contatto. Ci interessa molto capire come funziona all'interno del mondo creato da Martin l'idea del prescelto: come funzionano queste figure messianiche? Questa idea c'è in saghe come Harry Potter e Star Wars, ma all'interno del mondo di Martin che significa davvero? Nella sua scrittura raramente queste figure sono bianche o nere: sia in Il Trono di Spade che in House of the Dragon le storie tendono ad avvertirci dei pericoli del potere e delle persone che lo ottengono. In questa stagione abbiamo visto Rhaenyra convincersi di essere la prescelta: suo padre ha scelto lei, è predestinata. Vedremo come questo influenzerà il resto della guerra".
Come si è evoluta Rhaenyra nella seconda stagione
Ed entriamo quindi nel vivo della spiegazione del finale di House of the Dragon 2: intanto, come si è evoluta Rhaenyra (Emma D'Arcy) in questo ciclo di epsiodi? La parola a Condal: "Crescita a volte non significa crescita in positivo. Rhaenyra è una contestatrice del suo stesso trono, ma è anche una donna. E un grande motivo del fatto che sia una contestatrice è proprio perché è una donna. Queste cose vanno insieme. Si è chiesta come poter dimostrare di essere un successore degno. Siccome Viserys le ha raccontato della Canzone del Ghiaccio e del Fuoco si è convinta di esserlo: lui le ha dato la sicurezza di essere la prescelta. Quindi in questa stagione ha cominciato a cercare segni che confermassero questa cosa. E cercare segni che confermino il proprio potere spesso è una strada pericolosa".
Che leader sarà quindi Rhaenyra? Migliore degli altri che si contendono il Trono di Spade? "Rhaenyra è ambivalente: da una parte pensa al futuro, a un disegno più grande, dall'altra anche lei vuole il potere per sé. È così che scrive Martin: tutti i suoi personaggi hanno dei momenti di altruismo, ma sono anche egoisti. Tutti vogliono fare ogni cosa necessaria per avere una posizione di potere. E in nome di questo sono pronti a giustificare molte delle proprie azioni".
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Il rapporto tra Rhaenyra e Daemon
Una delle grandi incognite della seconda stagione di House of the Dragon è stato Daemon Targaryen (Matt Smith): lo sposo e zio di Rhaenyra, ancora arrabbiato con il fratello, Re Viserys I (Paddy Considine), per non averlo mai considerato come suo successore. In questi episodi ha abbandonato presto la sposa per andare ad Harrenhal: ufficialmente per radunare un esercito da schierare contro i Verdi, in realtà per capire cosa fare. Riconoscere Rhaenyra come regina? O reclamare il trono per sé? Dopo diverse ore di riflessioni e di visioni ha preso una decisione: si è inginocchiato e ha giurato di mettere la moglie sul Trono di Spade.
A che punto è quindi ora il rapporto tra Rhaenyra e Daemon? Condal: "Sono stati separati per la maggior parte della stagione e volevamo vedere come sarebbero evoluti in modo indipendente. Anche se non hanno interagito molto, le loro azioni e decisioni hanno influenzato quelle dell'altro: lo abbiamo sottolineato anche con il linguaggio del cinema. Questi due personaggi sono fortemente connessi, anche quando non sono nella stessa stanza".
E per quanto riguarda le visioni, perché tenere così a lungo un personaggio fondamentale fermo ad Harrenhal? "Era importante che Daemon facesse esperienza di umiltà: ciò che ha vissuto nel corso di questa stagione lo ha portato a inginocchiarsi a Rhaenyra e riconoscerla come regina, giurandole la sua fedeltà. Doveva arrivarci da solo: doveva evolvere. Adesso è molto più pericoloso perché è concentrato su un obbiettivo preciso: mettere Rhaenyra sul trono. È come se ora avesse un potere e credesse totalmente in se stesso e in lei. La visione gli ha fatto capire che Viserys non diceva cose senza senso: ha capito che c'era un nesso tra ciò in cui credeva il fratello e la sua convinzione che la sua dinastia sia eccezionale".
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Cosa significa la visione di Daemon?
E a proposito del soggiorno al castello di Harrenhal, che significa la visione di Daemon? Per Condal è stato un punto cruciale, perché si vede anche Daenerys Targaryen: "Daemon non ha idea di chi sia Daenerys: per lui potrebbe essere una figlia futura che avrà con Rhaenyra, che farà nascere tre draghi. Non lo sa. Ma sente che queste cose gli vengono mostrate per un motivo preciso. Rhaenyra è convinta di essere il principe promesso e ora se ne è convinto anche Daemon: lo vediamo nell'episodio 8, glielo dice proprio lui, in Alto Valyriano. Per noi poi era importante che lui vedesse l'immagine di Daenerys per creare un collegamento tra le serie. Anche l'immagine di Corvo di Sangue è una specie di tessuto connettivo. Ed è anche un easter egg per i fan".
La magia in House of the Dragon
In House of the Dragon 2 abbiamo visto molta magia, qualcosa che in Il trono di spade c'è, ma in misura minore. Come mai? "Questo è un mondo ancora ricco di magia e volevamo onorare ciò che Martin ha creato. Nei libri ha sempre detto chiaramente che ogni volta che un drago muore viene persa della magia. Quindi, con tutti questi draghi ancora in vita, quello di House of the Dragon è un mondo ricchissimo di magia. Anche Daemon, con tutto quello che ha visto, non può più negarne l'esistenza. Vedere cosa succederà lo ha cambiato".
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Il rapporto tra Rhaenyra e Alicent
Un altro rapporto fondamentale è quello tra Rhaenyra e Alicent (Olivia Cooke): amiche da ragazze, sono diventate le regine delle rispettive fazioni che si combattono, i Neri e i Verdi. In questa seconda stagione hanno soltanto due scene insieme, ma sono tra le più importanti in assoluto. A che punto è la loro relazione? Condal: "Tra loro c'è sempre stata questa dinamica di donne potenti che si dividono lo spazio in un mondo patriarcale che le vede in un certo modo. Rhaenyra è ovviamente la scintilla della ribellione contro una società maschio-centrica, mentre Alicent sostiene il potere maschile. Alicent in questa stagione si è resa conto che ha usato tutto il proprio potere e la sua vita per mettere sul trono il figlio e ormai ha svolto la sua funzione. Non ha più potere. Ha capito di aver dedicato tutta la propria esistenza a qualcosa che l'ha svuotata. Ora si chiede chi vuole essere. Si chiede quale sia il suo ruolo in questa storia".
E qual è? "Sia Alicent che Rhaenyra hanno compiuto un'importante evoluzione in questa stagione. Alicent è cambiata ancora di più, anche se il suo è stato un cambiamento sopratutto interiore. L'abbiamo lasciata mentre guarda l'orizzonte e, a proposito, in quella scena non ci sono effetti speciali: è un vero tramonto in Galles. Quando Geeta Patel e Catie Goldschmidt, la direttrice della fotografia, ci hanno mandato il girato non potevamo crederci: sembrava un dipinto! Comunque: Alicent in un certo senso adesso è libera, anche se deve compiere un tradimento ai danni della sua famiglia. Lei crede che sia un sacrificio in nome di un bene più grande".
Helaena Targaryen
Tra le libertà più grandi che si sono concessi Condal e i suoi sceneggiatori c'è l'evoluzione di Helaena Targaryen (Phia Saban): nel libro dopo che il figlio viene ucciso cade in uno stato catatonico e fa poco altro. Nella serie invece è un personaggio molto più interessante che, ormai lo abbiamo appurato, è in grado di vedere il futuro. Come hanno lavorato su Helaena? "Succederanno tante cose e per ora non ne possiamo ancora parlare. Ma posso dire che eravamo molto interessati a espandere la storia dei personaggi della famiglia di Alicent. In questa stagione abbiamo nominato il personaggi di Daeron, l'amato Daeron, che avrà molto tempo sullo schermo. Anche Aegon e Aemond hanno il loro spazio: sono maschi, cavalcano i draghi, sono guerrieri. Ma Helaena per noi è sempre stata molto affascinante perché è una specie di tabula rasa: abbiamo scelto un'attrice fantastica per interpretarla, Phia Saban, e amiamo la sua interpretazione".
"Ci intriga scoprire chi sia questa persona. Amavamo l'idea che Viserys fosse ossessionato dal potere dei sogni tramandato dalla famiglia Targaryen: era ossessionato dall'esserlo lui stesso. E poi, senza che nessuno ci presti troppa attenzione, sua figlia, proprio sotto il suo naso, ha davvero il potere di vedere il futuro. Nessuno si è curato troppo di lei, ma ora stanno cominciando a notare questa sua abilità e lei stessa sta cominciando a capire come esercitarla, a interpretarla meglio. All'inizio ha una specie di input che non sa come decifrare, fino a quando le cose non succedono. Adesso però sa cosa significano questi input e lo capiamo grazie alla conversazione che ha con Aemond. Il suo potere si sta evolvendo. È stata sottoposta a una grande pressione psicologica, non soltanto a causa della grave perdita che ha subito all'inizio della stagione, ma anche per quello che sta succedendo attorno a lei. I momenti di stress possono far emergere delle cose, che ci si creda o no".
Rhaena Targaryen avrà un drago?
Un'altra grande libertà è aver, forse, eliminato un personaggio: nel libro il drago Sheepstealer è reclamato da una ragazza senza nobile discendenza, Nettles. Nella serie invece sembra proprio che sarà Rhaena Targaryen (Phoebe Campbell) a reclamarlo: la vediamo infatti seguire le sue tracce per provare a cavalcarlo. Sarà così? Lo showrunner: "Amiamo Rhaena e l'abbiamo pensata fin dall'inizio come un personaggio che può mostrarci cosa significa crescere nella famiglia Targaryen senza un drago. Pensiamo anche al percorso di Aemond. Rhaena vuole disperatamente avere un drago ed è pronta a rischiare qualsiasi cosa per riuscirci. La parte più divertente di Fuoco e fiamme è l'interpretazione di una storia che i suoi tre stessi narratori non sono sempre d'accordo su come raccontare: quindi ci possono essere diverse letture degli stessi fatti. Noi cerchiamo di dare la nostra, chi legge il libro ha quella del libro. La storia di Rhaena è una di queste interpretazioni interessanti che possiamo offrire: non facciamo queste cose con leggerezza o senza pensarci molto. Molti di questi cambiamenti li abbiamo pianificati con grande anticipo".
Chi ha rapito Otto Hightower?
Una delle domande più immediate che ci lascia il finale di House of the Dragon 2 è chi abbia rapito Otto Hightower. Aveva parlato di Triarchia: che siano stati i pirati? Oppure Laris Strong, che Aemond aveva incaricato proprio di rintracciare lo zio, per ridargli la posizione di Mano del Re? Su questo purtroppo lo showrunner può dire pochissimo: "Non ne possiamo ancora parlare, ma posso dire che riavremo Rhys Ifans nella terza stagione: la storia di Otto ha ancora molto da offrire".
Chi è Sharako Lohar?
E a proposito di Triarchia: abbiamo conosciuto l'ammiraglio dei pirati Sharako Lohar. Nel libro è un uomo, nella serie è interpretata dall'attrice trans Abigail Thorn. Come mai questa scelta? Condal: "Volevamo creare un personaggio molto esuberante. La Triarchia offre una lunga schiera di pirati particolari. Nel libro è un personaggio minore, ma avevamo bisogno di una figura che ci accompagnasse nell'esplorare questa terza fazione che si mette in mezzo tra Verdi e Neri. Il suo rapporto con Tyland Lannister e la sua flotta sarà importante. Abbiamo sempre pensato al personaggio di Sharako come donna. Ciò che è interessante è che noi spettatori la vediamo con una lente moderna, i personaggi invece la vedono con una mentalità medievale. È una delle persone più potenti della Triarchia: è lei che guida la flotta, quindi, anche se è una donna, deve presentarsi in un certo modo, perché ha a che fare soprattutto con uomini".
Ser Criston Cole
Un altro personaggio che si è evoluto molto nella seconda stagione è Ser Criston Cole: nel finale lo vediamo dare un monologo emozionante. A che punto è arrivato? Lo showrunner: "Criston è in un momento cupo alla fine della stagione. Ha combattuto, ha visto Vhagar in azione, ha visto cosa succede agli uomini che vengono colpiti dai draghi. Ha capito che molto probabilmente il suo destino sarà terribile e soprattutto che l'intera guerra avrà ripercussioni tragiche. Visto che è uno stratega, Riposo del corvo gli ha fatto capire su piccola scala cosa succederà a Westeros a causa della lotta tra draghi. Nella scena dell'ottavo episodio è senza armatura: è come se si fosse messo a nudo. Fabien Frankel è un grande interprete: il suo personaggio ci è stato presentato come un villain, ma ora lo vediamo con occhi diversi. Come è successo con Jamie Lannister: alla fine abbiamo scoperto di avere in comune con lui molto più di quando credessimo".
I Semi di drago: Addam, Hugh e Ulf
In questa seconda stagione è stato dato anche buono spazio a nuovi personaggi: Addam di Hull, Hugh Martello e Ulf il bianco. Abbiamo infatti scoperto che sono Semi di drago, ovvero bastardi Targaryen, che alla fine hanno reclamato dei draghi. Perché era importante approfondire anche le loro storie? Condal: "Volevamo dare loro un background e del tempo sullo schermo, in modo che gli spettatori imparassero a conoscerli. Così, quando provano a reclamare i draghi, possiamo empatizzare con loro e capire da dove vengono. Hugh e Addam inoltre ci aiutano a comprendere il punto di vista del popolo e il ruolo che ha in questa guerra. Queste sono le persone che risentono per prime della Danza dei Draghi".
E a proposito di draghi: ne vedremo altri? Lo showrunner: "In questo mondo ci sono più draghi in vita di quelli che abbiamo visto. Magari li abbiamo nominati, ma non li abbiamo ancora visti".
La Battaglia del Condotto
Diversi fan sono rimasti delusi dal finale di House of the Dragon 2 perché si è conclusa con una promessa di scontro. In particolare tutto sembrava far pensare alla Battaglia del Condotto. Condal conferma che arriverà molto presto nella terza stagione: "Arriverà molto presto: abbiamo creato l'anticipazione. La serie non può uscire ogni anno perché richiede troppo risorse: costumi, effetti speciali... Ogni volta è come fare più film tutti insieme. Ma diciamo che la Battaglia del Condotto sarà una delle cose più grandi mai viste in questa saga televisiva".