Non eravamo pronti per questa puntata. Anche chi ha letto il libro, pur se più preparato, di fronte alla violenza del quarto episodio di House of the Dragon 2, Il drago rosso e il drago dorato, deve necessariamente aver provato più di un brivido. Il titolo già fa capire che siamo in piena Danza dei draghi: la seconda stagione è su Sky e NOW dal 17 giugno, ma è da questa settimana che si entra davvero nel vivo di quella che è una guerra senza esclusione di colpi.
Del resto era chiaro dalla conclusione del capitolo precedente che lo scontro fosse ormai a un passo: Rhaenyra (Emma D'Arcy) ha giocato il tutto per tutto andando a parlare di nascosto con Alicent (Olivia Cooke) nella chiesa di Approdo del Re, rischiando di farsi catturare dal nemico. Un confronto andato però a vuoto: pur venendo a conoscenza della Canzone del Ghiaccio e del Fuoco, ovvero il sogno-profezia di Aegon I, la Regina dei Verdi non è disposta a tornare indietro. Suo figlio, Aegon II, è Re. E così deve essere. Sono molto lontani i tentativi di pace del (mai abbastanza) compianto Re Viserys I.
Andiamo quindi ad analizzare nel dettaglio Il drago rosso e il drago dorato, che prevede, ovviamente, la presenza di più di un drago. Ma anche un approfondimento su quanto stia accadendo a Deamon (Matt Smith) nelle stanze spettrali di Harrenhal, in cui si sta confrontando con i propri sentimenti contrastanti: da una parte non vuole il trono, dall'altra non può accettare che vi sieda qualcuno che non abbia il suo sangue Targaryen puro. Quindi ecco gli easter eggs del quarto episodio di House of the Dragon 2.
Da qui in poi ATTENZIONE SPOILER!
La sigla di House of the Dragon 2
Probabilmente ci avete fatto caso, visto che ormai, anche grazie a questi nostri approfondimenti, siete abituati a fare attenzione alla sigla di House of the Dragon 2, ma in ogni caso lo diciamo: ai ricami si sono aggiunti due dettagli abbastanza macabri. Ovvero: i corpi senza vita, e impiccati, di Sangue e Formaggio, gli assassini del Principe Jaehaerys Targaryen, e quello del bambino, ritratto con la testa ricucita al collo, come lo abbiamo visto nell'episodio precedente, in cui c'è stato proprio il suo funerale.
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Cosa fa Daemon ad Harrenhal?
È ormai da qualche episodio che se n'è andato, lasciando Rhaenyra in preda al dubbio: ma cosa fa Daemon ad Harrenhal? Ok, è andato a conquistare il castello più grande di Westeros e un punto strategico da cui attaccare con i draghi, ma al momento sembra più impegnato ad affrontare visioni che non soldati. Lo avevamo infatti lasciato parlare con la versione adolescente di sua moglie, interpretata di nuovo da Milly Alcock, e lo ritroviamo ancora a colloquio con lei.
Questa volta Daemon la vede seduta sul Trondo di Spade: la ragazza gli parla in Alto Valyriano. E nel farlo indossa la corona del padre, che fu indossata precedentemente da Re Jaehaerys, e lo stesso vestito che la sua versione adulta ha nell'ultimo episodio della prima stagione. Re Aegon II, invece, indossa la corona di Aegon Il Conquistatore: questi ornamenti dicono molto delle rispettive fazioni. I Neri discendono da una stirpe di re che hanno cercato la pace, mentre i Verdi sono, all'opposto, più inclini al conflitto.
In questo confronto con la visione della giovane Rhaenyra, Daemon rende evidente anche il suo impulso, per nulla segreto, di prendere il posto della moglie come Re. E, se ci pensate, qui c'è una sorta di collegamento con Il trono di spade: proprio davanti al trono, secoli dopo, Jon Snow ucciderà Daenerys Targaryen. Anche loro sono zia e nipote. Insomma, una dinamica che si ripete. Anche perché, quando si sveglia, l'uomo crede di avere del sangue sulle mani: quando guarda meglio è scomparso. Ma, effettivamente, si è macchiato di più di un crimine. Si tratta quindi di senso di colpa per le azioni passate, oppure è un'anticipazione di qualcosa che sta per succedere?
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Chi è Oscar Tully
In questo episodio vediamo anche Oscar Tully, interpretato da Archie Barnes: si tratta di un membro della Casata Tully che, anche nei secoli successivi, ha sempre un ruolo importante nell'epopea creata da George R.R. Martin.
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Il modellino di Balerion
Una delle scene più agghiaccianti viste fino a ora in questa seconda stagione di House of the Dragon è la distruzione del modellino di Viserys I da parte di Aegon II. Qui vediamo che Alicent che ha in mano la statuetta di Balerion, il drago cavalcato dal marito recentemente scomparso e che, proprio lei, gli aveva porto in passato. La donna la lascia cadere e così facendo la statuetta del drago si spezza un'ala: è un'altra sottolineatura di come, nonostante sia morto appena due settimane prima, il regno di pace di Viserys I sia definitivamente concluso.
Chi è Lord Gunthor Darklyn di Duskendale
Nel frattempo i Verdi non sono rimasti fermi: Ser Criston Cole è partito da Approdo del Re al comando di un esercito per conquistare Riposo del Corvo, a nord-ovest rispetto a Driftmark e a nord-est rispetto a Duskendale. Proprio qui Lord Gunthor Darklyn, signore di Duskendale e a capo della Casata Darklyn, si rifiuta di allearsi ai Verdi, arrivando a sputare su Cole. Il quale lo decapita e intima ai suoi sudditi di giurare fedeltà a Re Aegon II, altrimenti faranno la stessa fine. Duskendale passa quindi con i Verdi.
Casa Stokeworth e Casa Rosby
Se guardiamo con attenzione gli scudi dei soldati che accompagnano Cole possiamo riconoscere i simboli di due casate in particolare: Casa Stokeworth, il cui vessillo è verde con una pecora, e Casa Rosby, i cui colori sono bianco e rosso. I Rosby sono tra i primi ad aver giurato fedeltà ai Targaryen durante la Guerra di Conquista. Entrambe si trovano a nord di Approdo del Re.
Il teschio di Meraxes
Quando Rhaenyra e Jacaerys parlano, vediamo finalmente bene il teschio di drago che si trova a Roccia del drago: si tratta del teschio di Meraxes, drago cavalcato da Rhaenys Targaryen (un'altra, moglie e sorella di Aegon Il Conquistatore). Capiamo che si tratta di lui perché ha l'orbita danneggiata: Meraxes fu infatti ucciso da una lancia conficcata nell'occhio.
Sunfyre il Dorato: il drago di Aegon II
Finalmente vediamo Sunfyre il Dorato: il drago di Aegon II. Il simbolo dei Verdi è un drago d'oro su sfondo, appunto, verde: si tratta proprio di Sunfyre. Il Re, dopo che tutti, anche sua madre, gli hanno detto che da lui nessuno si aspetta che faccia nulla, decide quindi di andare in battaglia. Prima di prepararsi beve vino da un bicchiere su cui c'è un drago dorato in rilievo: alzandosi lo fa cadere e va in mille pezzi. Vediamo quindi i frammenti di vetro color oro sul pavimento: un'altra immagine simbolica, che anticipa cosa sta per succedere.
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Battaglia di Riposo del Corvo
Come dicevamo, Ser Criston Cole e i suoi arrivano a Riposo del Corvo: dopo aver saccheggiato Duskendale, tendono qui una trappola ai Neri. Lord Staunton fa chiudere tutte le entrate a Riposo del Corvo, ma Cole dà fuoco ai campi e manda un corvo a Roccia del Drago, per chiedere l'aiuto di Rhaenyra Targaryen. A mobilitarsi per aiutare Lord Staunton è però Rhaenys Targaryen (Eve Best), la Regina Che Non Fu Mai, a cavallo del drago Meleys, la Regina Rossa. Cole e i suoi erano pronti all'arrivo di un drago: infatti sono armati di frecce e scorpioni.
Sul campo di battaglia arrivano però anche altri due draghi: Vhagar, il drago di Aemond Targaryen (Ewan Mitchell), e, come dicevamo, Sunfyre di Re Aemond II. Meleys e Rhaenys riescono a fronteggiare Sunfyre, ma poi accade l'impensabile: Aemond, volutamente, attacca con il suo drago il fratello. Si concentra quindi su Meleys e l'attacco porta alla morte di Rhaenys Targaryen e del suo drago.
Vediamo quindi che Aemond e Cole corrono nel punto in cui è precipitato Aegon II con il suo drago: è chiaro che i due stavano complottando alle spalle del Re, ma certo non si aspettavano che sarebbe arrivato sul campo di battaglia. Aemond ha però deciso, probabilmente d'impulso, di uccidere il fratello. La domanda ora è: Ser Criston Cole appoggerà (e coprirà) il gesto di Aemond?