Hotspot - Amore senza rete, recensione: una rom-com sorretta da Denise Tantucci e Francesco Arca

Napoli, e poi gli opposti che si attraggono e il wi-fi che non funziona: Hotspot - Amore senza rete, l'innocua (e forse poco spontanea) commedia romantica di Giulio Manfredonia. Al cinema dal 6 giugno.

Denise Tantucci e Francesco Arca, protagonisti del film

Pur ancorato ad una nostra identità, Hotspot - Amore senza rete di Giulio Manfredonia si rifà alle commedie romantiche americane, sia per l'approccio che per gli archetipi, spesso simili ai cliché (con tanto di citazione diretta ad Harry ti presento Sally). Ovvio, un approccio dedito all'intrattenimento, e pensato per un film da vedere in totale spensieratezza (di tangibile c'è poco, ma quel poco merita un'occasione). Nessun volo pindarico, ma una storia che punta al romanticismo, con note che strizzano l'occhio alle inflessioni contemporanee. Su tutte, l'ossessione per l'apparenza e per la perfezione, e su quanto sia complicato trovare, oggi, un posto nel mondo.

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Francesco Arca e Denise Tantucci in Hotspot

Scritto da Mauro Graiani e Roberto Proia, su soggetto dello stesso Proia, Hotspot - presentato come evento speciale ad Alice nella Città 2023 - ha l'ambizione di porsi come una rom-com dura e pura, rifacendosi ad un approccio che arriva direttamente dagli Anni Ottanta e Novanta. Legandosi in questo caso alla magia perpetua di una città unica: Napoli. Il risultato? Altalenante, se non fosse per il coinvolgimento di una coppia che colpisce, e se non fosse per lo spirito leggero che sembra non badare troppo all'apparenza (perfetto per un pubblico ampio).

Hotspot, se il wi-fi non funziona...

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Gli opposti si attraggono?

Come in ogni commedia romantica che si rispetti, in Hotspot non mancano gli opposti che si attraggono. Al centro del film ci sono Tina (Denise Tantucci), ballerina con il sogno di diventare professionista, e poi Pietro (Francesco Arca), fascinoso broker finanziario (a proposito di cliché anni Novanta). I due si incontrano (strano ma vero!) per caso: Tina, al gate di un volo che la porta a Londra, non riesce ad inviare una mail per iscriversi ad un'importante audizione. Il wi-fi non funziona e i giga sono finiti. In soccorso arriva proprio Pietro, che tramite l'hotspot dell'iPhone le condivide i dati di connessione. Tac, mail inviata e scintilla scoccata. Tuttavia, i due si perdono di vista. Nonostante questo, qualche giorno dopo, il telefono di Tina si ricollega con l'iPhone di Pietro.

Una rom-com innocua

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Francesco Arca e Denise Tantucci e la loro rom-com

A più riprese, e dietro il lato più emozionale, Hotspot - Amore senza rete sposta l'attenzione su quelle che definiremo "le cose importanti della vita". La carriera professionale, le aspirazioni di vita, i sogni, i compromessi che siamo disposti ad accettare, per compiere quel giro che andrà poi a definire le nostre strade professionali e private. Il film di Manfredonia, in questo caso, ha l'obbiettivo non dichiarato di mettere in discussione tutto, puntando al sentimento massimo: l'amore. Attorno ad esso viene costruita l'impalcatura di una commedia dai toni pastello, ironica ma probabilmente fine a sé stessa, e senza una vera e identificativa vocazione, se non per quella che si rifà intelligentemente ad una certa narrativa partenopea (con la centralità del Teatro San Carlo), pronta a sfociare nell'aspetto fiabesco della vicenda.

In apertura di recensione parlavamo di quanto la coppia protagonista sia l'elemento distintivo (insieme a Napoli) di Hotspot: effettivamente Denise Tantucci e Francesco Arca sono ben amalgamati, e funzionano, tanto emotivamente quanto esteticamente. Ecco, se cercate un motivo per vedere Hotspot potrebbe essere rintracciabile proprio nella loro appassionata e coinvolta prova. Il resto? Considerando le diverse storyline e i diversi personaggi di fondo (citiamo lo zio di Tina, interpretato da Peppe Servillo), potremmo in qualche modo salvare la totalità di una commedia romantica innocua, che prosegue lineare lungo il suo scopo. Dall'altra parte, però, resta la sensazione che il continuo riflesso nei confronti dei grandi archetipi romantici abbiano penalizzato l'originalità di una storia che avrebbe potuto vivere di vita propria, senza inseguire pedissequamente un omaggio di cui il grande schermo (perché non far uscire Hotspot direttamente in streaming?) non sentiva l'impellente bisogno.

Conclusioni

Hotspot di Giulio Manfredonia parte da un pretesto interessante, e funzionale nell'ottica della commedia romantica. Denise Tantucci e Francesco Arca funzionano, peccato però che l'approccio da rom-com si perda in un film troppo derivativo e poco spontaneo, legandosi tra l'altro al formato televisivo, sia per toni che per messa in scena (eppure, almeno inizialmente esce al cinema). Suggestiva la cornice napoletana, bravi Denise Tantucci e Francesco Arca.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
2.5/5

Perché ci piace

  • Denise Tantucci e Francesco Arca funzionano.
  • La cornice napoletana.
  • Il pretesto...

Cosa non va

  • ... forse poi poco spontaneo.
  • Fin troppo derivativa dalle commedie americane.
  • Formato strettamente televisivo.