Frontiera, 1892: il capitano dell'esercito Joseph J. Blocker (Christian Bale) accompagna Yellow Hawke (Wes Studi), capo Cheyenne malato, dalla sua famiglia. Nel percorso conosce Rosalie Quaid (Rosamund Pike), reduce da un'esperienza traumatica. Con Hostiles, nelle sale italiane dal 22 marzo, presentato in anteprima come film d'apertura alla 12esima Festa del Cinema di Roma, Scott Cooper abbandona le strade di città per inquadrare i paesaggi selvaggi della prateria americana.
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Attraverso il genere western, il regista parla dell'America di oggi, che sembra non aver ancora superato il problema dell'integrazione: "Gli inglesi hanno Shakespeare, i francesi Molière, noi abbiamo il western" ci ha detto Cooper a Roma, spiegando meglio: "Provare a fare un western è quasi un battesimo del fuoco se sei un regista: non è semplice. Volevo fare un film con temi rilevanti, che fosse contemporaneo. Oggi in America c'è un divario culturale e razziale importante e spero che il mio film possa dare il via a un dialogo su come noi americani possiamo cominciare a guarire. Siamo molto radicali".
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Nel film sono presenti anche le figlie di Cooper, che interpretano quelle del personaggio della Pike. Per il regista era fondamentale tramandare il valore della tolleranza alle nuove generazioni: "Abbiamo bisogno di tolleranza, dobbiamo essere tutti più tolleranti: tra noi, tra culture ed etnie diverse, perché se non lo facciamo siamo destinati a un cammino disastroso. È importante capire le ragioni degli altri il più possibile, e se, in qualche modo, questo film può dare il via a un dialogo sulla ripresa allora ho fatto il mio lavoro". D'accordo anche Wes Studi: "Dobbiamo sforzarci di trovare la tolleranza mostrando cosa non è tollerante e gli effetti negativi che comporta. Deve diventare uno stile di vita. Non vogliamo tornare a tempi cupi".
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