Holiday, la recensione: un thriller teorico che sfrutta una grande ambiguità

La recensione di Holiday: anfratti oscuri e verità nascoste nel film di Edoardo Gabbriellini, a metà tra romanzo di formazione e thriller nerissimo. Protagoniste Margherita Corradi e Giorgia Frank.

Holiday, la recensione: un thriller teorico che sfrutta una grande ambiguità

Proprio quando sembra che il film stia prendendo una piega diversa, ecco che Edoardo Gabbriellini sterza di netto, giocando con il montaggio e con le apparenze, scombussolando una sceneggiatura che, alla fine, si rivelerà granitica (nel suo essere sfacciatamente teorica). Perché, prima di tutto, bisogna portare pazienza nel vedere Holiday, come se fosse una specie di gioco di ruolo, nel quale la prima mossa potrebbe non essere quella decisiva. Incastri su incastri, due linee temporali, gli stessi personaggi. Prima e dopo. Dietro, un thriller che diventa romanzo di formazione, un crime che riflette un dramma intimo, illuminando i prospetti di una verità aleatoria che sfugge alla definizione.

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Margherita Corradi in Holiday

Potremmo definire Holiday, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023, come una sorta di ambigua e scaltra disamina sull'anima, e su quanto possa essere materia prima di una sceneggiatura decisamente ambiziosa. Perché dietro un eccessivo indugio, c'è un film capace di stimolare l'attenzione fino all'ultimo frame, lasciandoci in qualche modo sorpresi e spiazzati. Del resto è una questione di costruzione linguistica, e di quanto i protagonisti siano in grado effettivamente di instaurare una relazione con lo spettatore. In questo senso c'è una sfaccettatura essenziale, forse ridondante, ma funzionale all'obbiettivo finale.

Holiday, la trama: ambiguità e prospettive

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Una scena di Holiday

Holiday è, a tutti gli effetti, un film di finzione, ma a leggere la trama sembra uscita da un reale fatto di cronaca: c'è Veronica, teen-ager, che dopo due anni di carcere, esce di prigione perché scagionata. Il reato? Aver ucciso sua madre, e l'amante. Un omicidio efferato consumato nella piscina dell'albergo di famiglia. Rilasciata, Veronica (Margherita Corradi) ha, davanti a sé, tutta la vita. L'esperienza traumatica e personale è tutt'altro che conclusa, tuttavia insieme all'amica Giada (Giorgia Frank), in qualche modo coinvolta durante la serata dell'omicidio, la ragazza proverà a ricominciare. Ed è qui che Edoardo Gabbriellini spinge il linguaggio dell'ambiguità, confondendo toni e prospettive.

Coming-of-age formato thriller?

Ovviamente, la spinta maggiore di Holiday arriva dalla nostra voglia di cercare il filo, e la soluzione al caso. Tuttavia, l'intenzione del regista, sfruttando al meglio un ottimo montaggio, è quella di concentrarsi maggiormente sulle ombre della protagonista, e del suo mondo andato in frantumi. Un vero e proprio percorso, asciutto e formale, tracciato da Gabbriellini, tra pretesti estetici e narrativi. Un percorso tenuto in un certo senso a distanza, senza un giudizio o una vera e propria presa di posizione.

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Margherita Corradi e Giorgia Frank in Holiday

Come se l'autore lasciasse lo spazio d'azione ad una protagonista - e che brava Margherita Corradi - rinchiusa in una sorta di scatola cinese: la figura materna, l'adolescenza, e l'albergo, impersonale e asettico, dove è in qualche modo imprigionata, e dalla quale cercherà a tutti i costi di uscire (costi quel che costi), magari per mano all'amica Giada, provando a schivare l'opinione pubblica che sembra aver già deciso la sua colpevolezza. Per questo, la sfumatura principale, ovvero quella di un duplice omicidio, via via che andiamo avanti prende sempre meno importanza, per poi tornare ad esplodere negli ultimi - tesissimi - minuti, nel quale tutto, finalmente, verrà sciolto. Dubbi compresi. Un riuscito esercizio di stile.

Conclusioni

Come scritto nella nostra recensione, Holiday di Edoardo Gabriellini è un coming-of-age mascherato da thriller nerissimo, dove vengono scoperchiati i nervi di una protagonista scritta come se fosse un personaggio di una vera storia di cronaca nera. Formalità visiva e ottime interpretazioni, forse un climax generale troppo teorico.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.6/5

Perché ci piace

  • Margherita Corradi e Giorgia Frank sono molto brave.
  • Il finale.
  • Il montaggio.

Cosa non va

  • Forse troppo teorico.