Se sognate di restare incollati al divano per sette ore senza mai staccare gli occhi dallo schermo, Hijack è la serie che fa per voi. La produzione inglese con Idris Elba nei panni del negoziatore Sam Nelson, dal 28 giugno su Apple TV+ coi primi due episodi, mette a punto le più raffinate strategie della tensione, alternando lunghe sequenze in cui domina la suspence a colpi di scena a ripetizione. Lo show creato dagli autori delle serie Netflix Criminal e Lupin, George Kay e Jim Field Smith, infonde nuova linfa vitale nel sottogenere "terrore ad alta quota" esplorando una tra le location più claustrofobiche e ricche di possibilità, ma anche più sfruttate: un aereo in volo.
Determinato a ricongiungersi con l'ex moglie e col figlio adolescente, Sam Nelson lascia Dubai imbarcandosi su un volo diretto a Londra e per sette lunghe ore (la serie si svolge in tempo reale) trascina lo spettatore in un vortice di terrore quando il volo viene dirottato da un gruppo di terroristi. Idris Elba è la star dello show con i suoi interventi provvidenziali e i suoi tentativi di fare da trait d'union tra passeggeri, terroristi e mondo esterno. Non contenti, gli autori lo circondano di un gruppo di personaggi vitali e caratteristici che, per quanto poco approfonditi (il ritmo incalzante dello show impedisce di fornire più di pochi tratti caratteriali), resteranno a lungo impressi nella mente dello spettatore. A conti fatti, Hijack si rivela un saggio sopraffino su come rivitalizzare un genere classico in chiave contemporanea.
Un meccanismo a orologeria
Il tema del terrorismo, che ha inevitabilmente preso piede dopo l'11 settembre 2001, viene riproposto con un abile rovesciamento di prospettiva in Hijack, rendendo la serie meritevole di visione anche solo per gli enigmi che si celano dietro il dirottamento (e che non vi sveleremo). Nello show sono presenti tanti altri sottotemi degni di nota, dalla diffidenza nei confronti del diverso allo spirito di sacrificio, dalla dedizione al proprio ruolo agli affetti familiari. Gli autori hanno il merito di raccontare un dirottamento aereo scandagliando le reazioni di chi è coinvolto nel dramma, vittime e carnefici in primis, ma anche dalle autorità che seguono la vicenda da terra in un'abile moltiplicazione di punti di vista.
Lo sguardo privilegiato è quello di Idris Elba, qui in duplice veste di attore e produttore esecutivo, il cui lavoro di negoziatore gli permette di analizzare la situazione con la lucidità necessaria a intervenire nei momenti più opportuni, tentando mediazioni continue con i dirottatori, ma improvvisandosi alla bisogna anche medico e lottatore. In una serie che punta a raccontare una situazione il più credibile possibile, le abilità del negoziatore di Elba sono l'unico aspetto che scricchiola, nutrendo il suo ego di protagonista con l'ennesimo personaggio impavido e altruista. Questa, però, è l'unica concessione di uno show che punta a creare un meccanismo a orologeria ben calibrato nel piano dei criminali come nelle reazioni e motivazioni dei vari personaggi.
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Il fascino magnetico di Idris Elba
Episodio dopo episodio, nel corso delle sette ore di durata dello show (più o meno le ore effettive di volo da Dubai a Londra), Hijack prende forma svelandosi a poco a poco e svelando allo spettatore i pezzi di un intricato puzzle che si va componendo man mano che il volo di linea attraversa le varie nazioni sulla rotta di navigazione. La narrazione è particolarmente efficace e curata in dettaglio, bilanciando ciò che accade in volo, dove Sam Nelson e l'equipaggio si adoperano per proteggere i passeggeri dalla furia dei terroristi, con la gestione della crisi a terra, che vede coinvolta l'agente antiterrorismo della polizia inglese Zahra Gahfoor (Archie Panjabi) e l'ex collega Daniel O'Farrel (Max Beesley), nuovo compagno dell'ex moglie del negoziatore, ma anche dalla lucida Alice (Eve Myles), mamma sempre di corsa e scrupoloso controllore di volo, tra i primi a rendersi conto dell'emergenza in atto e a lanciare l'allarme.
Grazie alla cura formale e narrativa, Hijack risulta avvincente ed emozionante. Non c'è possibilità di annoiarsi in una serie che corre veloce verso il climax, arricchendo ogni episodio di nuovi dettagli e rivelazioni. E se tutti gli interpreti forniscono il loro contributo con performance convincenti e naturali, un plauso va al magnetico Idris Elba che, dopo l'apice raggiunto con la serie BBC Luther, sembra aver trovato un nuovo ruolo che gli calza a pennello.
Conclusioni
Il carisma di Idris Elba trova spazio nella serie ad alta tensione Hijack, dove interpreta un negoziatore di fusioni aziendali costretto a gestire un dirottamento aereo mentre è in viaggio per fare ritorno a Londra. Una serie ad alta tensione narrata in tempo reale che reinventa il topos del terrore ad alta quota grazie a una narrazione a orologeria e a un cast in parte.
Perché ci piace
- L'adesione a un genere codificato come quello della "tensione ad alta quota", riletto in chiave moderna.
- Idris Elba sprizza carisma da tutti i pori in un ruolo che gli calza a pennello.
- Un cast in parte, capitanato da alcune performance davvero convincenti, ci aiuta a empatizzare con l'umanità dei personaggi, anche dei criminali.
- Il ritmo della storia e la scelta di narrare gli eventi in tempo reale.
Cosa non va
- La dimensione thriller a tratti fa vacillare la credibilità per via di alcune scelte narrative avventurose.