Turbolento, con questo aggettivo vogliamo definire il 28° Torino Film Festival che si conclude oggi nel capoluogo piemontese. Una kermesse che durante i nove freddissimi giorni della sua durata, solo sulla carta appartenenti all'autunno, ha offerto tanti bei film e portato in città grandi nomi del cinema internazionale. Non stiamo esagerando, di neve se n'è vista, e tanta, specialmente in un paio di serate che, tra i fiocchi che scendevano copiosi e le coloratissime luci natalizie ad agghindare le incantevoli piazze del centro, definire suggestive sarebbe davvero riduttivo. Temperature gelide solo sul termometro però, perchè la situazione in città, come in tutto il Paese, è stata ed è tuttora molto calda. Ribolle il sangue nei cuori degli studenti universitari torinesi che si sono uniti alla protesta nazionale contro la riforma Gelmini e contro i tagli alla Cultura occupando la Mole Antonelliana e le facoltà, presidiando i palazzi della politica e intonando inequivocabili slogan in nome del diritto allo studio e ad un futuro dignitoso nel mondo del lavoro.
E poi la morte improvvisa e tragica di Mario Monicelli, uno dei grandi del nostro Cinema, che è arrivata come un fulmine a ciel sereno a raggelare gli animi di un ambiente già in subbuglio. Una perdita dolorosa che ha lasciato un grande vuoto, in un momento in cui l'Italia dello Spettacolo soffre e tanto per la crisi economica e i tagli sconsiderati sentenziati dal governo. Sono arrivati a Torino in questi giorni anche Daniele Luchetti, il torinese acquisito Dario Argento, Carlo Mazzacurati, Saverio Costanzo e ieri anche
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Ma non è tutto, perchè a Torino abbiamo avuto il piacere e l'onore di incontrare anche un grintoso 'giovanotto' di ottant'anni come John Boorman, che non si è fatto fermare dalla neve ed ha affrontato un lungo viaggio in auto tra Londra e Torino per venire a ritirare il Gran Premio Torino alla carriera. E ancora la fantasmagorica retrospettiva su John Huston, seguita da vicinissimo dai figli Allegra e Tony, e l'attacco degli hackers che ha paralizzato il sito web ufficiale del TFF per due giorni svuotandolo dei suoi contenuti più importanti. Chissà poi a che scopo...
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Il fuori dal concorso, si conclude con la proiezione degli ultimi due film. Si tratta di Bibliothèque Pascal dell'ungherese Szabolcs Hajdu, il racconto di una giovane donna che per riavere la custodia della figlioletta, nelle mani dai servizi sociali, è costretta a raccontare la verità sul suo sofferto passato a un funzionario: il rapimento da parte di due sconosciuti in fuga sulle rive del Mar Nero, la storia d'amore con uno dei due poi ucciso dalla polizia, e poi la nascita della bambina e la necessità di affidarla a una zia chiromante prima di rinchiudersi in un bordello di Liverpool. Dall'autore di White Palms, un film sospeso tra crudo realismo e sfrenata fantasia. Bus Palladium di Christopher Thompson chiude a tempo di musica raccontando la storia d'amicizia, d'amore e di crescita, ambientata nella Parigi degli anni '80, di cinque ragazzi in cerca di successo nel mondo del rock. Incidono un disco e fanno un tour, ma tra Manu, il tormentato e fascinoso cantante, e Lucas, il chitarrista, si inserisce Laura, una splendida groupie che involontariamente creerà un'incolmabile distanza tra i due ragazzi amici da sempre. Un cast di giovani future star francesi per il 'coming of age' d'esordio dietro la macchina da presa dell'attore e sceneggiatore figlio della regista Danièle Thompson.
Ultimo giorno di proiezioni anche per i Paesaggi con Figure con le repliche di Avalanche, l'imperdibile esperienza visivo/sonora di Carlos Casas, regista e artista visuale spagnolo che nel 2004 ha vinto il premio come Miglior Documentario al Torino Film Festival con Aral - Fishing in an Invisible Sea (quest'anno in giuria), e del mostro sacro della musica minimale Phill Niblock, che verrà proiettata presso visionair-10 E/STATIC GALLERY BLANK (via Reggio 27) alle ore 17:00 con ingresso libero.
I giochi sono fatti, il dado è tratto, che vinca il migliore.