Helgoland 513, la recensione: un’avvincente serie thriller sulla fine del mondo

Helgoland 513 conferma la bravura dei tedeschi nell'affrontare il genere distopico, facendoci chiedere cosa saremmo disposti a sacrificare per il bene della nostra comunità. Dal 19 luglio su Sky e NOW.

I protagonisti di Helgoland 513

La fine del mondo e la distopia che ne consegue è un tema caro all'intrattenimento fin dalla letteratura di genere, trasferitasi poi al cinema e nella serialità. Negli ultimi anni - complice la pandemia che ha colpito il mondo - questa tematica ci sembra ancora più vicina a noi e ci colpisce nel profondo quando la vediamo su uno schermo. Parallelamente, dopo Dark, Babylon Berlin, Souls e ancora Deutschland 83, Das Boot, La mia prediletta, Il cane che dorme ecco l'ultimo titolo ad averci particolarmente colpito, Helgoland 513. Non possiamo non consigliarvi questa nuova serie tv thriller, disponibile su Sky Atlantic e in streaming solo su NOW con appuntamento settimanale. Perché ci è piaciuta così tanto? Ve lo spieghiamo nella nostra recensione.

Helgoland 513: in quell'isola sperduta

Helgoland Cast
Sull'isola di Helgoland

Creata da Robert Schwentke, la trama di Helgoland 513 parte da un assunto incredibile: nel 2034 c'è un'isola in Germania che è riuscita a salvarsi da un terribile virus che ha decimato la popolazione - i protocolli prevedono distanza di sicurezza, mascherine, lavarsi spesso le mani: vi ricorda qualcosa? - tranne nel luogo del titolo. Un posto isolato per definizione che ha saputo salvaguardarsi negli anni e continua a farlo grazie alla matematica e alla fisica. 513 persone, come da titolo, sono ammesse in quel luogo sperduto: nessuna in più può entrare, nessuna in meno può uscire, perché si deve mantenere l'equilibrio perfetto. Cosa accade allora se qualcuno procrea e mette al mondo una nuova vita in un mondo così malandato e difficile? Facile: qualcun altro deve sacrificarsi per poter apparare i conti e ricalibrare l'universo.

Una vita per una vita

Helgoland Scena Serie
László Branko Breiding al centro della scena

Un essere umano che viene al mondo per uno che ci lascia. Non si tratta però in questo caso di una scelta narrativa metaforica oppure di un elemento soprannaturale. O meglio, forse in parte lo è come tutta la scienza e la fede, un binomio da sempre agli antipodi eppure intrinsecamente collegato, ma si tratta principalmente di una scelta compiuta razionalmente da un gruppo di persone. Una comunità che ha trovato un escamotage per sopravvivere e si attiene quindi a quelle poche regole, anche se comportano un sacrificio, che richiama antichi riti e presagi e anche parecchi dilemmi etici e morali. Allo stesso tempo si tratta di qualcosa di quantificabile e calcolabile, proprio come gli esperimenti su un eventuale vaccino che sta facendo il chimico dell'isola insieme al figlio nel proprio laboratorio, cercando disperatamente una cura per il virus e allo stesso tempo celando indicibili segreti. Con tanto di indice di gradimento che varia di giorno in giorno: gli ultimi delle classifica sono i primi a poter essere sacrificati quando sopraggiunge qualcuno di nuovo.

La verità è là fuori

Parallelamente c'è chi non vuole accettare più quelle regole, ma provare a risolvere la situazione e scoprire cosa c'è davvero sulla terraferma. Un luogo che non rimane aleatorio e indefinito ma nel quale, insieme ai personaggi, ci muoviamo già a partire dal secondo episodio. Tanto nell'entroterra quanto sull'isola, un luogo da sempre suggestivo nell'audiovisivo per la propria natura. Tutti sono in cerca di risposte, soprattutto cercando di capire se l'umanità può essere salvata oppure è destinata a soccombere. Tutte queste scelte rendono la serie tremendamente realistica e allo stesso tempo conturbante grazie anche al cast coinvolto: Martina Gedeck (Le vite degli altri), Alexander Fehling (Il labirinto del silenzio), insieme a Samuel Finzi (The Wedding), Kathrin Angerer (Something to remind me), Maja Schöne (già vista proprio in Dark) e Antje Traue (L'uomo d'acciaio).

Helgoland Serie Prima Stagione
I protagonisti di Helgoland 513

La regia claustrofobica sull'isola si alterna ad una macchina da presa in continuo movimento sulla terraferma - che soddisfazione vedere luoghi che non siano i soliti Stati Uniti in un racconto di questo tipo - mentre anche la fotografia accompagna lo spettatore attraverso i paesaggi: rimane pervasa dal grigio e dal verde acido, ma si fa paradossalmente più scura là fuori e maggiormente colorata sull'isola. In Helgoland 513 però sono tante le forze in gioco: non solo il regime totalitario vigente nella comunità (con una leader davvero respingente e carismatica allo stesso tempo) ma anche la guerra intestina che sta per esplodere e quella che potrebbe arrivare dalla terraferma, capitanata dal Conte, un misterioso uomo che spaccia medicinali scaduti facendoli passare come l'ultima chance rimasta sulla Terra.

Conclusioni

Helgoland 513 è davvero una serie thriller piena di sorprese e colpi di scena che conferma la bravura dei tedeschi in questo tipo di storie. Dal casting alla messa in scena, dal plot di base all’interpretazione degli attori, tutto è pervaso da quest’aura claustrofobica che ci mette davanti ad un incubo purtroppo non così lontano da noi, e forse per questo dannatamente attuale.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • L’atmosfera e l’ambientazione suggestive.
  • le implicazioni e i dilemmi etici della trama.
  • Il cast.

Cosa non va

  • Potrebbe risultare un po’ pesante dato l’argomento trattato e vicino a noi.