Gli amanti del genere true crime potranno trovare, ancora una volta, pane per i propri denti su Netflix. Il colosso dello streaming, infatti, ha appena arricchito il proprio catalogo con una serie tv che coniuga alla perfezione il realismo delle vere storie criminali e la grandiosità di film e show come Ocean's Eleven, Prova a prendermi e La casa di carta. Heist: rapine incredibili, questo il nome della docuserie, racconta le dinamiche e i retroscena di tre delle più grandi rapine che hanno avuto luogo nella storia americana recente, arricchendo la narrazione con drammatiche ricostruzioni e interviste originali ai protagonisti delle vicende. Lo show, composto da sei episodi, due per ogni singola rapina, è prodotto da Dirty Robber, la stessa casa di produzione dietro al cortometraggio premio Oscar di Netflix, Due estranei. La regia, invece, è affidata a tre nomi di spicco del settore: Derek Doneen (The Price of Free), Nick Frew (We Are the Champions) e Martin Desmond Roe (Due estranei). Come vedremo nella nostra recensione di Heist: rapine incredibili, la docuserie, oltre a portare sullo schermo dei colpi a dir poco sensazionali, ha il merito di scavare nella psicologia umana, mostrandoci non solo i dettagli delle rapine ma anche, e soprattutto, le motivazioni dietro al loro compimento e l'impatto di questi crimini sulla vita dei loro protagonisti.
Tre incredibili rapine
Come abbiamo già detto, le sei puntate di Heist: rapine incredibili raccontano tre dei colpi più grandiosi messi a segno nel corso della recente storia americana. Ogni racconto è diviso in due episodi, con uno che mostra lo svolgimento del crimine e il secondo che descrive la rovinosa caduta di coloro che ne sono coinvolti. I primi due episodi, ambientati nei primi anni '90 e intitolati Sesso, magia, denaro, omicidio, hanno come protagonista Heather Tallchief, una giovane donna dal passato difficile e una dipendenza dalle droghe. Dopo aver incontrato Roberto Solis, uomo carismatico e con un particolare interesse per il misticismo, la donna viene coinvolta in una vera e propria rapina da film: rubare 3 milioni di dollari da un mezzo blindato che rifornisce i casinò di Las Vegas. Il terzo e il quarto episodio dello show, L'aereo carico di denaro, seguono l'immigrato cubano Karls Monzon mentre mette insieme una banda di parenti e amici per rapinare un hangar dell'aeroporto nel quale sono custoditi quasi 100 milioni di dollari in contanti. Infine, gli ultimi due episodi intitolati Il re del bourbon raccontano l'impresa quasi hollywoodiana di Gilbert "Toby" Curtsinger, un appassionato di softball del Kentucky a capo della banda responsabile del cosiddetto Pappygate (2013), un furto di 18 barili da 160 litri dell'ambitissimo bourbon Pappy Van Winkle, liquore dal valore di circa 100mila dollari a botte.
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Le persone dietro alle rapine
Nonostante sia entusiasmante vedere la preparazione, le fasi e i dettagli di queste straordinarie rapine, il punto forte della docuserie è rappresentato di certo dal modo in cui essa scava nella psicologia umana. Heist: rapine incredibili, infatti, indaga le motivazione e le storie personali che conducono i protagonisti delle vicende a compiere determinate azioni criminali. Le storie vengono raccontate in prima persona, attraverso interviste dirette in cui i criminali espongono il modo in cui vengono selezionati gli obiettivi, scelti i compagni di rapina e pianificate le varie fasi del colpo. Ma anche, e soprattutto, le loro ragioni, il loro viaggio emotivo e i loro rimpianti. Ciò che ne emerge è che la coscienza, alla fine, pesa molto di più di quanto ci si potrebbe aspettare e che, quasi sempre, le persone crollano sotto al peso di dover sopportare un'intera vita in fuga. Non solo, scopriamo che il motore di questi atti criminosi si rivela essere nella maggior parte dei casi l'amore. Per questo, e anche per il fatto che nella rapine raccontate non si siano verificati decessi, finiamo per fare il tifo per questi criminali in erba che, in fondo, non sono altro che persone normali che si sono trovate di fronte a un'opportunità troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.
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Il caso è chiuso
Al contrario di molti altri successi di true crime della piattaforma, Hesit: rapine incredibili racconta degli eventi criminali totalmente risolti. Questo non toglie interesse alla narrazione; al contrario, permette di dar vita a un racconto in cui i colpevoli, che hanno già scontato la propria pena, sono liberi di raccontare i dettagli più segreti delle proprie azioni criminose mentre le persone che li hanno assicurati alla giustizia non hanno alcun conflitto nel condividere la propria versione della storia. Come abbiamo già detto, la serie è strutturata alternando interviste ai protagonisti a scene ricostruite dei crimini commessi e delle indagini effettuate dalla polizia. Se le interviste dirette conferiscono estrema veridicità al racconto, le ricostruzioni rappresentano sicuramente la parte più esaltante dello show; da un lato, questo elemento di fiction, assolutamente necessario ai fini narrativi, conferisce carattere e grinta alla serie. Dall'altro, però, una ricostruzione troppo in stile hollywoodiano porta lo spettatore a dimenticare di trovarsi di fronte a fatti realmente accaduti e a non distinguere più le riprese originali dalle ricostruzioni.
Conclusioni
Come abbiamo visto nella nostre recensione di Hesit: rapine incredibili, questa nuova docuserie Netflix porta sullo schermo tre delle più straordinarie rapine avvenute nella storia recente americana, alternando interviste dirette ai protagonisti delle vicende a ricostruzioni degli eventi criminosi. Il punto forte dello show è rappresentato sicuramente dal fatto di dar rilievo alla psicologia umana, indagando quelle che sono le storie personali e le motivazioni dietro alla pianificazione di queste incredibili rapine. Trattandosi di casi già risolti, il racconto attraverso interviste dei criminali e di coloro che li hanno assicurati alla giustizia è ricco di dettagli e totalmente libero da segreti. Le ricostruzioni in stile fiction, invece, pur conferendo alla narrazione il mordente di un film d'azione hollywoodiano, spesso portano lo spettatore a non riuscire a distinguere le riprese originali dagli eventi ricostruiti.
Perché ci piace
- La narrazione incalzante.
- Vengono indagate le motivazioni personali dietro alle rapine.
- Ricchezza di dettagli.
Cosa non va
- Le ricostruzioni in stile hollywoodiano spesso portano a confondere gli elementi reali con quelli di fiction.