Heartbreak High, la recensione: la risposta australiana a Sex Education è più estrema e irriverente

La recensione di Heartbreak High: il reboot della serie australiana anni '90 si arricchisce di sesso, droga e rock and roll.

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Heartbreak High: Un'immagine della serie Netflix

Per chi pensava che l'universo delle serie teen fosse dominato solo dalla rappresentanza americana, seguita a ruota da quella inglese, arriva la risposta dell'Australia che non ci sta ad essere relegata ad effetti speciali, lande desolate e vasti paesaggi. I teenager dell'ex colonia britannica sono arrabbiati e fluidi tanto come i loro coetanei inglesi e americani e faremo la loro approfondita conoscenza grazie alla recensione di Heartbreak high, reboot della serie australiana anni '90, creata da Hannah Carroll Chapman su Netflix, che qui acquisisce un carattere irriverente alla Sex Education che incontra Euphoria e Mean Girls.

Heartbreak High Poster
Locandina di Heartbreak High

Siamo alla Hartley High di Sydney e la serie si apre con la voce narrante di Amerie (Ayesha Madon) che descrive la sua amicizia inseparabile con Harper (Asher Yasbincek) e la loro passione da spettatrici di relazioni sentimentali e sessuali al liceo che ha dato origine alla Mappa dell'incesto, un diagramma di chi è stato con chi, con tanto di legenda sulle varie pratiche sessuali messe in atto. Heartbreak High fa partire tutto dalla scoperta della mappa e dalla rottura, misteriosa e brutale del legame Harper/Amerie e da questo avvenimento che sconvolge sia la vita privata che quella pubblica di Amerie, la serie sviluppa personaggi, storie parallele e tematiche scottanti da affrontare, quasi, a volte, da far impallidire il suo riferimento più noto, la già citata Sex Education.

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Heartbreak High: Un'immagine della serie Netflix

C'è l'ironia tagliente e la rivalità al femminile di Mean Girls in Heartbreak High e c'è la voglia di andare oltre la sola menzione di alcune problematiche sessuali e comportamentali come fa la serie con Gillian Anderson ed approfondire, grazie ad un racconto molto più corale, di ciò che ci si aspettava all'inizio. Per il pubblico europeo che non ha coscienza della serie del 1994, le somiglianze con le varie Sex Education e affini risultano a tratti un impedimento che però può essere superato dal carattere unico che invece ha il legame di odio-amore tra le due protagoniste e il loro diversissimo e particolarissimo modo di risolvere i conflitti interiori, elaborare le sofferenze e capire chi sono. Heartbreak High ha il suo modo di tirare lo spettatore dentro il suo mondo, bisogna solo dare fiducia alla serie ed alle sue interpreti, inaspettatamente pervadenti.

Sex Education: le scene più hot della serie Netflix

Iniziare da una rottura

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Heartbreak High: Un'immagine della serie Netflix

Sfrutta la consolidata abitudine alla leggerezza dello spettatore di prodotti teen, la serie diretta da Gracie Otto, Adam Murfet & Jessie Oldfield e Neil Sharma, facendogli credere che siamo di fronte ad una storia di amiche adolescenti, i cui problemi oscillano all'interno di un tono dramedy, più verso la commedia che il dramma. Proprio per questo scanzonato inizio, la rottura tra le due colpisce con la stessa violenza del pugno in faccia che Harper sferra con incontenibile rabbia su Amerie. Heartbreak High si fa subito interessante: Harper si è rasata i capelli a zero, ha deciso di chiudere, senza motivo apparente (a parte qualcosa che deve essere successo ad un festival di musica la settimana prima), il legame quasi sanguigno che ha con Amerie e l'ha abbandonata, a mappa scoperta dalla scuola, a prendersi colpa e vergogna. Amerie viene chiamata da tutti "la stronza della mappa", rinnegata dai vecchi amici, ne trova di nuovi e questo permette alla serie di guardare dall'interno due o più gruppi sociali della scuola. È come se Heartbreak High avesse inserito una telecamera a spiare ogni singola comitiva di ragazzi descritti nelle scene iniziali di Mean Girls o di Ragazze a Beverly Hills e ne avesse analizzato così le dinamiche, i problemi, le interazioni.

Vite agli estremi

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Heartbreak High: Un'immagine della serie Netflix

Tra gli elementi che accomunano i giovani di ogni generazione c'è l'incapacità di vedere o anche solo percepire le sfumature, si vive agli estremi. Tutto è un dramma, ogni cosa è la fine di tutto, è un sentire di non poter tornare sui propri passi. Si è troppo arrabbiati, troppo depressi, troppo innamorati, troppo eccitati e soprattutto troppo concentrati su se stessi. Heartbreak High sottolinea bene tutti questi aspetti ma soprattutto dimostra come l'ultimo elemento, quello autoreferenziale, sia la principale causa dei problemi delle due ex amiche. Amerie intraprenderà un percorso di scoperta dei suoi difetti e i suoi egoismi ma anche Harper, colei che sembra essere, per tutto il corso degli episodi, la più disturbata e traumatizzata di tutti, capirà di avere un suo modo, non sempre lineare, di risolvere i suoi conflitti interiori ed esteriori. In ogni episodio, la serie gioca bene con vari toni, dalla commedia al dramma toccando anche piccole punte di thriller, grazie ai continui flashback nella memoria di Amerie, a quel festival di musica, l'ultimo delle due amiche anime gemelle, dove qualcosa si è rotto, interrotto.

Sessualità, gender, discriminazione, razzismo

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Heartbreak High: Un'immagine della serie Netflix

Come ha dimostrato Prisma in Italia, Euphoria negli USA e la serie di riferimento per Heartbreak High, Sex Education, in Europa, la GenZ è nel pieno della battaglia contro chi vuole collocarla sotto una definizione precisa. Sì alla fluidità, alla non-binarietà, all'amore che è amore ed ad una sessualità libera da schemi. No all'omotransfobia e no al razzismo ed alle discriminazioni tutte. Lo mette bene in pratica Heartbreak High che dopo una serie di storyline prevedibili e già viste, vedi quella sulla relazione travagliata tra i non-binari Darren (James Majoos) ed un compagno di scuola ripetente e piccolo spacciatore locale Cash (Will McDonald), indaga su di un problema tutto australiano ma che può essere facilmente generalizzato, quello del razzismo verso le persone di origine aborigena e della brutalità della polizia nei confronti di questa minoranza etnica. La violenza di un poliziotto contro Malakai (Thomas Weatherall), interesse amoroso di Amerie, malcapitato ad una festa non autorizzata, è occasione per mostrare un disagio politico e sociale ancora irrisolto e al tempo stesso, fertile snodo narrativo per guardare da vicino come i più giovani si relazionano con questi avvenimenti e con queste ingiustizie. Altro punto a favore è la rappresentazione di chi è nello spettro autistico come il personaggio di Quinni (Chloe Hayden). Solo da poco la letteratura sull'argomento sta finalmente dimostrando che non esiste un "disturbo" autistico ma le persone nello spettro hanno un diverso modo di interagire con il mondo rispetto a quelle cosiddette normali. Attraverso Quinni, la serie di Hannah Carroll Chapman illumina anche su questo. Dove Sex Education la tocca piano, Heartbreak High sceglie la via più cruda al racconto dei giovani d'oggi, lasciando la poetica fuori dalla porta, prendere o lasciare.

Euphoria e le altre serie tv e film sui teenager che ci hanno sconvolto

Conclusioni

Chiudiamo la nostra recensione di Heartbreak High confermando che questa serie, reboot dell'omonima degli anni ‘90, è la risposta australiana più estrema e spoetizzata a Sex Education. Pur ricalcando quest’ultima per alcune storyline e temi da affrontare, si distingue per il modo in cui parte dalla rottura di un’amicizia fraterna, quella tra le sue due protagoniste, Amerie e Harper e riesce ad occuparsi di tanti personaggi ed i loro, a volte pesanti, disagi. Se il sesso qui è trattato quasi ancor più esplicitamente di Sex Education, le infinite sfumature del disagio psicologico tendono più alle atmosfere di Euphoria. Heartbreak High, nonostante l’ironia e la leggerezza che a tratti percorre, sceglie di non trattare con poesia l’adolescenza ma di prenderla, per le corna, in tutti i suoi bianchissimi e nerissimi.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.6/5

Perché ci piace

  • Ha due protagoniste intense, capaci di mantenere alta la tensione narrativa.
  • È estremo nell’approccio al sesso ed ai tormenti dell’adolescenza, senza fronzoli.
  • Allunga lo sguardo su problemi di discriminazione e razzismo mai toccati prima.

Cosa non va

  • Molte delle sue storyline ricalcano Sex Education, Euphoria o scene alla Mean Girls.
  • Manca di poetica e malinconia, è tutto molto estremo e a tratti, triste.