Nonostante fosse un reboot di una serie australiana anni '90 di cui sapevamo poco o niente, la prima stagione di Heartbreak High ci aveva stupito per la sua irriverenza e capacità di andare spesso oltre i limiti entro cui ancor navigavano le sue più famose colleghe britanniche e statunitensi, vedi soprattutto Sex Education. Come racconteremo in questa recensione, alla sua seconda stagione, appena uscita su Netflix e ambientata in quello che per noi forse potrebbe essere il secondo quadrimestre di scuola, la serie ritrova i suoi protagonisti in fase di ripresa dopo le vicende emotivamente impegnative della prima stagione, sottoponendole non solo ai tipici drammi dell'adolescenza (come se non ne avessero già abbastanza) ma anche ad un risvolto mistery.
Pronta a dedicare tutto il suo tempo alla cura della sua Harper (Asher Yasbincek), amica sorella con cui si erano separate nella prima stagione, la logorroica e impulsiva Amerie (Ayesha Madon) è decisa a tralasciare tutto il resto, interesse amoroso per Malakai in primis. Peccato che il destino per lei e per la serie abbia altri piani, e in men che non si dica la vedremo candidarsi per diventare rappresentante della scuola ed allo stesso tempo cercare di risolvere il mistero dietro "Lo psicopatico dell'uccello", qualcuno che la perseguita facendole trovare uccelli morti e messaggi poco piacevoli. Per citare la sua creatrice Hannah Carroll Chapman, gli anni del liceo sono delle montagne russe e questi nuovi 8 episodi calcheranno la mano di tutti i sentimenti già espressi nella prima stagione. Heartbreak High riesce bene ad affrontare i grandi temi dell'adolescenza, le relazioni ed il cambiamento, incastrando anche bene il tono mistery.
Heartbreak High: relazioni
Se la prima stagione si apriva e si incentrava tutta sulla crisi di una relazione portante nella vita della protagonista Amerie con la sua migliore amica di sempre Harper, Heartbreak High espande i suoi orizzonti come già aveva lasciato intendere a metà del quadrimestre scorso e analizza da vicino tutti i tipi di relazione: amicali, amorose, quelle consolidate che vengono però sottoposte a dure prove e quelle inaspettate. Uno dei nuovi personaggi new entry, il maschio tossico Spider, ad un certo punto commenta dispregiativamente: "ma siete tutti fluidi qui?". Questa frase è il manifesto di una generazione che non ci sta ad essere incasellata dentro etichette inevitabilmente troppo strette per l'esplorazione della propria identità e della propria sessualità, dando però voce ai dubbi.
Come si fa a stare in coppia? Come si comprende cosa si vuole da un partner in termini affettivi, ed anche sessuali? Ed in tutta questa fluidità, come possiamo avere la sicurezza di essere effettivamente etero, gay, bisessuali, pansessuali? quali sono le regole del gioco? Con trovate anche molto esilaranti, vedi un momento di dubbio amletico di uno dei personaggi (che non sveleremo) davanti alla scelta emblematica e simbolica tra il pranzare con l'hot dog oppure con un tacos, Heartbreak High si districa abilmente nella matassa di tutti questi interrogativi e li affronta con tutti i toni e modi a sua disposizione. Il rapporto tra Malakai (Thomas Weatherall) ed Amerie ad esempio si rivelerà essere più profondo e sentito della superficialità e leggerezza con cui viene giustamente trattato. Mentre il tema del perdono e dell'accettazione dell'altro in tutto il suo essere verrà declinato tra amicizia e amore grazie agli sviluppi nella storia tra Cash (Will McDonald) e Darren (James Majoos) e tra questi ultimi e la loro amica di sempre Quinni (Chloe Hayden).
Cambiare!
Dietro una crisi c'è la necessità di cambiare nonostante la paura folle del cambiamento, caratteristica comune a tutte le adolescenze ed a tutte le latitudini, non solo alla Hartley High di Sydney. Amerie si candida a rappresentante della scuola per mostrare pubblicamente a tutti di essere cambiata e poter cambiare, infatti. Ricorda certi aspetti esasperati e teatrali di Glee il percorso di trasformazione che fa Spider (Bryn Chapman Parish), emblema di mascolinità tossica ad inizio stagione e poi fragile giovane uomo in cerca di redenzione alla fine. Preso sotto l'ala protettrice dell'invasato Voss (Angus Sampson) nuovo professore di Educazione Fisica, che invita tutti i suoi allievi ad abbracciare la propria superiorità maschile e riguadagnare i punti persi in un mondo che con la gender equality ha messo in crisi il maschio dominante, Spider, da leader dei Cumlords (inventato anagramma di 'Comprensione Universale della Mascolinità) per amore di un'antagonista e con tanta difficoltà, inizia un processo di scoperta di cosa significa essere uomini combattendo stereotipi ed abbracciando nuove possibilità. Non è l'unico ed assieme a lui lo show si pone domande che vanno ben oltre l'adolescenza e matura, diventando adatto ad un target di pubblico più ampio.
Eroe o Villain?
"Tutti noi vogliamo essere gli eroi della nostra storia ma l'unico modo per scoprire se sei un eroe è trovarsi faccia a faccia con un cattivo". Sono le parole di una Amerie voce narrante di inizio stagione a far da sottofondo alle immagini di un incendio che divampa alla Hartley High. Questo l'indizio che dà il via alla stagione, lascia intuire non solo il suo vero tema ma la virata tra il crime e il noir che si insinua nella serie, con una verità: non finiamo tutti prima o poi, per diventare il villain nella storia di qualcun altro?
Poche immagini e un primo episodio che si intitola "Lo psicopatico dell'uccello" bastano a dare ragione alla showrunner e creatrice Hannah Carroll Chapman che cita Shakespeare nelle sue note di regia ed a buon conto, diremmo. Heartbreak High 2 è quindi tragedia, dramma e commedia Shakespeariana, c'è l'inganno, il triangolo amoroso, il sospetto, il tradimento, l'eroe tormentato, il cattivo inaspettato, un bosco allucinogeno e fatato, dei folletti, persino un serpente. Dunque sì, la terza stagione è dietro l'angolo, introdotta dall'amore romantico che vorremmo continuare a vedere.
Conclusioni
A fine recensione di Heartbreak High 2 ci complimentiamo con questa serie, che ha trovato la sua autonomia superando ogni similitudine rimasta con la collega inglese Sex Education. Shakespeariana, chiassosa, impulsiva e disillusa come la sua protagonista Amerie (Ayesha Madon) dimostra che l’Australia della serialità è viva e vegeta e lotta insieme a noi.
Perché ci piace
- È disillusa, estrema, con protagonisti continuamente fallibili e per questo umani.
- Aggiunge il tocco noir senza perdersi.
- Tratta la mascolinità tossica e le difficoltà di una società che cerca di trasformarsi in paritaria da un'angolatura esilarante e nuova.
Cosa non va
- Non sempre riesce a mantenere in equilibrio tutti i registri che usa.
- Con tanti personaggi da sviluppare, qualcuno viene ogni tanto trascurato.