Che il true crime sia un genere da sempre apprezzato nel mondo dell'intrattenimento televisivo (interi canali dedicati a documentari e docuserie di questo tipo, sezioni sempre più vaste nei cataloghi delle piattaforme streaming) è cosa nota, negli ultimi anni si è infatti guadagnato un pubblico sempre più vasto di appassionati. Per quanto riguarda il true horror, passateci il termine, il bacino di spettatori interessati è senza dubbio meno ampio, ma è comunque un genere piuttosto sfruttato: dai cosiddetti ghost hunting show, in cui gruppi di investigatori del paranormale dotati di strumentazione all'avanguardia visitano location stregate di diverso genere, ai programmi che seguono le storie di medium che aiutano persone afflitte da problemi di natura soprannaturale. Raccontare fatti e vicende di questo tipo può non essere semplice: se si aggiungono alla narrazione ricostruzioni con attori che mettono in scena i fatti - come viene fatto nella maggior parte dei casi - spesso si rischia di scadere nel ridicolo e nel grottesco, perdendo quel fascino da "storia vera" che rende queste storie inizialmente intriganti. Come vedremo in questa recensione di Haunted: America Latina, questo è il principale problema della docuserie horror appena arrivata su Netflix (cosa che condivide con la sua controparte statunitense, che l'ha preceduta sulla piattaforma): alcune delle storie che racconta, infatti, sono così ricche di momenti esageratamente da brivido (dalle possedute che levitano in cortile, ai cani demoniaci - in una CGI che lascia piuttosto a desiderare - che perseguitano bambini innocenti) che difficilmente instilleranno nello spettatore il dubbio che possa trattarsi di fatti realmente accaduti. Il tutto, in questo modo, risulta decisamente meno interessante.
Cinque spaventosi casi
La premessa dei vari Haunted (quello statunitense e questa nuova versione dedicata all'America Latina) è piuttosto semplice: delle persone con alle spalle terrificanti esperienze paranormali si siedono insieme a familiari ed amici e raccontano che cosa gli è accaduto, in una sorta di seduta di auto aiuto in cui grazie alla comprensione delle persone amate (spesso testimoni dei fatti) superano i traumi subiti. La prima stagione di Haunted: America Latina è composta da cinque episodi (ambientati per lo più in Messico): dalla casa stregata in cui un'entità demoniaca cerca di possedere la sua inquilina alla bambola maledetta troppo attaccata alla sua padroncina, dalla donna in bianco che cerca di salvare in più occasioni un poliziotto, alla misteriosa entità che perseguita una coppia di fidanzati fino al cane/demonio che gira per le strade durante la Settimana Santa.
A nostro parere Haunted: America Latina avrebbe funzionato di più se si fossero raccontati casi più legati al folclore locale, più che le "solite" possessioni e le "solite" case stregate. Tra gli episodi che a nostro parere catturano maggiormente lo spettatore c'è infatti quello della donna di El Molino (un paesino dello stato di Chihuahua), una ragazza suicidatasi dopo essere stata disonorata e che ora perseguita gli abitanti del luogo (forse un altra versione della più nota leggenda della Llorona). L'approfondimento delle credenze popolari di paesi dalla spiritualità così ricca come quelli centro e sudamericani sarebbe stata la carta vincente per rendere questa serie ben più accattivante, invece, in questo modo, le storie narrate non hanno granché di diverso rispetto a quelle dell'Haunted statunitense.
Docuserie o serie di fiction?
Il format scelto per questa docuserie, ossia la testimonianza dei protagonisti seguita dalle ricostruzioni degli attori, è forse un po' troppo povero per catturare chi guarda. A fare il successo di altri show di questo genere - oltre alle storie "terrificanti" che vengono raccontate - è infatti la presenza di possibili "prove": foto rivelatrici, filmati amatoriali e di circuiti di sicurezza o, come dicevamo all'inizio, veri investigatori del paranormale che si recano nelle location maledette per indagare.
In questo caso, limitando il tutto ad un retelling dei fatti, è difficile coinvolgere lo spettatore e instillargli il dubbio che possa davvero trattarsi di eventi realmente accaduti. Haunted: America Latina potrebbe infatti sembrare una qualsiasi serie horror di fiction con una struttura narrativa un po' diversa dal solito: peccato, se si fosse cercato di rendere il tutto un po' più realistico e se si fosse puntato sull'interessantissimo folclore locale l'avremmo trovata decisamente più stuzzicante.
Conclusioni
Concludiamo questa recensione di Haunted: America Latina, sottolineando ancora una volta come per quanto qua e là in questa serie ci siano spunti interessanti, per renderla davvero intrigante si sarebbe dovuto puntare su un maggiore realismo e sull’approfondimento del folclore dei paesi centro e sudamericani dove è ambienta.
Perché ci piace
- Alcuni spunti che abbiamo trovato interessanti…
Cosa non va
- Ma su cui non si punta.
- Difficile credere che si tratti di storie realmente accadute: se si fosse cercato un maggiore realismo la serie sarebbe risultata decisamente più intrigante.